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Vicinanza e solidarietà al collega ferito, ma anche tanta preoccupazione e rabbia da parte dei sindacati della Tiemme
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 30, 2017
Sindacati su aggressione autista Tiemme
Siena, 30 luglio 2017 – Vicinanza e solidarietà al collega ferito, ma anche tanta preoccupazione e rabbia da parte dei sindacati della Tiemme spa.
“Purtroppo è successo quello che paventavamo da mesi” – dicono con amarezza FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISAL e UGL FNA. “Il gravissimo episodio che ha coinvolto il nostro collega Alessandro durante il suo turno di lavoro – spiegano i sindacati – è il più grave accaduto fino ad ora nella nostra Regione. Un episodio che si doveva e poteva evitare. Il personale della Tiemme, non solo gli autisti, viene aggredito spesso, molte volte solo verbalmente, altre fisicamente, con conseguenze molto meno gravi di quella di ieri. Abbiamo denunciato ripetutamente dei fatti ‘incresciosi’ che sono accaduti durante il servizio, ma purtroppo le nostre richieste non vengono quasi mai ascoltate! Ed infatti è dal 5 luglio che i lavoratori sono in stato di agitazione””.
“Vogliamo e pretendiamo la sicurezza per tutti coloro che viaggiano sui mezzi della Tiemme! – proseguono le organizzazioni sindacali – Quello che finora accadeva solo nelle grandi metropoli purtroppo succede anche qui!”.
“Dietro nostra richiesta, nel grossetano, a seguito degli episodi di aggressione già accaduti i primi di luglio sulla linea notturna di Castiglione della Pescaia, – sottolineano FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISAL e UGL FNA – è stata attivata per il personale Tiemme in servizio nel fine settimana una centrale operativa in diretto contatto con le forze dell’ordine. La misura era di carattere sperimentale, in attesa che l’Azienda si impegnasse in una serie di azioni sulla sicurezza nei mezzi e nelle autostazioni”.
“L’incolumità fisica degli autisti non può più essere messa in discussione, – aggiungono le sigle – vanno tutelate le condizioni di sicurezza degli autisti e degli utenti. Servono sistemi di protezione attivi e passivi a tutela di chiunque si trovi sui mezzi di trasporto pubblico. I mezzi devono avere protezioni per chi guida, con cabina chiusa o semi chiusa e telecamere interne ed esterne. Forse ieri non sarebbe successo niente…”.
“Speriamo che dall’incontro di domani con il Prefetto – concludono le organizzazioni sindacali – scaturisca qualcosa. Non c’è più niente da attendere. Vogliamo lavorare con serenità e sicurezza! La prossima volta potrebbe andare peggio!”.
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