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Contratti, il giorno dei delegati

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 13, 2016

w6a6741_3956Contratti, il giorno dei delegati

di Emanuele Di Nicola, Stefano Iucci, Maurizio Minnucci 12 luglio 2016 da www.rassegna.it
Riunito martedì 12 luglio a Roma l’attivo unitario di Cgil, Cisl e Uil. Al centro del dibattito i rinnovi da firmare, ma anche la questione complessiva della riforma della contrattazione. Camusso: “Vogliamo riprendere voce con forza”

“L’unità di Cgil, Cisl e Uil è importante perché è l’unità del mondo del lavoro: vogliamo riprendere voce con forza, in un paese che si dimentica di questo tema”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha aperto martedì 12 luglio all’attivo unitario dei delegati a Roma. “Perché non si riconosce il giusto valore a chi lavora?”, si è chiesta. “Più aumentano le diseguaglianze, più cresce la difficoltà del paese ad uscire dalla crisi. Ogni giorno si legge della necessità di una stabilità politica: solo per i lavoratori la stabilità non vale mai, solo loro vivono nell’incertezza e non hanno prospettive davanti. Un’instabilità ulteriormente alimentata dal fatto che non si rinnovano i contratti”.

Il leader di Corso Italia ha riflettuto sulla situazione nei vari settori. “Pensiamo al turismo, fondamentale per la stagione che si avvia: i lavoratori non riescono a rinnovare il contratto e chiedono che la Naspi valga anche per loro. Si moltiplicano i voucher e il lavoro è sempre più sommerso”. Per i metalmeccanici, invece, “Federmeccanica deve decidere che gli aumenti vadano a tutti i lavoratori: ogni proposta che riduce la platea non va bene e colpisce il contratto nazionale”. In generale “il sistema delle imprese nel nostro paese ha smesso da tempo di investire”, allora “occorre misurare anche il sistema di rappresentanza delle aziende e riflettere sul perché si rifanno sui lavoratori”.

C’è poi il nodo dei rinnovi pubblici. Così Susanna Camusso: “Nel pubblico, dopo sette anni di attesa e le scarse risorse in legge di stabilità, si può dire che non c’è alcuna volontà del governo di rinnovare i contratti pubblici. I dipendenti pubblici, che hanno sopportato la crisi, meritano subito un riconoscimento. Al contrario non c’è alcuna coerenza tra il messaggio che manda il ministro Madia e le conseguenze concrete”. E ancora: “I contratti nazionali di lavoro non sono certo il luogo del privilegio, al contrario sono il luogo dell’inclusione, il modo per dare gli stessi diritti a tutti: lo dimostrano i rinnovi firmati che prevedono tante clausole importanti, per esempio quelle sugli appalti e sulla tutela dei precari. Non possono esistere lavoratori invisibili, per questo proponiamo politiche di inclusività”.

Chiusura sull’unità sindacale. “Abbiamo alle spalle anni di grandi lotte unitarie nelle categorie, che proseguono anche in queste ore. Oggi qui diciamo che serve un salto di qualità: vogliamo risposte subito nei settori, altrimenti i lavoratori inizieranno a pensare che i contratti non sono più nel loro orizzonte”. Sul secondo livello: “Siamo per sviluppare la contrattazione in azienda, ma questa non può mai sostituire i contratti nazionali che sono il punto di unità del mondo del lavoro”. Infine, una riflessione sugli attivi: “La giornata di oggi rappresenta l’unità sindacale, la difesa dei contratti nazionali del lavoro, e ci fa capire che insieme possiamo fare un ulteriore passo in avanti. Continueremo la mobilitazione”.

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