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Manovra: CGIL, gravissimi tagli a diritti lavoratori

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 13, 2011

Manovra: CGIL, gravissimi tagli a diritti lavoratori
In merito ai provvedimenti sulla parte lavoro contenuti nella manovra ‘anti crisi’varata dal Governo, la Confederazione avverte “si ribalta l’accordo del 28 giugno” e si “introduce un criterio di retroattività, pagando così la cambiale da tempo promessa alla FIAT”. Per la CGIL si tratta di norme “norme sbagliate, ideologiche e punitive” che non sostengono l’occupazione dei giovani
13/08/2011 da www.cgil.it

“In una manovra ancora più sbagliata e iniqua si usa la crisi per nuovi gravissimi tagli ai diritti dei lavoratori”. E’ il commento del Segretario Confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, sulla parte lavoro della manovra ‘anti crisi’. “Solo così, se i testi saranno confermati, si possono leggere le norme che si ha il coraggio di chiamare ‘a sostegno dello sviluppo e dell’occupazione’”, aggiunge.

Il dirigente sindacale nel ricordare come le parti sociali avevano chiesto di non intervenire, afferma “ma il governo se ne infischia e annuncia il ribaltamento dell’accordo del 28 giugno che prevedeva la sovra ordinazione dei contratti nazionali sul resto della contrattazione”. Con le nuove disposizioni, spiega Fammoni, “i contratti sottoscritti a livello aziendale (anche da rappresentanti aziendali di comodo e senza il voto dei lavoratori?) potrebbero operare in totale deroga ai contratti nazionali e addirittura alle ‘disposizioni di legge vigente’”.

Inoltre, prosegue il sindacalista, “sono previste tutte le materie possibili e naturalmente anche il tema della libertà di licenziamento e dell’articolo 18: l’ossessione del ministro del Lavoro”. E come al solito, fa sapere Fammoni “si introduce un criterio di retroattività, pagando così la cambiale da tempo promessa alla FIAT. Non si può – avverte -, anche se lo dice questa legge, con un contratto aziendale disapplicare altre norme di legge. Non è solo una scelta gravissima ma ritengo abbia evidenti vizi di incostituzionalità”.

Altri punti del provvedimento sono contestati dalla CGIL. “Al governo non basta – aggiunge Fammoni – perchè c’è anche una norma molto grave verso i disabili, legalizzando praticamente la scelta dei reparti o aziende confino per questi lavoratori. Così come c’è – prosegue il dirigente sindacale – un nuovo schiaffo alle parti sociali e alle regioni sul tema dei tirocini”. In generale, quindi, sono “norme sbagliate, ideologiche e punitive, che durante una fase così grave di crisi attaccano i diritti dei lavoratori. Niente ma proprio niente a sostegno dell’occupazione e dei giovani. Norme – conclude Fammoni – che contrasteremo fino in fondo, come spero faranno le altre parti sociali, e fino a quando saranno ritirate o cassate”.


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