« Comune di Siena – CGIL: “La contrattazione non è un errore del passato, è l’unico strumento per l’efficentamento della pubblica amministrazione” | Home | INPS Siena: dall’incontro dei sindacati con il Prefetto di Siena sono emersi dati allarmanti »
Crisi: Cgil, in 10 mesi 880 mln ore di cig, 505 mila in cassa
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 18, 2013
Crisi: Cgil, in 10 mesi 880 mln ore di cig, 505 mila in cassa da www.cgil.it
16/11/2013 Martedì 19 novembre presidio unitario al Mef per finanziamento deroga
» Rapporto CIG ottobre 2013 – Causali aziende CIGS ottobre 2013
Numeri che, secondo il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, “sono la palese dimostrazione di come, a dispetto di una certa retorica che vorrebbe il nostro Paese sulla via della ripersa, ci ritroviamo ancora invischiati in una crisi pesantissima con effetti drammatici sui lavoratori e sul nostro tessuto produttivo”. La dirigente sindacale aggiunge poi come “gli scioperi di questi settimana, così come le decisioni che assumeremo nei prossimi giorni sul prosieguo della mobilitazione, devono indurre governo e parlamento a cambiare radicalmente la legge di Stabilità, perché dia risposte al mondo del lavoro e determinare così le condizioni di uscita dalla crisi dopo sei lunghissimi anni”.Quanto al tema della cassa integrazione, infine, Lattuda afferma che è “sì necessaria una complessiva riforma degli ammortizzatori sociali che li renda effettivamente universali ma nell’emergenza non è possibile, come invece sta accadendo ai lavoratori con la cassa in deroga, lasciare centinaia di migliaia di persone alla deriva, senza alcun tipo di sostegno”. Su quest’ultimo punto, infatti, Cgil Cisl Uil promuovono un presidio nazionale unitario per martedì 19 novembre (a Roma davanti alla sede del Mef in via XX settembre a partire dalle ore 9) proprio per sollecitare il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga.
Dati cig ottobre – Il rapporto della Cgil segnala come la richiesta di cassa nei primi dieci mesi dell’anno sia sostanzialmente in linea con le ore concesse nello stesso periodo del 2012, per un totale pari a 879.917.302 (-1,78%). Rimane quindi senza variazioni la richiesta media di ore pari a 80/90 milioni di ore al mese, da qui la proiezione dello sforamento di un miliardo di ore anche per quest’anno, mentre rimane elevata l’incidenza delle ore di cig per lavoratore occupato nel settore industriale pari a 128 ore per addetto. Per quanto riguarda il solo mese di ottobre, invece, le ore di cig richieste e autorizzate sono state 90.692.790, in aumento sul mese precedente del +6,40%.
Nel dettaglio dell’analisi di corso d’Italia si rileva inoltre come la cassa integrazione ordinaria (cigo) aumenti a ottobre per un monte ore pari a 33.769.861, per un +6,12% su settembre. Da inizio anno la cigo registra invece 293.283.605 di ore per un +6,04% sui primi dieci mesi del 2012. La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese, è stata di 43.971.344, in crescita consistente su ottobre del +22,13%, mentre il dato da inizio 2013, pari a 366.011.839 ore autorizzate, segna un +14,19% sullo stesso periodo dello scorso anno. Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) ha registrato lo scorso mese un drastico calo del -25,60% su settembre per complessive 12.951.585 di ore richieste. Da inizio anno sono state autorizzate 220.621.858 di ore di cigd, per un -26,16% sul periodo gennaio-ottobre del 2012. “Questa riduzione della Cigd è l’ennesima conferma di come le complicazioni burocratiche e i mancati finanziamenti stiano lasciano senza copertura alcuna centinaia di migliaia di lavoratori, privandoli così di qualsiasi forma di sostegno al reddito”, segnala il rapporto della Cgil.
Causali di cigs – Prosegue a ottobre la crescita del numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs. Da gennaio allo scorso mese sono state 5.435 per un +11,76% sullo stesso periodo del 2012 e riguardano 9.496 unità aziendali (+14,89% sull’anno passato). Nello specifico si registra sempre un forte aumento dei ricorsi per crisi aziendale (3.110 decreti per un +16%) che rappresentano il 57,22% del totale dei decreti. Diminuiscono le domande di ristrutturazione aziendale (171 in totale da inizio anno per un -14,07% sullo stesso periodo del 2012) e quelle di riorganizzazione aziendale (199 per un -5,69%). “Gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende tornano a diminuire e rappresentano solo il 6,81% del totale dei decreti. Un segnale evidente del progressivo processo di deindustrializzazione in atto nel Paese”, segnala lo studio Cgil.
Regioni – Nelle regioni del nord si registra il ricorso più alto alla cassa integrazione. Dal rapporto della Cgil emerge che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate nei primi dieci mesi del 2013 c’è la Lombardia con 215.750.974 ore che corrispondono a 123.710 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 102.194.670 ore di cig autorizzate per 58.598 lavoratori e il Veneto con 92.284.878 ore per 52.916 persone. Nelle regioni del centro prima è il Lazio con 61.264.866 ore che coinvolgono 35.129 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 50.271.522 ore per 28.825 lavoratori.
Settori – La meccanica è il settore dove si è totalizzato il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate nel periodo gennaio-ottobre, la meccanica pesa per 289.101.644, coinvolgendo 165.769 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 117.133.452 ore di cig autorizzate per 67.164 lavoratori coinvolti, subito dopo l’edilizia che registra 103.599.527 ore e 59.403 persone.
Occupazione e lavoratori in cig – Considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (22 settimane), sono coinvolti nel periodo gennaio-ottobre 1.009.079 lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 44 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 504.540 lavoratori, di cui 200 mila in cigs e 125 mila in cigd. Continua così a calare il reddito per migliaia di cassintegrati: dai calcoli dell’Osservatorio cig, si rileva come da inizio anno i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito 3 miliardi e 330 milioni di euro, pari a 6.600 euro netti per ogni singolo lavoratore coinvolto a zero ore.
Argomenti: CGIL |