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Cgil: la manovra sia coerente con l’abolizione dei voucher

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 16, 2017

Lavoro – Cgil: la manovra sia coerente con l’abolizione dei voucher

16 maggio 2017 da rassegna.it
Il sindacato avverte: “Se dall’aggiustamento di bilancio usciranno norme in contraddizione con l’intervento che ha cancellato i buoni, valuteremo tutte le iniziative di contrasto possibili, a partire da un nuovo coinvolgimento della Corte di Cassazione”

fotografia di Jeff Nonato, account Twitter

Se dalla manovra di aggiustamento di bilancio usciranno norme che non sono in coerenza con l’intervento che ha abolito i voucher, “valuteremo tutte le iniziative di contrasto possibili, a partire da un nuovo coinvolgimento della Corte di Cassazione”. È quanto si legge in una nota della Cgil.

Inaccettabile, secondo il sindacato, che una manovra che dovrebbe correggere i conti “sia diventata lo strumento per negare le ragioni di milioni d’italiani, che con le loro firme hanno permesso di indire i referendum e che tutto ciò avvenga dopo la decisione di abolizione dei voucher assunta pochi giorni fa dallo stesso Parlamento e l’annullamento dell’appuntamento referendario deciso dalla Consulta in considerazione del superamento delle richieste in esso contenute”.

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FotoS.Caleo, M.Merlini

“È evidente il tentativo, nemmeno malcelato, – prosegue la Cgil – di rispondere alla soppressione di uno strumento che era diventato una delle forme estreme di precarizzazione, con altre forme precarie, poco chiare nei limiti di utilizzo e soprattutto rivolte anche alle imprese e alle amministrazioni pubbliche, oltre che alle famiglie. È imbarazzante – inoltre – come si voglia che il Parlamento discuta di come far costare sempre meno il lavoro, di come renderlo sempre più debole e poco tutelato, di come rendere occasionale ciò che occasionale non è e non si consenta di mettere le stesse energie nel pensare a come creare nuova occupazione, a come difendere quella che c’è, a come far ripartire gli investimenti”.

Gli emendamenti presentati, aggiunge il sindacato, contengono proposte “che arrivano senza alcun confronto con le parti sociali e intervengono su materie molto complesse e delicate, che determinano effetti rilevanti non solo sulla regolamentazione del mercato del lavoro ma anche su aspetti di natura fiscale e contributiva”.

Da parte sua, il governo deve intervenire per fare chiarezza e aprire un confronto, con l’obiettivo di “normare il lavoro occasionale in ambito familiare, come proposto nella nostra Carta dei diritti universali, e discutere delle modalità di flessibilità già possibili oggi per le imprese senza doversene inventare ogni giorno di nuove”.

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