« Sindacati: CGIL CISL e UIL, convocano riunione unitaria organismi direttivi il 30 aprile | Home | Sindacati Comune di Siena: “Continua l’assenza di risposte da parte del Commissario” »
Costo del lavoro e lavoratori
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Aprile 19, 2013
In questi giorni è stato messo in rilievo da più parti tramite i mezzi di comunicazione locale quanto sia alto il costo del lavoro, quanto siano cresciuti i redditi da lavoro, quanto il costo del lavoro sia fattore di impedimento per lo sviluppo produttivo.
Al riguardo pensiamo sia opportuno sottolineare cosa è successo ai lavoratori in questi ultimi anni.
Secondo alcune associazioni di categoria il costo del lavoro è tremendamente aumentato, in realtà i lavoratori non possono dire altrettanto rispetto alle loro retribuzioni. Nel 2012 il dato Istat sul costo della vita rilevava un +3% rispetto all’anno precedente ed il salario dei lavoratori aumentava, dove è stato possibile rinnovare i contratti, solo dell’1,5%. Questo indica, solamente per il 2012, una perdita del potere d’acquisto doppia rispetto all’incremento dei salari.
Se poi andiamo a vedere nella nostra provincia la media del reddito annuo dei lavoratori dipendenti che hanno fatto la denuncia fiscale presso il nostro CAAF, dal 2009 al 2011 abbiamo una perdita lorda di oltre 1.100 euro annui, alla quale dobbiamo sommare gli aumenti delle addizionali IRPEF regionali e comunali, per non parlare dell’IMU per chi ha l’abitazione e dell’affitto per chi non ha casa di proprietà ed in prospettiva della TARES e dell’IVA.
E non solo c’è la perdita del potere d’acquisto in assoluto per i lavoratori dipendenti, ma, come testimonia l’aumento del ricorso agli ammortizzatori sociali, un’ulteriore pesante riduzione della proponsione al consumo, che poi è causa della contrazione del mercato interno.
Sicuramente possiamo convenire che la contribuzione e le tasse sul mondo del lavoro sono alte, ma lo sono sia per l’azienda che per il dipendente, che quindi non può essere descritto come una delle cause della crisi.
Si dovrebbe invece denunciare nelle sedi opportune questo grande divario tra il costo complessivo del lavoro e la redistribuzione netta percepita dai dipendenti. Riteniamo che sia non più prorogabile intervenire con forza per diminuire il prelievo fiscale sui redditi da lavoro e redistribuire la ricchezza prelevando maggiormente dai grandi patrimoni e dalle rendite finanziare a favore di redditi da lavoro e da pensione.
CGIL Siena
Siena, 18 aprile 2013
Argomenti: CGIL |