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Crisi: CGIL, da inizio anno 800 mln di ore di cig, 510 mila in cassa
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 16, 2012
Crisi: CGIL, da inizio anno 800 mln di ore di cig, 510 mila in cassa
I dati di settembre sulla Cassa integrazione testimoniano per la CGIL “che siamo in un’economia di guerra. Il lavoro, la sua tenuta e la sua creazione, sono la sola e unica strategia possibile per incrementare la produttività”. Per queste ragioni il 20 ottobre in piazza a Roma per la manifestazione nazionale
» Rapporto CIG settembre 2012 – Causali aziende CIGS settembre 2012
13/10/2012 da www.cgil.it
Poco meno di 800 milioni di ore di cassa integrazione registrate da inizio anno fino a settembre. Prosegue così inarrestabile la crescita della cig (+8,94% sui primi nove mesi dello scorso anno), a un passo dal raggiungimento del miliardo di ore anche per il 2012. Ore di cassa che coinvolgono al momento 510 mila lavoratori a zero ore per un taglio del reddito, al netto delle tasse, di 3 miliardi di euro, pari a 6 mila euro per ogni singolo lavoratore. E’ quanto emerge dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio Cig della Cgil Nazionale nel rapporto di settembre.
Dati che delineano “una vera e propria economia di guerra: un segnale terribile dello stato in cui versa il sistema produttivo, che non vede spiragli di ripresa ma al contrario tende a contrarsi e a deperire”, afferma il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, nel rilanciare le ragioni della manifestazione promossa dal sindacato per sabato 20 ottobre a Roma ‘Il lavoro prima di tutto!’: “Da quattro anni, di mese in mese, registriamo una drammatica sequenza negativa di numeri che equivale a condannare il paese a un inevitabile declino. Il lavoro, la sua tenuta e la sua creazione, – aggiunge la dirigente sindacale – sono la sola e unica strategia possibile per incrementare la produttività”.
Dati Cig settembre – Il rapporto della Cgil segnala come la richiesta di cassa nei primi nove mesi dell’anno abbia superato la mole di ore concesse nello stesso periodo del 2011 per un totale pari a 792.890.689 (+8,94%), mantenendo una richiesta media di oltre ottantacinque milioni di ore mese e con una incidenza delle ore di cig per lavoratore occupato nel settore industriale pari a 110 ore per addetto. Per quanto riguarda il solo mese di settembre, invece, le ore di cig richieste e autorizzate sono state 86.457.280, in aumento sul mese precedente del +28,81%.
Nel dettaglio dell’analisi di corso d’Italia si rileva inoltre come la cassa integrazione ordinaria (cigo) aumenti consistentemente a settembre per un monte ore pari a 33.037.540, pari a +202,42% su agosto. Da inizio anno la cigo registra invece 245.124.164 di ore per un netto +46,99% sui primi nove mesi del 2011. “Un brutto segnale questo – spiega il rapporto – che proviene da un sistema produttivo che non vede ripresa della domanda nel medio-lungo periodo”.
La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese, è stata di 24.531.050, in diminuzione sul mese precedente del -6,26%, mentre il dato da inizio 2012, pari a 280.376.392 ore autorizzate, segna un ‐10,33% (“ma con riduzione in frenata”, si legge nel rapporto) sullo stesso periodo dello scorso anno. Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) ha registrato lo scorso mese un -3,88% su agosto per 28.788.690 ore richieste. Da inizio anno sono state autorizzate 267.390.133 di ore di cigd, in aumento del +7,64% sul periodo gennaio-settembre del 2011.
Causali di cigs – Continua a settembre la riduzione del numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs. Da gennaio sono state 4.028 per un -22,86% sullo stesso periodo del 2011 e riguardano 6.849 unità aziendali (-13,42%). Diminuisce il ricorso per crisi aziendale (2.222 decreti per un -28,37%) ma rappresenta una quota pari al 55,16% del totale dei decreti; anche i contratti di solidarietà diminuiscono (1.006 per un -9,69%), sul totale dei decreti la percentuale è del 24,98%. Inoltre, aumentano le domande di ristrutturazione aziendale (175 per un +3,55%), pari al 4,34% del totale, mentre calano le domande di riorganizzazione aziendale che sono 183 per un -14,88%, ovvero il 4,54% del totale. “I percorsi di reinvestimento e di rinnovamento strutturale – sottolinea il rapporto di corso d’Italia – dopo un lento e costante miglioramento frenano, mantenendo una percentuale bassa sul totale dei decreti”, solo l’8,88%.
Regioni – E’ sempre la Lombardia la regione che registra il ricorso più alto alla cassa integrazione. L’analisi della Cgil segnala infatti che sono 173.784.531 le ore registrate da inizio anno, che corrispondono a 111.400 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 103.974.137 ore di cig autorizzate per 66.650 lavoratori mentre terza è il Veneto con 70.185.474 ore e 44.991 lavoratori. Per il centro prima regione è il Lazio con 63.386.537 ore che coinvolgono 40.632 lavoratori. Infine nel Mezzogiorno è la Puglia la regione dove si registra il maggiore ricorso alla cig con 50.874.547 ore per 32.612 lavoratori.
Settori – E’ la meccanica il settore in cui si riscontra ancora una volta il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate da inizio anno, la meccanica pesa per 253.714.842, coinvolgendo 162.638 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 123.782.997 ore di cig autorizzate per 79.348 lavoratori coinvolti e l’edilizia con 81.243.447 ore e 52.079 persone.
Occupazione e lavoratori in cig – Considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (20 settimane), sono coinvolti da inizio anno 1.016.527 lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 39 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 508.263 lavoratori, di cui 179 mila in cigs e 171 mila in cigd. Continua così a calare il reddito per migliaia di cassintegrati: dai calcoli dell’Osservatorio cig, si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito oltre 3 miliardi di euro, pari a 5.982 euro per ogni singolo lavoratore.
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