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Pensioni: INPS, oltre il 50% non arriva a 500 euro mensili
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 26, 2011
Pensioni: INPS, oltre il 50% non arriva a 500 euro mensili |
Il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso alla luce del Rapporto INPS per il 2010 chiede chiarimenti al Governo sulle pensioni: “dove sono finite le famose risorse per le politiche della conciliazione?” e ancora, facendo riferimento al contratto separato del commercio, “come pensa di fare quando entreranno 2 miliardi in meno nelle casse dell’Istituto di previdenza?” |
25/05/2011
da www.cgil.it Boom delle pensioni di anzianità e assegni ‘da fame’ soprattutto per le donne. E’ il quadro disegnato dal Rapporto INPS per il 2010 presentato oggi a Roma alla presenza del Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso. Sale vertiginosamente il numero delle pensioni di anzianità nel 2010, registrando un aumento del 73%. Il Rapporto annuale INPS evidenzia come nel 2010 sono stati liquidati 174.729 trattamenti a fronte dei 100.880 registrati nel 2009, anno in cui il numero di pensioni di anzianità era stato molto basso a causa del passaggio dei requisiti da 58 a 59 anni a fronte di 35 di contributi. Tuttavia nel 2011 si prevede un nuovo calo dovuto al nuovo ‘scalino’, da 59 a 60 anni e l’entrata in vigore della finestra mobile. In crescita dello 0,2%, rispetto al 2009, anche il numero delle pensioni vigenti a fine 2010 che è pari a 16.042.360 ai quali si aggiungono oltre 2,7 milioni di prestazioni erogate agli invalidi civili. Il 78% delle pensioni erogate dall’Istituto è di natura previdenziale, il restante 22% è di tipo assistenziale. A chiedere chiarimenti, ponendo due domande al Governo sulle pensioni, è Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL, a margine della presentazione del Rapporto INPS. Per prima cosa Camusso ha chiesto: “dove sono finite le famose risorse per le politiche della conciliazione, effetto dell’aumento dell’età pensionabile delle donne del pubblico impiego? Non abbiamo visto – ha proseguito – nè le risorse nè le politiche”. Inoltre, rivolgendosi sempre al Governo che “plaude al buon funzionamento dell’INPS”, domanda “come pensa di fare quando, con lo sciagurato contratto separato del commercio, entreranno 2 miliardi in meno nelle casse dell’Istituto di previdenza?”. Tuttavia i dati riportati dall’INPS hanno subito l’influenza della crisi economica. L’Istituto di Previdenza ha registrato 281.858 milioni di entrate e 280.461 milioni di uscite con un avanzo finanziario di 1.397 milioni, in calo del 73% rispetto al 2009. L’INPS rileva inoltre l’aumento delle prestazioni temporanee (+4,8%) tra le quali quelle di sostegno al reddito: Cassa integrazione; indennità di disoccupazione e mobilità, per le quali l’istituto ha speso nel 2010, 19,7 miliardi, comprensivi dei contributi figurativi connessi a tali prestazioni. In particolare le ore autorizzate nell’anno per le prestazioni di Cassa integrazione nel complesso (ordinaria, straordinaria e straordinaria in deroga) sono state 1,2 miliardi (+31,7% sul 2009). Il livello di utilizzo reale dello strumento espresso dal cosiddetto “tiraggio” (rapporto tra il totale delle ore utilizzate ed il totale delle ore autorizzate), è stato nel 2010 del 49,1% (pari a 590,8 mln di ore) a fronte del 65,4% dell’anno precedente. Per le prestazioni ordinarie sono stati erogati 1.175 milioni di euro, per quelle straordinarie al netto della deroga 1.363 milioni di euro e per i trattamenti in deroga 628 milioni di euro, per un totale di oltre tre miliardi. La spesa sostenuta per le prestazioni di indennità di mobilità ammonta a 1.273 milioni di euro mentre per i diversi trattamenti di disoccupazione sono stati erogati 6.700 milioni di euro. Il lavoro nero ed irregolare in Italia. Nel 2010 l’INPS ha fatto nelle aziende oltre 88 mila ispezioni che hanno portato alla scoperta di 67.955 posizioni aziendali irregolari con 12.550 lavoratori irregolari e 65.086 totalmente in nero. Da tale attività di controllo, si legge nel Rapporto sono stati recuperati 1.122 milioni di euro per contribuiti e premi evasi, 6,4 miliardi pari all’11% in più rispetto al 2009. |
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