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GIUSTIZIA PER GIULIO, LIBERTÀ PER ZAKI
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 25, 2021
GIUSTIZIA PER GIULIO, LIBERTÀ PER ZAKI
Esattamente cinque anni fa un ragazzo friulano spariva nel nulla. Ricercatore in Egitto, Giulio Regeni si era occupato di movimenti come quello sindacale che davano fastidio al regime. Nove giorni più tardi, veniva ritrovato morto. Gettato lungo il ciglio della strada del deserto alla periferia del Cairo, il suo corpo mostrava segni evidentissimi di tortura. Contusioni, abrasioni, lividi estesi causati da calci, pugni e persino da un bastone: in tutto più di due dozzine di fratture, sette costole rotte, rotte tutte le dita di mani e piedi, così come entrambe le gambe, le braccia e le scapole, oltre a cinque denti. Solo il 10 dicembre 2020 la Procura della Repubblica di Roma ha chiuso le indagini preliminari con il rinvio a giudizio di quattro ufficiali del servizio segreto interno egiziano.
Da quel 25 gennaio 2016, però, ci sono stati altri Giulio. Altri morti. Altri omicidi. E da un anno c’è un altro ragazzo, Patrick Zaki, un ricercatore egiziano che studiava a Bologna, lasciato marcire in carcere. Per Giulio è arrivato il momento della giustizia, per Patrick quello della libertà, per tutti quello della verità.Per leggere tutta la storia: https://bit.ly/369b474
Da quel 25 gennaio 2016, però, ci sono stati altri Giulio. Altri morti. Altri omicidi. E da un anno c’è un altro ragazzo, Patrick Zaki, un ricercatore egiziano che studiava a Bologna, lasciato marcire in carcere. Per Giulio è arrivato il momento della giustizia, per Patrick quello della libertà, per tutti quello della verità.Per leggere tutta la storia: https://bit.ly/369b474
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