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CGIL su dichiarazioni PD Chiusi: “Jobs act: guardare bene prima di fare certe affermazioni”
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 14, 2014
CGIL su dichiarazioni PD Chiusi: “Jobs act: guardare bene prima di fare certe affermazioni”
Leggiamo oggi sui mezzi di informazione che secondo la Segretaria del PD di Chiusi il jobs act è la risoluzione al precariato, in quanto prevederebbe la sparizione di tutte le attuali forme contrattuali, lasciando solo quelle a tempo determinato e indeterminato.
Magari fosse così! Non saremmo in campo a contrastarlo! Peccato che il contenuto della legge delega sul jobs act contenga solo il riordino delle forme contrattuali e non la loro diminuzione né tanto meno sparizione… le parole hanno sempre un significato e bisognerebbe guardare bene prima di fare certe affermazioni. Maggiormente quando la recente legge 78/2014, che ha eliminato la causale nei contratti a termine e aumentato le possibili proroghe, ha reso ancor più inutilizzato il contratto a tempo indeterminato. Tanto che la maggior parte dei contratti a termine stipulati negli ultimi mesi non superano la durata di 30 giorni e addirittura sono solo di un giorno. Un grosso limite per dare speranze!
Inoltre si plaude all’estensione della maternità e alla conciliazione vita-lavoro, peccato che non siano previste risorse a sostegno!
Infine quando si parla di art. 18 bisognerebbe evidenziare che le ragioni di un licenziamento discriminatorio non si possono circoscrivere solo alle questioni religiose o politiche, giusto per citarne due molto di moda in questo periodo, ma ve ne sono anche di carattere sindacale e sessuale. In ogni caso non riusciamo a comprendere il perché non possa essere prevista la reintegra quando una sentenza affermi l’illegittimità di un licenziamento, di qualunque natura esso sia: economico, disciplinare, etc.
Una cosa però è stata azzeccata, quella degli sgravi alle imprese, infatti a quest’ultime vanno veramente molti soldi! In particolare la cosa che fa più rabbrividire è che vengano consegnati senza prevedere oneri della prova; in sintesi viene detto che si danno quando si assume, ma non si dice nulla di cosa succede se quel lavoratore viene licenziato.
Invitiamo pertanto la politica a prestare attenzione quando fa delle affermazioni, non c’è cosa peggiore che dare una cattiva informazione per avere consensi.
I lavoratori e le lavoratrici meritano rispetto, perché fare cambiamenti che hanno come unico obiettivo quello di togliere i diritti e di estendere a tutti solo minori tutele non servirà di certo a superare la crisi e a recuperare occupazione.
C’è urgenza sì di fare, ma di fare quello che non si sta facendo: creare lavoro di qualità!
CGIL Siena e CGIL Valdichiana
Argomenti: CGIL, jobs act, valdichiana |