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FIOM: Bassilichi guarda al di là del Monte
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 5, 2012
BASSILICHI GUARDA AL DI LA’ DEL MONTE
A pochi giorni di distanza dal reiterato monito dell’AD del Monte dei Paschi di Siena rivolto ai sindacati dei bancari affinchè questi abbandonino qualsiasi resistenza pregiudiziale in merito alla preannunciata volontà di esternalizzare i servizi di back office, il più accreditato soggetto imprenditoriale a cui tutti davano per certa la cessione di dette attività – Bassilichi – ha pubblicamente dichiarato di aver perso qualsiasi interesse all’operazione, vista l’incertezza decisionale che sta caratterizzando, nello specifico, le vicende di quello che è stato il terzo gruppo bancario italiano.
Pura tattica contrattuale per imprimere un’accelerazione alla vicenda, o davvero la Bassilichi si vuole sgangiare dalla “Banca”, liberandosi gradualmente da quello stretto legame che nel tempo – a loro dire – ne ha limitato i movimenti e l’autonomia progettuale?
Secondo quanto esplicitato direttamente dai massimi vertici della Bassilichi durante l’incontro avuto lo scorso 31 ottobre con FIOM CGIL e FIM CISL, l’Azienda è obbligata ad incamminarsi verso una decisa ristrutturazione organizzativa ed una parziale riconversione di attività. Il fulcro del restyling sarà dato da una presenza preponderante di investimenti nel settore della monetica, settore sul quale l’azienda punterà gran parte delle proprie risorse, confidando nel breve periodo in un deciso e verticale sviluppo dei pagamenti elettronici tramite POS ed @-commerce. Al contempo le attività attualmente svolte dirette alla gestione fisica della sicurezza delle filiali bancarie, compreso vigilanza e trasporto valori, ridurranno sensibilmente – forse fino a scomparire – il loro impatto sul fatturato finale. Così come le attività di back office saranno completamente rivisitate, in una logica proiettata alla ricerca di una maggiore redditività rivolta ad un mercato aperto, dove la “Nuova Bassilichi” vorrà qualificarsi e differenziarsi, per esempio, dalle tante aziende attualmente in circolazione che offrono servizi di puro call center.
Un progetto ambizioso che passerà da una rivisitazione dell’assetto societario, tramite l’ingresso di un nuovo partner – fondo di investimento di cui non è ancora noto il nome – che, secondo quanto dichiaratoci dall’Azienda, porterà in dote entro fine anno 10 milioni di euro nel capitale sociale.
Abbandonato l’obiettivo della quotazione in borsa, sul quale Bassilichi aveva costruito buona parte degli accorpamenti e acquisizioni di nuove aziende, nuovi assetti societari sono all’orizzonte: in primis l’uscita della Fises (Finanziaria Senese di Sviluppo), la quale, così come dichiarato pubblicamente lo scorso giugno, è pronta per collocare la propria quota di capitale in partecipazione nella Bassilichi (12,84%) sul mercato. Valore stimato, guarda caso, 9 milioni circa.
Non sfuggirà a nessuno che quest’ultimo aspetto avvalora le intenzioni dichiarate di volersi allontanare dall’ambito provinciale, essendo quello con la Fises (finanziaria costituita da Fondazione MPS, Camera di Commercio, Amministrazione comunale e provinciale di Siena) il vero legame notarile fra la Bassilichi e Siena in senso lato; il vincolo che obbliga le aziende partecipate da Fises ad avere sede legale e operatività principale sul territorio senese. La dichiarazione più dirompente che conferma la volontà “migratoria” da Siena è stata quella di voler concentrare tutte le attività attualmente svolte in Toscana in un unico luogo, che, per non far torto a nessuno, dovrebbe – secondo quanto dichiarato dallo stesso AD di Bassilichi – essere collocato a metà strada tra Siena e Firenze.
Come dire che pur di avvalorare e confermare l’intenzione di recidere quel cordone ombelicale con MPS, dal quale la Bassilichi ha tratto negli ultimi 10 anni vitale nutrimento, anche la distanza fisica dalla “Rocca” dovrà essere intesa come un segnale inequivocabile.
Potranno Bassilichi e MPS, nel breve periodo, fare a meno l’una dell’altra?
I dettagli del piano industriale predisposto dalla Bassilichi per i prossimi cinque anni vedranno la luce il prossimo 22 novembre. Quali altre sorprese si dovranno aspettare i lavoratori? Dipendenti, è il caso di ricordare, che in misura non trascurabile hanno trovato un’occasione di lavoro all’interno della Bassilichi anche grazie a quel “Sistema Siena” che giorno dopo giorno si sta sempre più sgretolando, sistema basato su equilibri non sempre rispondenti al “merito”, dal quale la Bassilichi sembra voler prendere oramai le distanze.
La FIOM CGIL di Siena, evitando accuratamente di buttarsi nella mischia campanilistica che potrebbe alimentare storiche riedizioni in salsa moderna delle “tenzoni” fra Siena e Firenze, concentrerà i propri sforzi nel limitare l’eventuale disagio che i lavoratori si dovessero trovare ad affrontare, semprechè l’azienda non intenda in forma surrettizia indurre gli stessi lavoratori – e in misura maggiore le lavoratrici – a fare, ob torto collo, altre scelte.
Marco Goracci, Segretario Generale FIOM CGIL Siena
Siena, 5 Novembre 2012