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Riforma contrattuale – Epifani: “Non firmiamo un accordo a prescindere”
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 7, 2008
Cernobbio, il leader Cgil a colloquio con Marcegaglia sulla riforma contrattuale:
“Il nostro sì non è scontato, ci sarà solo se le condizioni ci soddisfano”
Perplessità su Alitalia: “Non c’è trasparenza sul numero degli esuberi”
“Se il governo non cambia politica fiscale e retributiva, sarà un autunno delicato”
“Non firmiamo un accordo a prescindere, firmeremo soltanto se ci saranno le condizioni che rispondono alle richieste del sindacato”. Usa toni duri Guglielmo Epifani al termine di un faccia a faccia durato due ore con Emma Marcegaglia sul nodo della riforma contrattuale.
La firma della Cgil entro settembre sul tema dei contratti non è scontata, mette in chiaro il segretario generale da Cernobbio, dove a margine del workshop Ambrosetti ha avuto il lungo incontro con il presidente di Confindustria.
E aggiunge: nella trattativa in corso “è del tutto inopportuno lanciare ultimatum”. Una secca replica a Marcegaglia che ieri, sempre da Cernobbio, aveva ribadito come l’obiettivo di viale dell’Astronomia fosse quello di chiudere la partita sul rinnovo contrattuale entro il 30 di settembre, esortando i sindacati a firmare l’accordo. “Questa riforma dei contratti – aveva detto Marcegaglia – è un’occasione irripetibile ed è l’unico modo per poter aumentare anche gli stipendi. La Cgil è liberissima di dire no, ci mancherebbe. Poi però dovrà anche spiegarlo ai propri iscritti nelle fabbriche”.
Un’uscita di forza che non è piaciuta al leader della Cgil: “Ci sono punti su cui stiamo discutendo da un mese. Non c’è una visione condivisa e perciò bisogna continuare a discutere”, ha detto Epifani.
Il segretario della Cgil ha espresso preoccupazione anche per Alitalia: “Non c’è trasparenza sul numero degli esuberi, si parla di 3mila o 7mila ma 3mila o 7mila sono un altro conto”. E non c’è neppure molta chiarezza sul piano industriale, lamenta Epifani. “Il rapporto tra i costi che pagano i cittadini, il piano di rilancio e la difesa dell’occupazione deve essere equilibrato altrimenti si dà troppo vantaggio ai privati e poco al sistema della collettività. Oltretutto in questo modo non si lavora per il rilancio di Alitalia”.
L’autunno sarà particolarmente “delicato”, conclude il segretario, soprattutto per quel che riguarda redditi e occupazione, e se il governo non invertirà la rotta sulla politica fiscale e retributiva i sindacati non potranno stare fermi.
(“La Repubblica” – 7 settembre 2008)
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