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Napolitano: Camusso, parole di un grande Presidente

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 2, 2012

Napolitano: Camusso, parole di un grande Presidente
“Forte apprezzamento” viene espresso dal Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, per il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Particolarmente apprezzata anche “l’attenzione del Presidente sui temi del lavoro e il riferimento alle sue esperienze, le parole sui giovani e le donne, il richiamo alla ricostruzione e al ruolo fondamentale del sindacato e le preoccupazioni per le incertezze e le diseguaglianze sul lavoro”
02/01/2012 da www.cgil.it

Il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, esprime “forte apprezzamento” per il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Le sue sono state le parole di un grande Presidente”, afferma il numero uno della CGIL, che ha particolarmente apprezzato, nell’anno delle celebrazioni del 150° e di una grande mobilitazione e partecipazione civile, “il forte richiamo all’unità e alla coesione sociale del Paese”.
 
“Significativo, importante e condivisibile” è, per il segretario generale della CGIL, anche il passaggio sull’Europa, “sul cambiamento delle politiche di crescita, su quella che chiamiamo Europa sociale e politica, e il  richiamo  sulla legalità, l’evasione e il riconoscimento del ruolo dei migranti nel nostro Paese”. Camusso, inoltre, ha apprezzato “l’attenzione del Presidente sui temi del lavoro e il riferimento  alle sue  esperienze, le parole  sui giovani e le donne, il richiamo alla ricostruzione e al ruolo fondamentale del sindacato e le preoccupazioni per le incertezze e le diseguaglianze sul lavoro”.
 
Per questo, conclude il segretario della CGIL,  “rilanciamo con forza la necessità di un piano per il lavoro e l’avvio di un confronto col sindacato. Ridurre le diseguaglianze e le dualità presenti nel mercato del lavoro è, infatti, anche il nostro obiettivo.  E’  però opportuno anche riflettere se c’è stata adeguatezza negli interventi previdenziali che non danno risposte ai giovani sul lavoro o sul futuro previdenziale”.

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