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Grande manifestazione a Firenze per lo sciopero
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 2, 2010
Roma, 2 luglio – Adesioni altissime alla protesta e decine di migliaia di lavoratori in piazza per protestare contro una manovra economica “ingiusta, iniqua e depressiva”. Questo il bilancio dello sciopero generale indetto dalla CGIL (di almeno quattro ore per i settori privati e di otto ore per il settore pubblico) contro la manovra economica del governo, che si è svolto oggi in Toscana, Liguria e Piemonte, e che ha fatto seguito a quello dello scorso 25 giugno che ha coinvolto tutte le rimanenti regioni di Italia e visto oltre un milione di persone in piazza,
In Toscana si è svolta una grande manifestazione regionale e nelle strade del centro di Firenze hanno sfilato in due grandi cortei decine di migliaia di lavoratori. A piazza Santa Maria Novella, alla presenza di centomila persone, si è svolto il comizio finale della vice segretaria generale della CGIL, Susanna Camusso.
In tutta la Liguria, tranne la provincia di La Spezia dove lo sciopero si è svolto il 25 giugno, si sono svolte manifestazioni provinciali. A Genova due lunghissimi cortei hanno attraversato la città: uno da ponente e l’altro dal levante cittadino. E, in piazza Caricamento, davanti a 15 mila persone, si è svolto il comizio conclusivo che ha visto l’intervento del segretario confederale, Danilo Barbi.
Migliaia di lavoratori e cittadini sono scesi in piazza anche in tutto il Piemonte. Manifestazioni e cortei nei capoluoghi di provincia hanno coinvolto circa 70 mila persone. A Torino il corteo partito dalla stazione di Porta Susa ha raggiunto piazza Castello dove, davanti a 35 mila persone, ha parlato il segretario confederale della CGIL, Fulvio Fammoni.
Molte alte le adesioni allo sciopero In tutte e tre le regioni, sia nei settori pubblici sia in quelli privati.
Uno sciopero, quello della CGIL, per puntare il dito contro una correzione di bilancio che pesa sulle spalle dei “soliti noti”, lavoratori pubblici e privati, e che nulla chiede a chi invece dovrebbe e potrebbe dare di più. Ma soprattutto contro una manovra “sbagliata” che riduce la crescita e non rilancia l’occupazione e l’economia.
La CGIL chiede al governo una strategia per la crescita che passi attraverso politiche per l’industria e l’occupazione; interventi a sostegno dei redditi dei lavoratori e dei pensionati e misure per i giovani, tra i più colpiti dalla crisi; di rivedere i tagli alle regioni e ai comuni che porteranno alla diminuzione dei servizi e ad aumentare le tasse locali.
U.S. CGIL Nazionale
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