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Lavoro: CGIL, dati Istat confermano necessità di cambiare politica economica

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 30, 2013

lavoratoreLavoro: CGIL, dati Istat confermano necessità di cambiare politica economica

29/11/2013 da www.cgil.it

“I nuovi dati diffusi oggi dall’Istat confermano la necessità di cambiare la politica economica investendo sul lavoro”. Lo afferma la segretaria nazionale della Cgil, Serena Sorrentino, sottolineando come a fronte di una diminuzione degli occupati atipici e dei tempi fissi e ad un aumento dei disoccupati e scoraggiati “non è comprensibile l’ottimismo del ministro del Lavoro in assenza di scelte straordinarie”.

L’Istituto nazionale di statistica rileva, infatti, che nel terzo trimestre del 2013, il numero dei cosiddetti lavoratori atipici è diminuito di 253 mila unità (-8,8% su anno). Diminuzione che, seppure in percentuale inferiore, ha riguardato anche i dipendenti a tempo indeterminato (-1,3%). L’Istat registra però, l’aumento dei disoccupati che ad ottobre raggiungono quota 3 milioni 189 mila, in crescita del 9,9% su base annua (+287 mila) con un tasso di disoccupazione che rimane a livelli record (12,5%). Per quanto riguarda il numero degli scoraggiati, coloro che non cercano lavoro perchè ritengono di non trovarlo, nel terzo trimestre del 2013 sale a 1 milione 901 mila.

La dirigente della Cgil ribadisce, inoltre, “che non si possono tagliare le risorse per gli strumenti di contrasto alla crisi, a partire dagli ammortizzatori in deroga e dai contratti di solidarietà, ma che occorre, invece, sbloccare il turn over nella pubblica amministrazione, cambiare le norme previdenziali che bloccano le uscite e intervenire sulla fiscalità, diminuendo il carico sia per le imprese che assumono e investono sia per i redditi da lavoro e da pensione. Questo consentirebbe, infatti, di far ripartire un po’ i consumi”.

Le recenti misure per l’occupazione giovanile a parere di Sorrentino “si scontrano con il fatto che le imprese hanno diminuito la propensione alle assunzioni, in particolare a tempo indeterminato. Gli incentivi possono aiutare – aggiunge – se tarati su quelle categorie, come gli over 29 e over 50, che stanno soffrendo di più, ma in generale bisogna far ripartire l’economia reale”.

Per questo, conclude la segretaria della Cgil, “il parlamento su fisco e lavoro deve migliorare il testo della legge di stabilità che non fa nessuna di queste scelte. In particolare per il sud, andrebbe garantita la possibilità di spendere da subito i fondi strutturali 2014/20 per promuovere sviluppo e non aspettare il 2017 quando ci accorgeremo che sarà troppo tardi”.

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