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Il racconto della giornata: ‘Il popolo della CGIL in piazza per giovani e lavoro’

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 28, 2010

Il racconto della giornata: ‘Il popolo della CGIL in piazza per giovani e lavoro’
Piazza San Giovanni stracolma per chiedere diritti e democrazia. Tanti i lavoratori, pensionati, studenti e migranti che arrivati da tutta Italia hanno dato vita a due imponenti cortei » Vignette a cura di ElleKappa
» FOTO: cortei, piazza
» VIDEO: la voce dei lavoratori dai cortei su CGILtv
27/11/2010 da www.cgil.it

A concludere la grande giornata di mobilitazione è Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL con il suo intervento dal palco di Piazza San Giovanni
“Il futuro è dei giovani e del lavoro. E’ questo il nostro faro, il modo per stare meglio. Qui oggi c’è il paese vero e da qui voglio partire con un impegno: ognuno di noi deve dire ai precari che noi non vogliamo che essi diventino le vittime di una legge ingiusta come il collegato lavoro. Da oggi sono 57 i giorni in cui decidere di chiedere giustizia”. Susanna Camusso, segretario generale della CGIL, ha cominciato a parlare sul palco di San Giovanni poco prima delle 13. L’attacco immediato al collegato al lavoro del governo e un invito a tutta la CGIL a non abbandonare nessuno. “Siamo in grado di contrastare anche questa iniziativa”. E poi un appello a tutti quelli che stanno cercando lavoro a non firmare la clausola compromissoria per l’arbitrato. “Siamo con loro, li accompagneremo. Non lasciamo solo nessuno. Il futuro si costruisce così”. (Leggi l’articolo completo)

Azim (direttrice dell’Afghan Women’s Network), le donne afgane non devono divenire vittime della pace
L’ultima testimonianza dal palco, prima delle conclusioni del Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, è affidata ad Afifa Azim, direttrice dell’Afghan Women’s Network, rete delle donne afgane, un’organizzazione fondata nel 1996 che riunisce 72 associazioni di donne e 3mila persone iscritte. L’Afghan Women’s Network, spiega Azim è la più importante e unica rete di donne attiva nel paese, “la rete promuove le nostre rivendicazioni nell’ambito del processo di pace e di ricostruzione nazionale, attraverso azioni di promozione e sensibilizzazione in materia di diritti umani”. “Le donne afgane – afferma a gran voce Afifa Azim – non devono divenire vittime della pace” e aggiunge “la pace si ottiene solo con la giustizia sociale!”.
Dopo l’intrattenimento musicale dei Modena City Ramblers, ora sul palco Afifa Azim, la direttrice dell’Afghan Women’s WorkEpifani, in piazza richiesta di cambiamento e determinazione
Una manifestazione “positiva che guarda al futuro”. Così Guglielmo Epifani, ex leader della CGIL da Piazza San Giovanni partecipando alla grande Manifestazione nazionale di oggi. “Non c’è rabbia – prosegue Epifani -, ma c’è preoccupazione, richiesta di cambiamento e determinazione”. Il sindacalista rivolgendosi al Governo afferma, “ha portato il Paese in una situazione di gravissima difficoltà”. L’Italia, secondo Epifani “è un Paese dove nessuno si è mai assunto delle responsabilità” e se c’è stato un complotto, “c’è stato nei confronti dei diritti dei lavoratori, dei giovani” ha detto. A questo proposito l’ex leader della CGIL ha evidenziato che la crisi ha come segno una forte ipoteca sulle nuove generazioni. I costi della speculazione, ha concluso, graveranno “per decenni” sulle spalle della società.

Correale (studentessa del liceo classico Pigafetta di Vicenza), oggi in piazza siamo sotto lo stesso cielo per riconquistare il presente e il futuro
E’ una studentessa di Vicenza, sul palco di Piazza San Giovanni, a rappresentare il mondo di giovani e studenti. Per prima cosa la ragazza ricorda la terribile alluvione che, nei primi giorni di novembre, si è abbattuta sul Veneto, e soprattutto su Vicenza, Padova e Verona.  “Le nostre città sono state ferite” dice la studentessa, ma questo episodio, afferma orgogliosa “non ha suscitato solo sconforto, ma ha mobilitato, in modo spontaneo, anche una grande solidarietà, in particolare tra i giovani e gli immigrati”. “Io sono qui – dice – per rappresentare gli oltre 2mila volontari che hanno aiutato Vicenza a liberarsi dal fango”, ragazzi che “se ne sono fregati di essere chiamati, in molteplici occasioni, ‘bamboccioni’, ‘facinorosi’, ‘bulli’”, ma che in una situazione di emergenza “hanno aiutato le persone perché ne avevano bisogno!”. Dunque ha sottolineato la studentessa di Vicenza, “credo che, a volte, l’impegno disinteressato sia molto più importante di qualsiasi lotta politica”. Infine, l’invito che la ragazza rivolge alla piazza è di “ritenere sul serio i giovani la risorsa fondamentale per costruire un paese e un futuro diversi” come recita lo slogan della manifestazione di oggi ‘Il futuro è dei giovani e del lavoro’. La studentessa nel ricordare le proteste di questi giorni contro “una riforma dell’Università classista e inaccettabile” spiega che  “il presente, oltre che il futuro, è nostro”, e che, “quando sentiamo che vogliono togliercelo, cerchiamo di riconquistarlo!”. “A casa siamo sotto lo stesso tetto – conclude -, oggi, in piazza, siamo sotto lo stesso cielo”.

Russo (medico FP CGIL, precaria Ospedale di Corigliano, Cosenza), emergenziale dramma sociale del lavoro precario in Calabria
A rappresentare i lavoratori precari nella Pubblica amministrazione è Assunta Russo, medico all’Ospedale di Corigliano in provincia di Cosenza, che porta in piazza il dramma sociale del lavoro precario in una regione come la Calabria, nella quale assume “carattere emergenziale”. “Oggi sono qui – dice la lavoratrice del settore ospedaliero – per testimoniare il disagio che vivono tutti i precari, i quali rischiano di perdere dopo anni di sacrifici, di impegno e lotte il posto di lavoro, soprattutto nel meridione dove è impossibile trovare altra collocazione”. Assunta Russo spiega come in Calabria, regione dove vive e lavora, la situazione è ancora più problematica, essendo la Regione alle prese con un ‘piano di rientro’ dal debito nel comparto della sanità, che ha assunto proporzioni devastanti. “Non vorrei – prosegue il medico – che per tutto ciò gli unici a pagare saremo noi precari”. Non manca, nell’intervento, un ringraziamento alla CGIL “unica organizzazione sindacale che da anni sta sensibilizzando l’opinione pubblica sul dramma che vivono i lavoratori atipici della pubblica amministrazione”. Nel concludere la lavoratrice si rivolge a tutti i precari d’Italia, invitandoli a “non mollare e continuare ad avere fiducia nella mobilitazione che, la sola CGIL, ha messo in campo per conquistare il diritto ad un contratto a tempo indeterminato”.
Manca (lavoratore Vinyls), un paese senza chimica è un paese del terzo mondo
Sul palco una rappresentanza dei lavoratori Vinyls che da 9 mesi occupano l’isola dell’Asinara per protestare contro la chiusura dell’azienda produttrice di PVC, l’unica in Italia. In particolare Emanuele Manca, lavoratore Vinyls spiega come sia l’azienda che “può tenere in piedi il ciclo del cloro in Italia”, ed è, prosegue il lavoratore “dalla salvaguardia di queste produzioni che passa il futuro dell’intera chimica nazionale”. “Non è solo un problema di posti di lavoro” spiega “è anche un problema di conoscenze e sapere che muore, di investimenti, crescita culturale e tecnica che perdiamo” perchè aggiunge “un paese senza chimica è un paese del terzo mondo e noi siamo sulla ‘buona’ o ‘cattiva’ strada”. Il lavoratore Vinyls conclude con un chiaro messaggio: “viva la CGIL, viva il Lavoro, abbasso la disoccupazione, il precariato e la Cassa integrazione”. 

Massimiliano Tabucci, (Ricercatore Siena), il nostro tetto oggi è questa piazza. I temi dell’università e della ricerca sono portati in Piazza San Giovanni da Massimiliano Tabucci, ricercatore all’università di Siena “sono qui a nome della Rete 29 Aprile, ma anche a nome degli studenti che sono ora sul tetto della Facoltà di Architettura a Roma, per cercare di riportare in alto la formazione”. Solidarietà è stata espressa dal ricercatore alle lavoratrici e ai lavoratori dell’ISPRA, a quelli della Vinyls, della FIAT ed in particolare ai dipendenti dello stabilimento di Termini Imerese, ma anche alle proteste dei migranti di Brescia e Milano, perché ha spiegato “i nostri problemi non sono lontani dai loro”. “La formazione – ha aggiunto – non è un problema, come vogliono far pensare, ma parte della soluzione. Non è tagliando i salari e i diritti che si fronteggia la competizione”

Camusso, una grande manifestazione.”I numeri ci dicevano che sarebbe stata una grande manifestazione, eccola qua”. Lo ha  detto il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, entrando in piazza San  Giovanni dove si terrà il comizio conclusivo della manifestazione nazionale della Confederazione.

Presenti le delegazioni del Pd, SEL e Federazione della Sinistra.  Molti esponenti politici hanno deciso di partecipare in prima persona alla manifestazione della CGIL. Oltre al Segretario Bersani per il Pd sono presenti Rosy Bindi, Stefano Fassina e Achille Passoni. Nichi Vendola guida, invece, la delegazione di Sinistra ecologia e libertà, della quale fanno parte anche Titti Di Salvo e Gennaro Migliore.Per la Federazione della Sinistra è presente Paolo Ferrero. 

Sul palco Massimo Ghini e Bennato. Dopo il contributo dell’attore Massimo Ghini, che ha denunciato la gravissima situazione in cui versa il mondo dello spettacolo e della cultura, ora sul palco la taranta di Eugenio Bennato.

Il Segretario del Pd ha lasciato un commento sulla pagina Facebook della CGIL. Il Segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani ha lasciato, ieri sera, un messaggio sulla pagina di Facebook della CGIL annunciando la sua partecipazione alla manifestazione di oggi. “Per noi il lavoro – si legge – resta centrale, non è tema da modernariato. Per questo sarò al corteo organizzato dalla CGIL a Roma”.

Don Fabio Corazzina (parroco di Santa Maria in Silva a Brescia, rappresentante di ‘Pax Cristi’), ammiro chi resiste ancora oggi. A ricordare le proteste dei lavoratori migranti, rimasti per molti giorni su di una gru a Brescia, per rivendicare i loro diritti, è Don Fabio Corazzina che afferma “ci accorgiamo che nell’emergenza sono ‘i diritti di tutti’ i primi ad essere calpestati”. Il parroco ricorda che “la realtà, i piedi per terra li mettiamo quando ci diciamo che: quasi 5.000.000 di persone straniere sono in Italia come regolari non come criminali” e spiega che “la città con i piedi per terra sa anche che la bugia del ‘padroni a casa nostra’ e ‘li aiutiamo a casa loro’ non regge più”. Don Fabio parla dei dati “sconfortanti” sul contributo italiano alla cooperazione allo sviluppo e fa notare come Brescia, Milano, Palermo, Napoli, Roma e tante altre città si sono ritrovate “insudiciate e calpestate, imbrattate e violate quando – dice -, con una spudoratezza infinita si sono cambiate le coordinate della convivenza sociale e civile: dalla solidarietà si è passati alle politiche della paura, della sicurezza e dell’ordine pubblico; dall’accoglienza si è passati alla discriminazione e dal diritto internazionale dei Diritti Umani si è passati alla legge penale”. “Siamo uomini e donne – conclude Don Fabio – che non desiderano sfidare la morte, ma gustare la vita con dignità. E’ per questo che ammiro chi resiste ancora oggi”.D’Alleva (delegata FIOM della FIAT di Termoli), Marchionne distrugge ciò che noi operai abbiamo creato con sacrificio. Ad esprimere forte preoccupazione per la situazione FIAT e le scelte operate dall’amministratore delegato Sergio Marchionne è Rina D’Alleva, delegata FIOM dello stabilimento di Termoli: “Marchionne sta capovolgendo il mondo del lavoro e quello che noi operai italiani abbiamo creato in anni di duri sacrifici”. Nel 2012 è prevista la chiusura di Termini Imerese mentre a Pomigliano, prosegue la lavoratrice “è stato stravolto il nostro contratto metalmeccanico, facendolo passere per vecchio e antiquato e si vanno a bruciare quelli che sono i diritti fondamentali di noi operai da anni conquistati”. Inoltre, la delegata FIOM, nel suo corso del intervento, esprime forte solidarietà alle donne e mamme lavoratrici che, in questa crisi, “si trovano ad affrontare situazioni surreali”. “Sono sicura – ha concluso – che la FIOM mi sosterrà e la CGIL saprà fare delle questioni femminili un aspetto centrale per l’affermazione dei diritti, della civiltà e della democrazia nel nostro paese dove tutti hanno diritto a lavorare”.

Iniziata la performance dal palco. Dopo l’esibizione della ‘Casa del vento’ e del gruppo di percussionisti ‘BateBalengo’, iniziano gli interventi dal palco introdotti da Paolo Serventi Longhi, direttore del settimanale ‘Rassegna Sindacale’. A prendere la parola, prima dell’intervento conclusivo di susanna camusso, saranno: una lavoratrice FIAT di Termoli; Don Fabio Corazzina, rappresentante di Pax Cristi; un ricercatore; un lavoratore in CIGS della Vinyls, in rappresentanza dei lavoratori che da 9 mesi stanno occupando l’Asinara; un medico precario dell’Ospedale di Corigliano (Cosenza); una sindacalista della Lega SPI CGIL della Brianza; una studentessa di Vicenza e Afifa Azim direttrice dell’Afghan Women’s Network.
Una manifestazione per le donne e il lavoro. Sono scese in piazza, oggi, anche tante  donne. In particolare, è presente, come preannunciato nei giorni scosi, il cartello promotrice della  campagna, lanciata il 25 novembre, per la dichiarazione dei lavori delle donne: ‘Io dichiaro’ (www.ilavoridelledonne.it). Una campagna di sensibilizzazione sul lavoro delle donne, promossa anche dalla CGIL, che non nasconde il suo carattere “provocatorio” e che ha lo scopo di promuovere una prima indagine nazionale sulla condizione lavorativa delle donne che parta da una riflessione sui ‘tempi’ di lavoro e su quelli di vita. Dunque tante donne stanno distribuendo volantini per far conoscere a più persone possibile l’iniziativa, perchè la campagna “è il primo passo per cambiare direzione”.Camusso, politiche del Governo lanciano allarmi e non fanno cose concrete. “Credo che se anche riceverà la fiducia, questa maggioranza politica è in crisi”. Così il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, alla manifestazione nazionale della confederazione ‘Il futuro è dei giovani e del lavoro’, l’insieme delle politiche del governo, dice  la dirigente sindacale “mi paiono più dettate dal lanciare allarmi che non dal fare cose concrete”, e aggiunge Camusso, rivolgendosi poi al premier Silvio Berlusconi, “il presidente del Consiglio deve sapere che non si può tenere sotto allarme un Paese. Se ha delle cose concrete le dica, sennò smetta di far finta di essere vittima del mondo”.

Partecipazione ‘imponente’. Mentre le teste dei due cortei stanno per raggiungere Piazza San Giovanni le code ancora affollano Piazza della Repubblica e Piazzale dei Partigiani, gremite di manifestanti che attendono di sfilare, con un mare di bandiere rosse, palloni colorati, striscioni e cartelloni per lo più ironici contro il governo, tanta la musica.

Camusso, FIAT renda noto piano ‘Fabbrica Italia’. La CGIL “ha apprezzato” che per lo stabilimento FIAT di Mirafiori “ci siano dei modelli” da produrre. Fa sapere Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL dal corteo, “ma “continua a non esserci ‘Fabbrica Italia’” e aggiunge, “continueremo a chiedere che sia noto il destino di tutti gli stabilimenti”.

Un’ovazione per Camusso. Il Segretario Generale della CGIL, partita con i lavoratori di Piazza della Repubblica, ha raggiunto ora i manifestanti a Piazzale dei Partigiani e accolta da un applauso calorosissimo sta raggiungendo il palco di Piazza San Giovanni dove terrà il comizio conclusivo.

Tanti i lavoratori delle aziende in crisi. Nel corteo partito da Piazzale della Rupubblica, i dipendenti della Telecom sorreggono un lungo striscione che rivolto all’azienda recita ‘ti teniamo d’occhio”. Per rivendicare lavoro e accesso alla cultura anche i lavoratori precari del Teatro dell’opera di Roma, i lavoratori della Renault e di Mc Donald. Numerosa la delegazione dell’ANPI, che insieme ai giovani sfilano accanto ad un lungo tir di 17 metri, organizzato dalla campagna ‘Giovani Non + disposti a tutto’. Dietro al camion continua a scorre l’interminabile corteo fatto di bandiere rosse del popolo della CGIL e delle tante categorie della Confederazione, nutrito lo spezzone dei lavoratori atipici della NIdiL animato da da uno spettacolo di trampolieri e da un’orchestra di fiati.

Forte la presenza dei giovani oggi in piazza. A dare voce alla drammatica condizione giovanile del nostro Paese sono, fra i tanti, anche i ragazzi e le ragazze della Campagna ‘Giovani NON+ Disposti a Tutto’. Campagna che nei giorni scorsi si è sviluppata in modo ‘virale’ sui diversi media ed in particolare sul web. In una prima fase attraverso la divulgazione di annunci di lavoro provocatori che denunciavano lo sfruttamento del lavoro giovanile, e poi, in una seconda fase, nella quale è stato rivelato, attraverso l’aggiunta delle parole ‘NON +’, il vero senso della campagna, ossia: far sentire l’indignazione dei giovani che, appunto, non sono più disposti a tutto. Ad aprire lo spezzone, in entrambi i cortei, è proprio un vistoso striscione con lo slogan della campagna ‘Giovani NON+Disposti a Tutto’. “Basta precarietà, basta contratti atipici, basta tagli all’istruzione. La politica deve cominciare ad occuparsi del futuro dei giovani” è questo il messaggio che lanciano. Inoltre, gli adesivi e gli ormai famosi annunci di lavoro vengono distribuiti tra i manifestanti, mentre è possibile acquistare le magliette, previa sottoscrizione di 4 euro, negli stand presenti in piazza. Magliette che indossanno anche i giovani del NidiL CGIL, con l’integrazione della scritta ‘basta contratti atipici!contratti veri per tutti!.

Precari e studenti sono giunti a Roma da Taranto su due pullman organizzati dal NIdiL, uno composto da studenti e disoccupati e l’altro da precari (somministrati INPS, ILVA e collaboratori a progetto dei call center). Lo spezzone della categoria delle nuove identità di lavoro, partito da Piazzale Partigiani sfila con carrelli della spesa per dimostrare che “non siamo merce disposta ad essere venduta!”.

Non potevano mancare i giovani della CGIL di Bergamo che partiti da Piazzale Partigiani sfilano dietro lo striscione di ‘Toolbox’, vicino allo spezzone della campagna ‘NON+ Disposti a Tutto’. Una presenza importante quella della CGIL Bergamo, che ha portato  giovani, studenti e lavoratori,oggi in piazza a Roma.

Sfilano i due cortei. ‘Il Futuro è dei giovani e del lavoro’ questo lo slogan ultilizzato negli striscioni di apertura dei due cortei che da Piazzale dei Partigiani e Piazzale della Repubblica stanno attraversando le vie della capitale per raggiungere Piazza San Giovanni, dove si terranno le conclusioni della manifestazione. Lo spezzone di Piazza della Repubblica sta percorrendo via Cavour, Piazza dell’Esquilino e proseguendo per via Merulana e via Emanuele Filibero arriverà a Piazza San Giovanni. Il corteo partito da Piazzale dei Partigiani, sfilando per Viale Aventino, sta proseguendo il suo percorso per Via di San Gregorio, Via Labicana, Via Merulana e confluirà anch’esso a Piazza San Giovanni.

Anche la musica è protagonista alla manifestazione. Il corteo partito alle ore 9.15 da Piazzale Partigiani, sta percorrendo viale Aventino accompagnato dal ritmo incalzante della musica dei  ‘BateBalengo’, un gruppo di percussionisti di tradizione Afrobrasiliana. Ma non solo, la musica sarà presente anche sul palco di Piazza San Giovanni, dove agli interventi si alternerà la musica dei ‘Modena City Ramblers’, della ‘Casa del Vento’ e di Eugenio Bennato. “Questo perché – ha spiegato il Segretario Organizzativo della CGIL, Enrico Panini – vogliamo, anche attraverso gli strumenti dell’arte dare voce alla nostra protesta e alla nostra iniziativa in campo”.

 I Minatori del Sulcis Inglesiente, il Governo ha abbandonato la Sardegna. “Siamo partirti ieri all’ora di pranzo per essere qui a  manifestare contro questo Governo che ha abbandonato la Sardegna” e aggiungono “un tempo i nostri giovani abbandonavano l’isola per venire sul ‘continente’ a cercare lavoro, ma adesso il lavoro non c’è più neanche li. Non ne possiamo più!”.

Pieno Piazzale dei Partigiani (ore 9.15) I manifestanti hanno già riempito Piazzale dei Partigiani, per questo la testa del corteo ha già preso forma dietro lo striscione di apertura ‘Il Futuro è dei giovani e del Lavoro’ e sta  lentamente muovendo i primi passi verso Viale Aventino.

Numerose le delegazioni provenienti da tutte le regioni che da questa mattina continuano a concentrarsi nell’area della stazione Termini e di Ostiense in attesa della partenza dei cortei. A Piazza della Repubblica infatti stanno confluendo le lavoratrici e i lavoratori della Valle d’Aosta, Abruzzo, Friuli V. Giulia, Veneto, Lombardia, Liguria, Marche, Umbria, Puglia, Molise, Sardegna. A Piazzale dei Partigiani si stanno raccogliendo i manifestanti provenienti dall’Alto Adige, dal Trentino, dal Piemonte, dall’Emilia Romagna, dalla Toscana, dal Lazio, dalla Campania, dalla Basilicata, dalla Calabria e dalla Sicilia.

Si preannuncia un’imponente giornata di mobilitazione. Una grande manifestazione promossa dalla CGIL, dal titolo ‘Il Futuro è dei giovani e del lavoro’, sfilerà questa mattina per le vie della capitale per rivendicare ‘Più Diritti e più democrazia’. Tanti i lavoratori, i pensionati, gli studenti, i precari e gli immigrati che da tutta Italia, in queste prime ore della giornata, hanno raggiunto Roma, a bordo degli oltre 2100 pullman organizzati e dei 13 treni speciali, ma anche con numerosi mezzi privati. Per molti si è trattato di un lungo viaggio, iniziato già ieri: dal Veneto infatti oltre 10mila persone sono partite nella tarda serata di venerdì a bordo di centinaia di pullman, carrozze prenotate sui treni, camper e furgoncini attrezzati con striscioni ed altoparlanti, per essere tra le prime file del corteo. E’ partito alle ore 23 di ieri sera, dalla stazione centrale di Milano, il treno speciale, che con oltre 400 pullman hanno portato a Roma, da tutte le province della Lombardia, 20mila lavoratrici e lavoratori. Un lungo viaggio anche per i 1700 manifestanti provenienti dalla Sardegna, che imbarcati ieri sera dal porto di Olbia, hanno raggiunto questa mattina alle ore 6 Civitavecchia, per poi unirsi agli altri compagni arrivati a Roma in aereo a causa dell’esaurimento dei posti in nave. Dalla Sicilia, numerose le delegazioni giunte da Palermo, Catania e Messina, ma anche dalle zone interne dell’isola. Due i treni speciali e oltre cinquanta i pullman che hanno condotto nella capitale le compagne e i compagni siciliani, che in questo momento stanno raggiungendo Piazza della Repubblica per l’inizio della manifestazione.

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