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Donne: fiaccole accese oggi contro la violenza
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 26, 2012
Donne: fiaccole accese oggi contro la violenza
In tutta Italia “una, cento, mille fiaccolate per Stefania Noce, uomini schieratevi contro la violenza sulle donne”. Un’iniziativa promossa dal Comitato ‘Se non ora quando?’ alla quale parteciperà anche la CGIL
26/01/2012 da www.cgil.it
Una lunga fiaccolata contro la violenza sulle donne e in ricordo di Stefania Noce attraverserà, quest’oggi, l’Italia intera. All’iniziativa, promossa da ‘Se non ora quando?’, parteciperà anche la CGIL perchè come spiegato da Valeria Fedeli, uno dei membri del Comitato e Vicesegretario della FILCTEM CGIL, “le donne che subiscono violenza sono troppo spesso invisibili e sole, lasciate più sole se sulla loro morte dopo la notizia giornalistica cala il silenzio dell’opinione pubblica. La violenza contro le donne giovani ed adulte è una delle violazioni dei diritti umani più diffuse al mondo”.
Ogni anno, come scrive Fedeli in un articolo uscito quest’oggi (26 gennaio) sul quotidiano ‘L’Unità’, di cui riportiamo la versione integrale, milioni di donne nel mondo subiscono violenza, “un fenomeno – spiega – diffuso in ogni angolo del pianeta che purtroppo non accenna a diminuire. Una donna ogni tre nel mondo e una donna su 4 in Europa, subisce maltrattamenti nel suo ambiente familiare, situazione che colpisce, in maggiore o minore misura, tutti i paesi senza eccezione, secondo dati del Fondo delle Nazioni Unite per la Donna (UNIFEM)”.
“In Italia – prosegue Fedeli – sono almeno un milione all’anno. Gli ultimi dati internazionali dicono che sono le donne tra i 15 e i 44 anni ad essere quelle più esposte alla violenza carnale e all’interno della famiglia. Una donna ogni tre nel mondo sarà violentata, aggredita, forzata ad avere relazioni sessuali o sarà maltrattata, altrimenti, durante la sua vita. La violenza distrugge le vite delle donne e anche la qualità e la civiltà nella vita delle comunità. Nel 2011 solamente in Italia sono stati denunciati oltre un milione di casi di violenza su donne, di ogni età, provenienza e religione.
“La violenza subita dalle donne, sia fisica, sessuale o psicologica, è un dramma quotidiano che tocca le nostre realtà, perché, com’è ormai noto – ma mai abbastanza contrastato – la violenza è endemica, sia nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo, e le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali, culturali e, a tutti i ceti economici. Per combattere la violenza sessuale e domestica, bisogna sicuramente cambiare innanzitutto la cultura dominante e la concezione della libertà e dell’autodeterminazione delle donne. Il rapporto degli uomini con la propria sessualità, e relazione verso le donne”.
“Oggi con le nostre candele, i nostri corpi, ma anche con le nostre parole, siamo nelle piazze per dirlo ad inizio 2012: non ci accontentiamo di manifestare ogni anno, al 25 novembre nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Con la nostra presenza di oggi nelle piazze d’Italia, vogliamo rilanciare, allargare e rendere sempre più forte, il contrasto a tale drammatica situazione, che troppi uomini, ancora, considerano quasi normale: impedire la libertà delle donne, il loro diritto a dire no a rapporti sessuali, a relazioni, a chiudere e troncare storie considerate finite. A scegliere in libertà! Tutto questo rimette in campo le donne come persone, cittadine, libere di scegliere di amare e di non amare più. Oggi siamo in piazza, per ricordare, per non tacere, per gridare la nostra rabbia, per prenderci l’impegno di non dimenticare tornando a casa, l’uccisione delle ragazze e donne che insieme a Stefania, uccisa dal suo ex fidanzato a Catania, già sono state uccise in questo inizio di 2012. Serve un forte e costante impegno delle donne, di tutte le associazioni sociali e delle istituzioni, ciascuno secondo le proprie responsabilità. Ogni donna violentata – conclude Valeria Fedeli – è una sconfitta di tutte e di tutti e dell’intera comunità”.