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Ospedale di Abbadia San Salvatore: i sindacati all’attacco
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 6, 2014
Ospedale di Abbadia San Salvatore: i sindacati all’attacco
CGIL e CISL: “Ora BASTA! Non si scherza con la salute delle persone!”
“Nel marzo scorso con la deliberazione del Direttore Generale n. 92 l’Asl 7 di Siena approvava il Patto Territoriale quale protocollo attuativo della delibera regionale GTR n. 1235 del 28 dicembre 2012; solo poche ore dopo tale deliberazione veniva siglata dai Presidenti delle Conferenze zonali dei Sindaci. Il protocollo conteneva tanti buoni propositi, tra cui la messa in sicurezza del Presidio Ospedaliero di Abbadia San Salvatore, per il quale i cittadini dell’Amiata erano molto preoccupati a causa delle voci di un possibile smantellamento che avrebbe creato non pochi problemi, vista la situazione logistica del territorio amiatino”.
Così esordiscono CGIL e CISL dell’Amiata senese dopo le ultime notizie relative all’interruzione del servizio oncologico nel presidio amiatino.
“Nel protocollo – spiegano i sindacati – si evinceva che con l’accordo a livello provinciale ed in particolare con il P.O. di Nottola si sarebbe garantito, nel rispetto delle reciproche peculiarità, non solo l’apertura, ma la riqualificazione del presidio attraverso lo scambio di consulenze e competenze di medici dei due ospedali. Avremmo visto poi il potenziamento degli interventi programmati in regime di day hospital e la garanzia del mantenimento di tutta una serie di servizi, tra cui i 3 posti letto di day hospital oncologico”.
“Purtroppo nelle ultime ore – proseguono CGIL e CISL – siamo venuti a conoscenza della sospensione, fino a data da destinarsi, di questo servizio per pensionamento del medico oncologo. Non più di 10 giorni fa, durante un incontro con la Conferenza Aziendale Provinciale dei Sindaci e il Direttore Generale uscente dell’Asl 7, ci veniva decantato come fosse stato messo in sicurezza l’Ospedale di Abbadia, senza far cenno minimamente ai problemi che si sarebbero potuti verificare né nel reparto oncologico né altrove. Riteniamo questo atteggiamento veramente deprorevole. Tutti sapevano: la dirigenza della Asl e le istituzioni ai vari livelli, ma tutti hanno voluto giocare con il dolore delle persone più indifese, facendole trovare di fronte al fatto compiuto”.
“Erano mesi che dirigenza e istituzioni sapevano che il medico avrebbe raggiunto la meritata pensione – denunciano le sigle – e invece di coinvolgere i sindacati e i cittadini per trovare una possibile soluzione si è cercato di tenerlo nascosto fino all’ultimo. Questo atteggiamento non è assolutamente giustificabile né scusabile”.
“Si dice sempre – sottolineano CGIL e CISL – che durante una terapia oncologica anche lo stato psicologico è fondamentale per rendere efficace il trattamento… bene, questo ‘scherzo’ non ci voleva proprio. Noi lo rimandiamo al mittente e pretendiamo risposte sin da oggi sul futuro di questo importante servizio. Basta rinvii e silenzi. Non si scherza con la salute delle persone, specialmente quando anche le piccole cose possono fare la differenza”.
Domani i sindacati amiatini informeranno la cittadinanza con un apposito volantinaggio.
Argomenti: amiata, CGIL, sanità |