03/07/2013 Condividi su:
“Una sentenza di grande rilevanza e valore per le relazioni industriali e sindacali nel Paese”. Così la CGIL commenta in una nota la decisione della Corte Costituzionale, che oggi ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 19, 1° comma, lett. b), della legge 20 maggio 1970, n. 300 (cosiddetto ‘Statuto dei Lavoratori’).
“La decisione della Consulta, infatti, – sottolinea la nota – ripristina le condizioni affinché i sindacati rappresentativi dei lavoratori e delle lavoratrici possano far valere il loro diritto alla contrattazione e alla presenza nei luoghi di lavoro con propri delegati e delegate”.
“Una condizione questa – prosegue la nota – che è alla base della democrazia sindacale, elemento indispensabile per poter esercitare le libertà di scelta dei propri rappresentanti e per poter tutelare al meglio le condizioni normative ed economiche del lavoro. Ci sono ora, tutti i presupposti per ripristinare corrette relazioni industriali in tutti i comparti e in tutti i luoghi di lavoro”.
Inoltre, aggiunge la nota, “Vengono altresì rafforzati i principi e le regole stabiliti nel recente accordo firmato da CGIL, CISL, UIL e Confindustria in materia di democrazia e rappresentanza, che deve trovare analoghe intese con tutte le associazioni imprenditoriali”.
“La CGIL – conclude la nota del sindacato di Corso d’Italia – è certa che l’insieme di queste norme, unitariamente sottoscritte, permetteranno di superare le divisioni determinatesi in questi anni; in questo modo si potranno tutelare al meglio le condizioni di lavoro, la democrazia e la libera scelta delle rappresentanze sindacali unitarie da parte dei lavoratori e delle lavoratrici”.
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