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Comitato Direttivo CGIL Siena: il documento conclusivo
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 22, 2008
Il Comitato Direttivo della CGIL di Siena, riunito il 22 settembre 2008 a Siena, ritiene fortemente sbagliate le scelte operate dal Governo sui temi del lavoro, dello sviluppo e del sociale. L’aver individuato come priorità il tema della giustizia ha determinando l’impunità per le prime cariche dello Stato ed ha subito dato il segno del livello su cui intendeva muoversi la nuova maggioranza di centro-destra, attenta principalmente alle necessità del suo leader.
Le condizioni del Paese, come sosteniamo ormai da molti mesi, e come viene confermato dagli ultimi dati sul PIL, avevano ed hanno bisogno di un rilancio che sia basato sulla ripresa dei consumi interni e quindi da una aumentata capacità di spesa dei redditi medio-bassi da garantire attraverso un’adeguata politica fiscale, in particolare attraverso nuovi livelli di detrazioni fiscali che restituiscano almeno parte del drenaggio fiscale ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati.
La determinazione di un livello di inflazione programmata per il 2009 assai più basso di quello reale, 1,7% contro 4,1% tendenziale, ed oltre il 6% dei beni di largo consumo; l’attacco ai diritti ed all’occupazione dei dipendenti pubblici e della scuola pubblica; i tagli alle risorse sulla sanità e sullo stato sociale; gli interventi sul mercato del lavoro che ripristinano condizioni di precarizzazione e rendono meno efficaci i controlli sul lavoro nero; la mancata previsione di adeguati investimenti sulle infrastrutture e l’assenza di una politica dei redditi che sposti le risorse appunto delle rendite finanziarie al lavoro, non vanno nella direzione necessaria per sostenere i redditi, le famiglie e la ripresa economica. Anche l’eliminazione generalizzata dell’ICI sulla prima casa e la detassazione degli straordinari appaiono assolutamente insufficienti ed in molti casi non hanno prodotto benefici per la fasce sociali più deboli risultando provvedimenti iniqui.
Il Comitato Direttivo della CGIL di Siena giudica d’altra parte grave l’accusa indiscriminata di fannulloni rivolta ai dipendenti pubblici e ritiene inaccettabili i tagli di circa 150.000 posti nella scuola – 300 a Siena – e il blocco del turn over nel pubblico impiego e nell’università che provocherà gravi ripercussioni sulla stabilizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici precarie e sulla funzionalità dei servizi. L’attacco alla scuola primaria con l’introduzione del maestro unico e la messa in discussione del tempo pieno, l’idea di trasformare le Università e le Autonomie Scolastiche in fondazioni, i tagli alla sanità e alle risorse agli enti locali, sono scelte che vogliono rimettere in discussione i servizi pubblici, la loro universalità e qualità, nascondendo dietro un criterio di economicità la volontà di privatizzare servizi pubblici essenziali per il sapere, per lo sviluppo e per la crescita del Paese e tagliano il sostegno sociale nel momento di maggiore difficoltà per famiglie e cittadini. Misure e provvedimenti che riguardano non solo i settori interessati ma l’intero mondo del lavoro, i giovani e gli anziani e che necessitano quindi di una mobilitazione generale.
Tutto ciò, mentre anche nella nostra provincia la crisi del sistema economico e produttivo si fa pesantemente sentire. Ne sono testimonianze la situazione della BAYER con i suoi 65 dipendenti attuali che non hanno un futuro certo, le stesse difficoltà della FLORENCE e della RCR, la grave condizione del settore camper, le chiusure aziendali e le casse integrazioni che si registrano nel settore legno ed ormai anche in edilizia, la sempre più chiara difficoltà del commercio diffuso, i problemi delle famiglie per far fronte al caro mutui per l’acquisto della prima casa. Una situazione che sta già portando alla esclusione dal processo produttivo di centinaia di lavoratori a partire dai precari.
Il Comitato Direttivo della CGIL di Siena esprime solidarietà al Segretario generale della CGIL Guglielmo Epifani rispetto agli attacchi intollerabili del Governo e del Presidente del Consiglio che si è fatto parte e non arbitro in merito alla vicenda Alitalia. La partecipazione democratica dei lavoratori alle scelte che li riguardano deve essere sempre garantita soprattutto alla luce di un piano che, oltre ad aver visto il Governo non arbitro ma soggetto tifoso della cordata imprenditoriale, riduce l’operatività della compagnia aerea nazionale, scarica sulla collettività i debiti dell’Alitalia, garantisce in particolare solo un investimento finanziario certo ad alcuni imprenditori non garantendo neppure quell’italianità su cui aveva fatto campagna elettorale sbarrando la strada ad Air France.
Il Comitato Direttivo della CGIL di Siena inoltre esprime forte contrarietà al testo presentatoci dalla controparte sulla trattativa in corso con Confindustria che, a fronte della proposta confederale unitaria sulla riforma contrattuale, vuole introdurre limitazioni alla contrattazione decentrata, all’inflazione da prendere a riferimento per i rinnovi contrattuali con l’idea di depurarla dall’inflazione importata, non garantisce certezze ai tempi dei rinnovi contrattuali ed introduce norme sanzionatorie tese a porre vincoli alle scelte contrattuali. Una proposta che rischia di impoverire ulteriormente il lavoro dipendente.
Il Comitato Direttivo della CGIL di Siena assume la giornata del 27 settembre p.v. con l’iniziativa in piazza Matteotti a Siena come un primo momento fondamentale di informazione e mobilitazione della CGIL per un cambio radicale della politica economica e sociale del Governo sulla base della piattaforma unitaria CGIL, CISL e UIL discussa con i lavoratori e pensionati e contro ogni tentativo di divisione del mondo del lavoro.
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