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Raid Macerata: clima di odio e violenza
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 5, 2018
“Quello che si si è verificato – prosegue il sindacato – è la conseguenza di chi alimenta la caccia allo straniero al grido ‘viva l’Italia’. Qui si misura l’irresponsabilità di chi commenta fatti di cronaca incitando odio razziale. Non è questa l’Italia. Non sono questi i valori identitari del nostro Paese. Quei valori sono custoditi nella nostra Costituzione, quella che continuiamo a difendere e che chiediamo di rispettare”, conclude la Cgil.
Quanto affermato dal sindacato di Corso d’Italia è confermato dal dibattito politico delle ultime ore. “Questa cosa incredibile dell’allarme fascismo, del ritorno dei fascismi, dell’ondata delle camice nere mi sembra surreale e agitata da una parte politica che in sei anni ha dimostrato il suo nulla”, ha affermato Matteo Salvini, segretario della Lega, a Radio 1, respingendo la definizione di “strage fascista”. A destra sul tema dei migranti irregolari anche Berlusconi ha rincorso la Lega, per poi tornare sui suoi passi e smarcarsi. Ad Agorà, su Rai3, Il leader di Forza Italia ha bacchettato il segretario leghista: “Frasi contro la sinistra eccessive, a volte Salvini esaspera i toni”, anche se continua a sostenere che la strage è stata solo “il gesto folle di uno squilibrato”. A stretto giro una risposta è arrivata anche dal leader di Liberi e uguali Pietro Grasso, ospite di Unomattina: “Chi semina odio raccoglie violenza. Sono rimasto colpito dal fatto che il titolare della palestra ha espulso Traini, mentre un partito politico no. La società è stata capace di individuare il pericolo, la politica invece no”. In merito alle proposte di Salvini sull’immigrazione, Grasso ha agginuto: “Mi ricordano quelle sulle deportazione di massa di Trump, che poi sono state bloccate dai giudici”.
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