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Crisi: CGIL, previsione crollo consumi per famiglie operaie
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 24, 2012
Crisi: CGIL, previsione crollo consumi per famiglie operaie
Studio IRES e ISF, “quadro preoccupante determinato da inflazione, disoccupazione e pressione fiscale”. Secondo la CGIL, “il Governo ha l’obbligo di porre immediato rimedio attraverso interventi concreti su fisco, investimenti e lotta alla disoccupazione e alla precarietà”
24/09/2012 da www.cgil.it
Inflazione, disoccupazione e pressione fiscale, un combinato disposto che determinerà un ridimensionamento dei consumi reali delle famiglie operaie nel triennio 2012-2014, rispetto al 2011, di 1.806 euro (-8,4%). E’ quanto risulta da una rilevazione sull’andamento dei consumi (‘La scomparsa dei consumi’) condotta dall’IRES e ISF CGIL, assieme al CER: la prima di una serie di rilevazioni periodiche su consumi e redditi.
Secondo Barbi e Fammoni “pressione fiscale, inflazione e disoccupazione sono gli elementi che comprimeranno ancora la capacità di spesa delle famiglie, con un conseguente calo dei consumi e ripercussioni sulla produzione e sull’occupazione. Le scelte del Governo quindi non provocano un effetto neutrale, ma ripercussioni molto differenziate per livelli di reddito”. Nel caso di famiglie operaie, si legge nello studio, la propensione al consumo sfiora l’85% del reddito; nel caso degli imprenditori si rimane al di sotto del 65%. Per il triennio 2012/14 le famiglie di lavoratori dipendenti subiranno così un ridimensionamento dei consumi reali di 1806 euro, “una enormità per il livello del loro reddito”, denunciano Barbi e Fammoni.
In un paese manifatturiero come l’Italia, concludono Barbi e Fammoni, “che produce in modo prevalente per il proprio mercato interno, questo significa un peggioramento per le persone e un ulteriore avvitamento della crisi. Tutto questo andava previsto e affrontato con apposite soluzioni, altro che fase 2 di cui ancora non si vede traccia o luce in fondo al tunnel. A questo stato di cose il Governo ha l’obbligo di porre immediato rimedio attraverso interventi concreti su fisco, investimenti e lotta alla disoccupazione e alla precarietà”.
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