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COMAR: accordo raggiunto, l’Azienda ritira i licenziamenti

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Aprile 15, 2010

Le iniziative di protesta e la decisa e crescente mobilitazione messa in atto dai lavoratori della COMAR hanno avuto la meglio nei confronti della decisione assunta a fine marzo dall’azienda di Sinalunga nel voler procedere a 7 licenziamenti su un totale di 12 lavoratori occupati.

Vertenza sindacale, quella intrapresa dai 7 operai metalmeccanici, risolta anche grazie alla solidarietà dimostrata nei loro confronti dalla cittadinanza, dalle forze politiche che in forma univoca hanno preso posizione pubblicamente, dalle Istituzioni locali e in modo particolare dai lavoratori delle altre aziende, i quali attraverso iniziative spontanee hanno lanciato un chiaro monito al sistema imprenditoriale del territorio affinché la crisi generale non sia presa ulteriormente a pretesto per ridurre drasticamente la forza lavoro occupata.

L’accordo raggiunto nella sede istituzionale dell’Amministrazione Provinciale prevede il ritiro – e quindi l’inefficacia – delle lettere di licenziamento consegnate due settimane fa alla maggioranza dei dipendenti della COMAR, l’attivazione della cassa integrazione in deroga per tutto il 2010, ed eventualmente ulteriori periodi in funzione di possibili proroghe, e contestualmente percorsi formativi messi a disposizione dalle Istituzioni Pubbliche al fine di facilitare la ricollocazione interna, o presso altre aziende, dei lavoratori in cassa integrazione.

In situazioni similari è sempre preferibile evitare semplicistici bilanci su chi è riuscito a portare a casa il miglior risultato, ma ciò che come FIOM CGIL possiamo dire è che in primo luogo hanno vinto la dignità dimostrata da quei lavoratori che non hanno voluto cedere di fronte a quello che si stava profilando come un ineluttabile percorso verso la disoccupazione, e dall’altra il ritrovato buon senso dell’Azienda che ha ben compreso al momento opportuno la necessità di fare un deciso passo indietro.

La via crucis iniziata per questi lavoratori due giorni prima di Pasqua troverà un ulteriore buon motivo di soddisfazione in occasione del 1° Maggio, festività che continuerà a rappresentare per loro la Festa del Lavoro e non la ricorrenza del lavoro che non c’è più,  come purtroppo avverrà per molte persone di questo Paese.

Per FIOM CGIL Val di Chiana, Giancarlo Tavanti

15.04.2010

Argomenti: aziende, CIG, FIOM |