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Emilia Romagna: siglato il Patto per il lavoro
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 21, 2015
Emilia Romagna: siglato il Patto per il lavoro
Nel documento la Giunta e le componenti della società regionale, sindacati, parti datoriali, terzo settore, università, condividono le linee per il rilancio dello sviluppo e dell’occupazione in regione. Mobilitate risorse per quasi 15 miliardi
da rassegna.it
Persone e lavoro, con la creazione di un’Agenzia regionale per il lavoro e rafforzamento del sistema educazione – formazione – lavoro, che possiamo definire ER dual Education.
Comunità e lavoro: con il nuovo welfaree i nuovi lavori sociali, il terzo settore e l’autorganizzazione sociale.
Sviluppo, imprese e lavoro: attraverso l’internazionalizzazione, l’attivazione della Legge regionale 14/2014, l’innovazione, la qualità e il rafforzamento competitivo del sistema produttivo, nuove imprese e sviluppo delle competenze;
Territorio e lavoro: qualità del territorio e investimenti in particolare attraverso un piano per la sicurezza e la manutenzione del territorio- a partire da un nuovo piano regionale per “una regione senza amianto” – un piano per la casa, un piano per la mobilitàe un piano per l’edilizia scolastica.
Legalità e lavoro: contrastare ogni tentativo di infiltrazione nell’economia legale da parte della criminalità organizzata e la negazione di diritti fondamentali nel lavoro, agendo su appalti, anticorruzione e gestione dei beni sequestrati e confiscati.
Semplificazione e lavoro: avviato il processo di riordino istituzionale, la Giunta ritiene di dotarsi di una task forceper realizzare, anche attraverso il confronto con le parti sociali, la semplificazione normativa e l’efficientamento organizzativo.
Le risorse
La Regione nel prossimo quinquennio (2015-2020) mette in campo per il lavoro, lo sviluppo del territorio e la coesione sociale oltre 15 miliardi di euro. Per le politiche dedicate direttamente al lavoro, allo sviluppo delle imprese e della cultura imprenditiva e alla qualità e sostenibilità del territorio, la Regione mobilita risorse strutturali per circa 3,2 miliardi.
Si tratta di buona parte delle risorse dei Fondi europei gestiti attraverso i Programmi operativi regionali del Fesr, Fears e Fse e del Fondo garanzia giovani (Yei) per circa 2,1 miliardi, nonché risorse proprie regionali aggiuntive (240 milioni) e risorse nazionali per circa 900 milioni di euro. A queste risorse vanno aggiunte, ancorché con impatti differenziati nel tempo dal punto di vista della capacità di generare lavoro e sviluppo territoriale, le disponibilità per la ricostruzione dell’area del sisma, stimate in circa 5 miliardi, e le risorse per la mobilità sostenibile e le infrastrutture viarie e di comunicazione strategiche, per circa 7 miliardi di euro, che trovano riscontro prevalentemente in strumenti nazionali di intervento.
I primi interventi
La Regione ha già programmato i primi interventi in attuazione e coerenza con il Patto per il Lavoro, che saranno avviati entro luglio. Si tratta di un Piano integrato Fesr e Fse per le alte competenze per la ricerca e il trasferimento tecnologico.
Sarà inoltre avviato il Piano straordinario per affrontare l’emergenza occupazionale di disoccupati, cassaintegrati e persone in mobilità del settore dell’edilizia, con una dotazione 3,6 milioni del Fondo nazionale per le politiche attive. Verrà sottoscritto un accordo con una multiutility del territorio nell’ambito di Garanzia Giovani.
L’Assemblea legislativa dovrebbe inoltre approvare entro luglio la legge su inclusione e lavoro, che prevede integrazione di risorse (del Fse, del Fondo sociale regionale e della Sanità) e dei servizi del territorio, in coerenza con la nuova generazione di politiche pubbliche integrate previste dal Patto. Entro l’estate sarà costituita la Consulta per la legalità che sarà partecipata da tutte le parti sociali e che si occuperà dei lavori preliminari per un Testo Unico su appalti e legalità.
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