29/07/2013 Condividi su:
“Il governo deve nella legge di stabilità trovare circa un miliardo e mezzo per gli ammortizzatori in deroga e stanziarne almeno altri tre per il 2014. Più in generale non è più rinviabile una vera riforma universale degli ammortizzatori”. Sono queste le richieste della CGIL all’indomani dell’allarme lanciato dal presidente della commissione Lavoro della Camera: “Autunno caldo? Veramente per i lavoratori in cassa integrazione e mobilità in deroga l’autunno è troppo lontano”, afferma il segretario confederale di corso d’Italia, Serena Sorrentino.
Nel merito, osserva la dirigente sindacale, “stiamo rincorrendo di mese in mese il finanziamento degli ammortizzatori in deroga su cui il governo Monti aveva operato un taglio portando di fatti la spesa presunta dai circa tre miliardi del 2012 al poco più di un miliardo per il 2013. Questa incertezza ha avuto una forte ripercussione sulle Regioni, sui lavoratori e le imprese, a cui si aggiungono i ritardi nei pagamenti che, per alcune sedi Inps vanno anche ad oltre 7/8 mensilità arretrate. Con il primo provvedimento del governo Letta, legge 85/2013, si sono reperite risorse pari ad un miliardo che andavano a sanare il 2012, coprire le aziende multilocalizzate e, essendo esito di ulteriore riprogrammazione di fondi comunitari, in parte erano destinate alle regioni convergenza del sud. Morale della favola: ancor prima di fare i conti del riparto le regioni avevano già esaurito le risorse”.
Adesso, prosegue Sorrentino, “il governo si è impegnato, attraverso un ordine del giorno presentato al dl lavoro in discussione al Senato, e approvato dalle commissioni Finanze e Lavoro, a rifinanziare in modo integrale gli ammortizzatori sociali, tra cui la cassa integrazione in deroga, nella legge di stabilità”. Per la segretaria confederale CGIL “ciò che occorre è che il governo nella legge di stabilità trovi circa un miliardo e mezzo per gli ammortizzatori in deroga e che stanzi almeno tre miliardi per il 2014. Condividiamo il parere delle Regioni che di nuovi criteri per la concessione di cassa e mobilità in deroga si discuta quando si conosceranno quante risorse ci saranno a disposizione, consapevoli del fatto che si sta parlando di ammortizzatori in deroga mentre mancano risorse per i contratti di solidarietà che potrebbero evitare licenziamenti e ricorso alla deroga”. Tutti questi elementi, conclude Sorrentino, “ci fanno dire che piuttosto che fare altri pasticci e inseguire le emergenze sarebbe utile a questo Paese fare una vera riforma universale degli ammortizzatori che preveda l’estensione della contribuzione a tutte le aziende e a tutti i settori e tipologie contrattuali, superando così i limiti dell’attuale sistema che dimostra tutti i limiti della deroga e non da risposte ai precari”.
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