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Bonus bebè, famiglie e natalità: più che singoli provvedimenti servono politiche per contrastare discriminazioni e diseguaglianze.
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 17, 2016
“Una politica che sostiene la condizione delle donne attraverso i bonus non e’ sufficiente. In Italia manca una visione complessiva che veda la questione femminile nella sua interezza: lavoro, retribuzioni, servizi sociali, asili nido, tutela genitori disabili, maternita’ e paternita’, norme che realmente permettano la conciliazione di tempi di …vita e di lavoro”. Lo afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
“Ma quello che manca – aggiunge la leader della Cgil – e’ soprattutto l’occupazione: in Italia lavorano solo il 51% delle donne e siamo il fanalino di coda d’Europa. Inoltre una donna su 4 nel nostro Paese lascia il lavoro dopo il primo figlio e le retribuzioni spesso arrivano ad essere fino il 30% in meno di quelle di un uomo a parità di mansioni”.
“Più che bonus o singoli provvedimenti, – conclude Camusso – servono politiche che contrastino le discriminazioni e le disuguaglianze, avendo presente che il principale sostegno alla maternità è quello degli investimenti per aumentare i posti di lavoro delle donne”.
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