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Camusso, Paese rischia collasso, bisogna creare lavoro

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 15, 2012

Camusso, Paese rischia collasso, bisogna creare lavoro

Intervenendo a conclusione dell’Assemblea Nazionale degli edili della CGIL, Susanna Camusso ha sottolineato come le politiche europee di rigore non permettono di uscire dalla crisi, di ripartire costruendo lavoro e quindi crescita: “si ricominci dal tema della redistribuzione del reddito, e si utilizzino le risorse provenienti dai patrimoni per fare un po’ di investimenti sul lavoro” » Crisi: in Lombardia è emergenza. Lavoratori a Roma chiedono risposte concreteFOTO
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15/05/2012 da www.cgil.it

“C’è il rischio che il sistema collassi. Non si deve aspettare ancora, c’è bisogno di cominciare a creare lavoro”. Ad affermarlo il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, intervenendo all’Assemblea Nazionale degli edili della CGIL che oggi si è conclusa a Genova.

 
 

Le scelte europee, secondo quanto ha affermato la leader del sindacato di Corso d’Italia, “rendono difficile, se non impossibile la gestione delle crisi nei singoli Paesi”. E’ evidente che una logica tutta di rigore, basata, spiega Camusso, “sul progressivo taglio del debito attraverso la riduzione del welfare, eattraverso la continua tassazione delle retribuzioni e delle pensioni non permette di uscire dalla crisi, di ripartire costruendo lavoro e quindi crescita”.

 
 

Una situazione allarmante dalla quale, secondo Camusso, si può uscire percorrendo “una strada stretta”. Si ricominci “dal tema della redistribuzione del reddito, provando a cercare le risorse da chi ce le ha e non da chi non ce la fa più”. Il 92% delle risorse, ha riferito Camusso, provengono dalla tassazione del lavoro dipendente e dalle pensioni. Si ricominci quindi, ha proseguito, “allegerendo il carico fiscale dei lavoratori dipendenti e pensionati” e si cominci ad “utilizzare risorse provenienti dai patrimoni per fare un po’ di investimenti sul lavoro”.

 
 

Tra le priorità del Paese, secondo Camusso, devono spiccare la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata: “fonti straordinarie di risorse per uno sviluppo economico positivo del paese e non per continuare a regredire”. “Esiste un’importante relazione tra nuovo modello di sviluppo e constrasto all’illegalità. E’ intollerabile che si continui a non approvare la legge contro la corruzione”.

 
 
 
 

Il 2 giugno, ha ricordato il Segretario Generale della CGIL, i sindacati unitariamente scenderanno in piazza a Roma. In questi anni di divisioni sistematiche tra giovani e anziani, tra nord e sud, tra uomini e donne, l’unità sindacale deve essere una “priorità assoluta”, è importante ha sottolineato Camusso “provare a dare una risposta unitaria alle necessità dei lavoratori e bisogna farlo a partire dalle grandi ragioni, come creare nuova occupazione”. Inoltre, la partita pensioni ancora non è chiusa. “Il prossimo governo – ha aggiunto Camusso – dovrà mettere mano alle pensioni. Questo governo deve dare risposta ora a quelli che ha lasciato per strada. Si chiamino esodati o ricongiunti. Questa è emergenza. Bisogna costruire un sistema solidale che non costringa i giovani ad avere pensioni troppo basse. In quella riforma delle pensioni conta solo quanti contributi ogni singolo lavoratore mette. Non c’e’ – ha concluso Camusso – l’elemento solidale: bisogna, invece, mettere una relazione tra il lavoro, il tempo che uno passa a lavorare e come va in pensione”.

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