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WHIRLPOOL, ancora pesante cassa integrazione
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 3, 2010
Già dalle poco confortanti dichiarazioni rilasciate a dicembre 2009 dalla dirigenza della Whirlpool di Siena si preannunciava un primo trimestre del nuovo anno con previsioni di vendita molto ridotte rispetto agli anni precedenti ed un calendario di giorni di cassa integrazione piuttosto corposo.
Purtroppo qualche giorno fa è stato presentato ai rappresentanti sindacali di stabilimento il nuovo piano di cassa integrazione per i prossimi due mesi, che evidenzia una maggiore flessione della produzione rispetto alle previsioni ed ulteriori 15 giorni (7 a febbraio e 8 a marzo) di cassa integrazione per circa la metà dei 590 lavoratori attualmente occupati nello stabilimento che produce congelatori in viale Toselli a Siena, che si vanno ad aggiungere agli 8 giorni di CIG già effettuati nel mese di gennaio ed alle oltre 30 persone già in cassa integrazione per un periodo continuativo che va dal 1° gennaio al 31 marzo 2010.
In un periodo in cui le crisi, la cassa integrazione e i licenziamenti sembrano purtroppo diventati la cosa più normale di questo mondo, le difficoltà della Whirlpool di Siena potrebbero anche non far notizia se non fosse per il fatto che dallo scorso anno sulle teste dei lavoratori pesano le dichiarazioni mai ritrattate dall’Azienda di circa 30 esuberi, al momento gestiti tramite l’utilizzo della cassa integrazione.
Continuerà ad essere così anche per i prossimi mesi?
E’ la domanda insistente che tutti i lavoratori si stanno ponendo ormai da diversi giorni.
Se tale contesto lo leghiamo alla costante ricerca della produttività – soprattutto tramite continue ristrutturazioni delle linee di produzione che utilizzando minor forza lavoro comportano ritmi di lavoro sempre più incalzanti, generando automaticamente degli esuberi – e alla decisione unilaterale dell’Azienda di venir meno a quanto stabilito dal Contratto Nazionale di Lavoro “congelando” il pagamento di due festività, ci troviamo di fronte ad un quadro che deve necessariamente richiamare anche l’attenzione delle istituzioni per evitare che da questa azienda, in cui l’età media dei lavoratori è di 40 anni, si generi uno tsunami occupazionale che per il territorio senese, tipicamente formato da piccolissime aziende artigiane, sarebbe difficilmente ammortizzabile senza pesanti conseguente per il tessuto sociale.
La FIOM CGIL, come ha già fatto costantemente in questi mesi, continuerà a tenere alta l’attenzione e ad operare affinché questa pesante crisi possa essere gestita senza ulteriori pesanti ripercussioni sui posti di lavoro.
Per FIOM CGIL Siena, Massimo Onori
Siena, 2 febbraio 2010
Argomenti: CIG, FIOM, metalmeccanici |