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Negli studi professionali si inizia a disboscare la giungla di contratti truffa

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 6, 2011

Negli studi professionali si inizia a disboscare la giungla di contratti truffa

La good news è arrivata: è stata firmata l’ipotesi del nuovo contratto collettivo nazionale degli studi professionali, un settore importante che conta oltre un milione di addetti.

Ovvero negli studi di avvocati, architetti, commercialisti, dentisti e altro ancora, ci sarà un nuovo contratto che prevederà un aumento medio di stipendio di 87,5 euro (riferito al 3 livello).

Ma non è solo questa la good news: per la prima volta il contratto nazionale sarà applicato non solo ai dipendenti degli studi ma anche al lavoro atipico, tirocini, partite iva, collaboratori, praticanti (circa 400.000 persone).

Si vuole quindi includere nella protezione del contratto collettivo la galassia di giovani che attualmente lavorano senza diritti e tutele.

Ciò significa operare in due direzioni: mettere fine ai contratti truffa affinché il lavoro che è realmente continuativo e dipendente abbia un contratto da dipendente e applicare a tutta la platea dei collaboratori esterni le norme di riferimento previste dal contratto nazionale.

A questo proposito sarà individuato entro un mese dalla firma del contratto un gruppo di esperti che farà un lavoro di studio e ricerca per consentire alle parti di definire linee guida che prevedano un equo compenso e tutele contrattuali.

Altra novità molto importante riguarda la regolamentazione del rapporto di praticantato. Infatti attualmente i praticanti non hanno alcuna norma di riferimento che li tuteli.

La scelta operata è quella di utilizzare il contratto di apprendistato per svolgere il periodo di praticantato. Entro 3 mesi dalla sottoscrizione definitiva del contratto nazionale sarà disciplinata la modalità di utilizzo dell’apprendistato negli studi professionali.

Il lavoro fatto su questo tema dalla FILCAMS CGIL insieme alle associazioni dei praticanti e dalla campagna dei Giovani NON+ disposti a tutto della CGIL ci consentono oggi di ottenere primi risultati per mettere in campo un’azione di contrasto all’abuso del lavoro precario o della finta formazione.

A livello regionale saranno possibili ulteriori miglioramenti: infatti è prevista una specifica contrattazione che nel territorio può agevolare il coinvolgimento di un mondo del lavoro che negli studi è troppo disperso e quindi maggiormente ricattabile.

Questi primi risultati sono il segno che è possibile intervenire per impedire il dilagare della precarietà e ci consegnano ancora un lungo lavoro da fare che la FILCAMS CGIL vuole affrontare insieme a tutte le reti di professionisti, precari, praticanti e a tutti coloro che vorranno impegnarsi con noi.

FILCAMS CGIL Nazionale

Argomenti: FILCAMS, studi professionali |