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Lavoro: Camusso scrive a Letta, sospendere decreto revisione ammortizzatori in deroga

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 7, 2014

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06/02/2014 da www.cgil.it

Roma, 6 febbraio – “L’urgenza e la drammaticità della situazione” richiedono che si “sospenda il decreto di revisione dei criteri di concessione degli ammortizzatori in deroga, si avvii il confronto per ammortizzatori sociali universali e nel frattempo si garantisca continuità agli strumenti in essere e si accompagnino fino a conclusione gli accordi in essere e quelli in fieri”. E’ la richiesta avanzata dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in una lettera inviata oggi al presidente del Consiglio, Enrico Letta, e per conoscenza al sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei Ministri, Filippo Patroni Griffi, e ai ministri per lo Sviluppo economico, Flavio Zanonato, e del Lavoro, Enrico Giovannini.

Di seguito il testo integrale della lettera.

Gentile Presidente,

tra annunci di riforma, procedimenti amministrativi, confronti che non si concludono, vorremmo consegnarLe la nostra gravissima preoccupazione sulla continuità della tutela del reddito per tante lavoratrici e lavoratori e la conseguente criticità dei faticosi processi di riconversione industriale di aziende in crisi.

Siamo in attesa da tempo che si ponga riparo agli errori della Legge ’92 in tema di ammortizzatori sociali universali che ci permettano di continuare ad affrontare l’emergenza occupazionale – che vorremmo sottolineare, attanaglia il nostro Paese da tempo e che sicuramente non vede schiarite per l’anno in corso.

Sappiamo che il Governo vorrebbe attuare un drastico ridimensionamento della cassa integrazione in deroga. Non è questa la sede dove sottolineare gli aspetti particolari della supposta nuova regolamentazione, come lei sa giudicata – nell’unico incontro svolto – irricevibile da tutte le parti sociali.

Irricevibile perché si decurta la cassa integrazione in deroga in assenza di nuovi ammortizzatori universali.

Irricevibile perché si sottrae a molti lavoratori e lavoratrici di settori non protetti da altre forme di avere una tutela del reddito.

Irricevibile perché nel taglio auspicato dal Suo Governo si interrompono le possibilità di accompagnare i processi di reindustrializzazione, spesso individuati da Accordi firmati in sede ministeriale.

Prendo ad esempio il caso ultimo nelle cronache, ma non certo isolato, di Termini Imerese.

In numerose occasioni abbiamo sottolineato come si annuncino ipotesi che non vengono poi tradotte in un effettivo processo di condivisione con le parti sociali, mentre si susseguono le criticità occupazionali, i processi di chiusura, di delocalizzazione, di disinvestimento.

Già in occasione della Legge di stabilità le sottolineammo la necessità di scelte vere di investimento, di politica industriale, di riduzione della tassazione su lavoratori, pensionati ed aziende.

Le mancate risposte si riflettono nella situazione attuale, nelle vertenze che si moltiplicano.

Beffa insopportabile sarebbe quella che a mancate risposte sulla prospettiva si sommino drammatizzazione e non risorse sull’emergenza.

Vogliamo, ancora una volta, essere fiduciosi che colga l’urgenza e la drammaticità della situazione, sospenda il decreto di revisione dei criteri di concessione degli ammortizzatori in deroga, si avvii il confronto per ammortizzatori sociali universali e nel frattempo si garantisca continuità agli strumenti in essere e si accompagnino fino a conclusione gli accordi in essere e quelli in fieri.

Certa di un positivo riscontro, Le porgo cordiali saluti.

 Susanna Camusso

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