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Guggiari su sviluppo e MPS
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 10, 2012
Il nuovo anno si sveglia con il chiasso assordante di una situazione economica, produttiva, occupazionale, sociale che non rassicura. Nemmeno la manovra del nuovo governo, anche di fronte all’andamento dello spread, con le sue a volte insufficienti risposte sull’equità nella distribuzione dei pesi del risanamento, ci aiuta a tranquillizzarci. Così come la discussione che si sta aprendo sul mercato del lavoro e sullo sviluppo che deve essere considerato il vero obiettivo dei prossimi interventi. E non sfugge la questione degli assetti istituzionali, a partire dalla speranza che venga ammesso il referendum sulla legge elettorale che sproni ad un’intesa che riconsegni un assetto costituzionale fondato sulla separazione dei poteri e su di un effettivo controllo democratico dell’azione pubblica che non sia subordinato alla governabilità.
Dentro un quadro nazionale ed europeo evidentemente instabile, anche in provincia di Siena abbiamo le nostre pene. Non solo una situazione occupazionale a rischio di ulteriori gravi ridimensionamenti soprattutto nel manifatturiero – dall’Amiata al Chianti, dalla Valdichiana alla Valdelsa non ci sono territori meno coinvolti, anche se onestamente la situazione dell’Amiata sembra quella più esposta. Dimensioni di impresa, investimenti in qualità di prodotto e di processo evidenziano elementi su cui dobbiamo interrogarci, così su come mantenere capacità di attrattività culturale, storica e paesaggistica.
Altre situazioni che si stanno palesando ci complicano ulteriormente il quadro. Sto parlando del Monte dei Paschi di Siena, vicenda evidentemente legata ad una situazione finanziaria economica italiana, europea e mondiale. Condizione che richiama immediatamente la necessità di un governo politico dell’Europa anche per evitare che le risposte siano solo ad appannaggio di obiettivi finanziari che spesso non hanno ricadute se non negative sulle condizioni della generalità dei cittadini. Oserei dire per impedire che attraverso la finanza si ridefinisca il sistema del welfare europeo diminuendo tutele e diritti.
Penso che a noi competa aiutare, se necessario, con le nostre idee e le nostre proposte i processi di cambiamento che sono in atto e che stanno spingendo la Banca MPS a scelte che registriamo come dato di fatto. Credo che il sistema bancario debba il più possibile rimanere ancorato ai bisogni dei cittadini e delle imprese e se necessario, per fasi magari contingenti e transitorie, sviluppare anche quelle capacità di investimento che rispondano all’interesse primario del territorio. Ciò anche in funzione del preminente ruolo regionale che questa banca esprime. Tuttavia, per nostra natura, un’impresa la giudichiamo dagli obiettivi , dalla loro necessità e la loro positività, dal fatto di poter o meno discutere sull’organizzazione che si riprogetta per raggiungere quegli obiettivi, comprese le eventuali ricadute sulla condizione dei lavoratori e delle lavoratrici. E questi non sono temi che riguardano solo il sindacato ed i lavoratori, sono temi che interessano tutta la comunità, nessuno escluso, e non da ora. Temi rilevantissimi per Siena ed il suo territorio che devono essere affrontati nel merito con la più grande attenzione e disponibilità.
Noi faremo la nostra parte, e non si pensi di sacrificare i legittimi interessi del lavoro perché considerati subordinati ad una condizione che rischia di essere definita epocale e in negativo. Questa banca dovrà ancorare il proprio futuro attraverso quello spirito che più volte i dipendenti hanno sottolineato e che oggi tutta la comunità senese è chiamata a dimostrare.
Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena
Siena, 10 gennaio 2012