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Incidente Milano: Camusso, la sicurezza prima di tutto
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 17, 2018
Incidente Milano: Camusso, la sicurezza prima di tutto
ASCOLTA l’intervista su RadioArticolo1
Incidente Milano: il cordoglio di Cgil e Fiom alle famiglie delle vittime
Roma, 17 gennaio – “Dieci anni fa la Thyssen a Torino, ieri la Lamina a Milano, due stragi sul lavoro che lasciano inorriditi. Il fatto che possano continuare ad esserci delle stragi sul lavoro dovrebbe essere un’ossessione, un elemento di lutto nazionale, una dimensione che non può essere relegata a cronache quasi ordinarie”. Così Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ai microfoni di RadioArticolo1.
“Quando accadono tragedie come queste e non se ne riescono a capire le cause – prosegue Camusso – è evidente un accumulo di disattenzione sul tema della sicurezza sul lavoro che si è man mano determinato. L’orrore è dato anche dalla sensazione che queste morti siano figlie del fatto che si considera sempre la sicurezza come uno dei tanti costi della produzione e non come la salvaguardia della vita delle persone, del loro diritto di uscire di casa la mattina sapendo che torneranno integri la sera”.
“in queste circostanze – aggiunge il segretario della Cgil – si rischia di dire cose che purtroppo si ripetono ad ogni tragedia e questo determina anche un senso di frustrazione e inutilità, ma questa dovrebbe essere anche l’occasione per provare a cambiare stagione ed affrontare seriamente il tema della sicurezza, perché la sicurezza delle persone deve venire prima di tutto”.
“I dati relativi alle morti e agli incidenti sul lavoro dello scorso anno e dei primi giorni di quello in corso – sottolinea Camusso – dimostrano come l’età media delle vittime sia sempre più elevata. Occorre quindi interrogarsi su quanto pesi il fatto che si trascuri l’invecchiamento dei lavoratori nei luoghi di lavoro”.
“Vogliamo stringerci ai famigliari delle vittime – conclude Camusso – manifestare loro tutta la nostra attenzione, tutto il nostro affetto per un dolore profondissimo, ma vorremmo anche promettergli che i loro cari non saranno morti invano, ma che determineranno delle scelte differenti e soprattutto una diversa attenzione alla salute e alla sicurezza sul lavoro.”
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