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Lavoro: FDV Cgil, fine effetto incentivi determina forte calo assunzioni tempo indeterminato
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 19, 2016
Lavoro: FDV Cgil, fine effetto incentivi determina forte calo assunzioni tempo indeterminato
Boom voucher. Stabili assunzioni a termine, pari 69% nuovi rapporti di lavoro. Prosegue invecchiamento occupazione
“Tra i lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi domestici e agricoli) – si legge nel rapporto – i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel primo quadrimestre 2016 sono stati 432 mila; inferiori non solo a quelli dello stesso periodo del 2015 (666 mila) ma addirittura al 1° quadrimestre del 2014 (483 mila)”. Le assunzioni a termine, restano invece stabili, pari a circa 1,1 milioni, e rappresentano il 69% dei nuovi rapporti di lavoro. Se si prende poi a riferimento anche l’andamento dei voucher (+43% rispetto al 1°quadrimestre 2015 e addirittura +154% rispetto allo stesso periodo del 2014) non si può non notare che il lavoro precario e instabile resta la forma assolutamente prevalente di accesso al lavoro”.
“Anche le trasformazioni in tempo indeterminato (107 mila) – sottolinea la fondazione della Cgil – sono in calo sia rispetto al 1° quadrimestre 2015 (‑58 mila) che al corrispondente periodo del 2014 (‑28 mila). La variazione netta del tempo indeterminato nel 1° quadrimestre 2016 è pari a +73 mila unità, contro +329 mila del 1°quadrimestre 2015 e le +108 mila dello stesso periodo del 2014”.
Dal rapporto emerge, inoltre, che prosegue l’invecchiamento dell’occupazione: “Nel primo quadrimestre 2016 sono stati instaurati 97mila nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato fino a 29 anni di età, contro 207 mila dai 40 anni in su (di cui 90 mila sopra i 49 anni)”.
“Per quanto riguarda invece le retribuzioni – sottolinea la FDV Cgil – nel 1° quadrimestre del 2015 sia quelle delle assunzioni che delle trasformazioni a tempo indeterminato sono risultate più basse rispetto a quelle del primo quadrimestre 2014 (-0,9% per le assunzioni a tempo indeterminato, -1,6% per le trasformazioni dei contratti a termine). L’esonero contributivo è stato quindi utilizzato per assumere in livelli di inquadramento mediamente inferiori a quelli dell’anno precedente. Nel primo quadrimestre 2016 invece, si ritorna alla norma per quanto riguarda i livelli di inquadramento”.
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