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CONTRATTO DI SOLIDARIETÀ: NEL MILLEPROROGHE 2017 ANCORA AL 60% LA PERCENTUALE DI RETRIBUZIONE
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 2, 2017
da fb CgilToscana
CONTRATTO DI SOLIDARIETÀ: NEL MILLEPROROGHE 2017 ANCORA AL 60% LA PERCENTUALE DI RETRIBUZIONE
Si rinnova la mazzata ai lavoratori che si trovano in aziende in crisi e che sono sotto regime di contratto di solidarietà. Nel nuovo milleproroghe, la percentuale della retribuzione attraverso il Contratto di Solidarietà è stata confermata al 60% come lo scorso anno, era al 70% nel 2015.
Ma le ingiustizie non finiscono qui. I lavoratori che sono a fine Naspi che dovessero richiedere una proroga saranno penalizzati dalle regole, a nostro avviso sbagliate. Ne averanno diritto, infatti, solo i più poveri, quelli con un reddito annuo al di sotto dei 5000€. In moltissimi casi, si tratta di lavoratori che possiedono una casa di pochi metri quadrati, fatta con enormi sacrifici e con ancora il mutuo da pagare, che presentano il modello ISE e ISEE per la richiesta di proroga della Naspi, proroga non concessa perché la casa fa reddito. Sarebbe il caso di rivedere lo strumento ISE e ISEE, perfezionarlo per tener conto di molti aspetti e del reddito da lavoro
Per tutto questo la CGIL Toscana, chiede ai parlamentari della nostra regione di intervenire sul Governo per indurlo a correggere delle storture evidenti che penalizzano chi sta perdendo o ha perso il lavoro.
Ultimo, non ultimo, la Cgil Toscana segnala anche il fatto che è slittato dal 2017 al 2018 il termine per adempiere all’obbligo di assunzione di un disabile da parte delle aziende con almeno 15 dipendenti.
Si rinnova la mazzata ai lavoratori che si trovano in aziende in crisi e che sono sotto regime di contratto di solidarietà. Nel nuovo milleproroghe, la percentuale della retribuzione attraverso il Contratto di Solidarietà è stata confermata al 60% come lo scorso anno, era al 70% nel 2015.
Ma le ingiustizie non finiscono qui. I lavoratori che sono a fine Naspi che dovessero richiedere una proroga saranno penalizzati dalle regole, a nostro avviso sbagliate. Ne averanno diritto, infatti, solo i più poveri, quelli con un reddito annuo al di sotto dei 5000€. In moltissimi casi, si tratta di lavoratori che possiedono una casa di pochi metri quadrati, fatta con enormi sacrifici e con ancora il mutuo da pagare, che presentano il modello ISE e ISEE per la richiesta di proroga della Naspi, proroga non concessa perché la casa fa reddito. Sarebbe il caso di rivedere lo strumento ISE e ISEE, perfezionarlo per tener conto di molti aspetti e del reddito da lavoro
Per tutto questo la CGIL Toscana, chiede ai parlamentari della nostra regione di intervenire sul Governo per indurlo a correggere delle storture evidenti che penalizzano chi sta perdendo o ha perso il lavoro.
Ultimo, non ultimo, la Cgil Toscana segnala anche il fatto che è slittato dal 2017 al 2018 il termine per adempiere all’obbligo di assunzione di un disabile da parte delle aziende con almeno 15 dipendenti.
Mirko Lami (Segretario Cgil Toscana)
Argomenti: CGIL |