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Scuola: Camusso, in piazza chi costruisce il futuro del Paese
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 5, 2015
Scuola: Camusso, in piazza chi costruisce il futuro del Paese
05/05/2015 da www.cgil.it
Scuole chiuse in tutta Italia oggi per lo sciopero generale nazionale dei lavoratori della conoscenza indetto unitariamente dai sindacati maggiormente rappresentativi del comparto: Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda. Aule vuote e piazze stracolme di insegnanti, e personale tecnico, con loro studenti e genitori che hanno ribadito “la buona scuola siamo noi, riformiamola insieme”.
Cortei partecipatissimi hanno sfilato nelle città di Aosta, Bari, Cagliari, Catania, Milano, Palermo e Roma. I sindacati dopo sette anni si sono mobilitati unitariamente per sostenere l’urgenza di assumere il personale precario, che da anni garantisce il regolare funzionamento della scuola su tutti i posti vacanti, ma anche per richiamare l’attenzione del Parlamento e di tutto il Paese sul grave rischio che si correrebbe approvando il ddl del governo così com’è o lasciando, ipotesi ancor più nefasta, che si andasse verso il decreto d’urgenza su tutte le materie contenute.
Alla mobilitazione romana ha partecipato il segretario generale della Cgil Susanna Camusso la quale ha dichiarato: “qui in piazza c’è il mondo che fa la scuola: c’è il mondo degli studenti, degli insegnanti, del personale tecnico e delle famiglie. Sarà una minoranza rumorosa del Paese, ma è quella che costruisce il futuro”. Con la riforma del governo Renzi, secondo Camusso “la scuola sarà solo per chi ha una condizione agiata, mentre il grande tema è quello di una scuola pubblica che contrasti la dispersione”.
In merito all’assunzione dei precari, la dirigente sindacale ha poi affermato “il governo non sta facendo alcuna elargizione, si tratta di un atto dovuto a seguito della sentenza della Corte di giustizia europea”. “Le assunzioni – ha aggiunto – sono necessarie e non possono essere utilizzate come uno strumento di divisione e contrapposizione tra gli insegnati e i precari. C’è bisogno di avere poi – ha proseguito Camusso – una scuola pubblica che permetta davvero ai ragazzi e alle ragazze di partecipare. C’è il tema dell’effettivo diritto allo studio. C’è bisogno di libertà di insegnamento e di un funzionamento della scuola come una comunità perchè la scuola è una comunità ed è necessario cambiarne la filosofia”.
“Ora vedremo gli effetti di questa protesta. Se sarà necessario troveremo altre modalità per continuare la nostra lotta”. Ha concluso il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. “Questa è l’arroganza di chi non ha argomenti. Oggi è stato realizzato uno dei più grandi scioperi della scuola che si ricordi”.
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