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Carcere di Ranza: razionata l’acqua potabile
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 3, 2010
MENTRE L’ITALIA (PURTROPPO) ANNEGA A CAUSA DELLE TROPPE PIOGGE A RANZA SI RAZIONA L’ACQUA POTABILE
Mercoledì 1 dicembre la Direzione della Casa di Reclusione di San Gimignano è stata costretta ad emanare apposito avviso di razionamento dell’acqua potabile per tutto l’istituto, in seguito agli ormai “famosi” problemi dei pozzi di raccolta dell’acqua, problema estremamente delicato che da troppi anni si presenta continuamente, con disagi per gli operatori penitenziari e per la popolazione detenuta ristretta nell’istituto.
Come se non bastassero le problematiche della cronica carenza di organico del personale di polizia penitenziaria, del sovraffollamento della popolazione detenuta, dell’assenza di un Dirigente “fisso”, oggi anche il razionamento dell’acqua potabile.
E’ chiaro che il fallimento dell’Amministrazione Penitenziaria passa anche dalla presente denuncia, poiché “sembra” che circa due anni fa la stessa Amministrazione abbia rifiutato una proposta del Comune di San Gimignano, che si era offerto di farsi carico delle spese necessarie per la risoluzione del problema (circa tre milioni di euro), praticamente il 50% delle spese per l’allacciamento alla conduttura del comunale; visti i tempi di allora, e quelli di oggi, un plauso va all’Amministrazione comunale e al Sindaco, sempre molto vicino e disponibile alle problematiche di Ranza, e un “grazie” particolare va da parte del personale all’Amministrazione Penitenziaria, totalmente assente su tutte le problematiche che riguardano l’istituto.
Un altro “grazie” lo vogliamo dare all’Amministrazione penitenziaria regionale, per non aver mantenuto le promesse e gli impegni assunti circa due anni fa durante un incontro fissato proprio per le problematiche di Ranza, in cui si era assicurato che nel giro di un mese si sarebbe provveduto ad ubicare sul tetto della caserma un apposito “gavone” (deposito di acqua) con relativa pompa, giacenti in disuso, ma funzionanti presso il PRAP (Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria), per alleviare temporaneamente i disagi del razionamento e la mancanza di acqua al personale in vista di altre soluzioni per tutto l’istituto, ma fino ad oggi mai installati.
La FP CGIL di Siena chiede con urgenza l’intervento degli organi preposti, al fine di stanziare nel più breve tempo possibile i fondi necessari per intervenire e sanare il problema dell’acqua o per prendere seriamente inconsiderazione, una volta per tutte, la proposta del Primo cittadino di San Gimignano o qualsiasi altra soluzione che preveda di risolvere tale problematica.
Contestualmente la FP CGIL chiede l’assegnazione di un Dirigente “fisso” e l’invio in missione di un congruo numero di personale di polizia penitenziaria (non meno di 30 unità) per alleviare i distacchi disposti dal Dipartimento verso il G.O.M. (Gruppo Operativo Mobile) e sanare i trasferimenti in/out nell’ultima assegnazione del 161° corso – la cronica carenza di personale ammonta al 40% in meno rispetto al DPR 8 febbraio 2001, pari a 60 unità agenti/assistenti in meno.
Nell’occasione si ribadisce che la FP CGIL è in stato di agitazione e si riserva di intraprendere tutte le iniziative di lotta e protesta che riterrà necessarie adottare con gli strumenti previsti e consentiti dalla normativa vigente nel caso in cui non ci siano fatti concreti.
Per la Segreteria Provinciale FP/CGIL di Siena, Massimo Miscia
Siena, 3 dicembre 2010