Almanacco Cgil dell’economia n.1: “Purtroppo nessuna ripresa”.
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 11, 2015
Almanacco Cgil dell’economia n.1
da www.cgil.it
10/12/2015 “Purtroppo nessuna ripresa”. Riportiamo il primo numero de ‘l’Almanacco Cgil dell’economia’, una pubblicazione con cadenza approssimativamente mensile, che ha l’idea di fornire un “cruscotto” dei principali indicatori macroeconomici nazionali, selezionati anche in ragione dell’attività sindacale
Per questo, nasce l’Almanacco Cgil dell’economia, con cadenza approssimativamente mensile. Utilizzando le fonti ufficiali (a partire dall’ISTAT), ci appare utile organizzare periodicamente l’informazione statistica in modo trasparente e immediato. L’idea è di fornire un “cruscotto” dei principali indicatori macroeconomici nazionali, selezionati anche in ragione dell’attività sindacale: in un’unica tabella, una prima parte sui Conti nazionali che compongono la crescita dal lato della domanda aggregata; una seconda parte sulla produzione e sull’industria; una terza parte sull’inflazione; una quarta parte sul mercato del lavoro; un’ultima parte sui salari. Nella tabella sono riportati gli indicatori e, di volta in volta, aggiornati i livelli (in valore assoluto, in euro o in numeri indice), le variazioni e la dinamica congiunturale, tendenziale e rispetto al periodo pre-crisi. Tutti gli indicatori sono lineari e riproducibili, ma possono anche essere composti in indicatori più complessi (es. produttività), oppure, su richiesta, specificati per ogni settore o territorio (laddove la fonte statistica lo renda possibile).
Alla tabella, segue una breve descrizione dei dati più rilevanti nel periodo di osservazione, di eventuali bibliografie, elaborazioni specifiche o richiami ad analisi e fonti statistiche internazionali. Talvolta, la descrizione degli indicatori può essere accompagnata da un’appendice con alcune tabelle o grafici.
Argomenti: CGIL |
RDB, in arrivo le lettere di licenziamento
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 11, 2015
RDB, in arrivo le lettere di licenziamento, ma i lavoratori pensano comunque a chi sta peggio
Montepulciano, 11 dicembre 2015 – Dopo 4 anni di passione si conclude la vicenda dei lavoratori RDB di Montepulciano. A seguito dell’amministrazione straordinaria, del fallimento con esercizio provvisorio e della vendita di 4 degli stabilimenti rimasti del Gruppo piacentino RDB (Italprefabbricati), per il sito di Montepulciano non ci sono più speranze. Pur con tutti gli sforzi della FILLEA CGIL e dei lavoratori, che fin dal 2011 avevano insediato nell’azienda anche un presidio ad oltranza, giorno e notte, per oltre 280 giorni, che perlomeno era riuscito a salvare lo stabilimento (visto che è l’unico di quelli abbandonati a non essere stato svuotato di tutti i materiali e di tutte le attrezzature), purtroppo l’attività produttiva non è stata recuperata. Ed ora arrivano le prime lettere di licenziamento, dato che la cassa integrazione a zero ore finisce il 28 dicembre 2015.
“Il triste risultato – spiega Gianluca Scartoni della FILLEA CGIL – è attribuibile soltanto alla miopia di chi detiene la Proprietà del sito, che probabilmente, nella volontà di trarne ulteriori esagerati profitti, ha allontanato possibili investitori. Nel tempo infatti si è avuto notizia di interessamenti di aziende locali e non, e si è parlato anche di contatti con chi ha poi scelto di rilevare il sito Piacentino. Ma lo stabilimento poliziano, un tempo occupato da oltre 120 persone, attualmente dà lavoro, attraverso l’Azienda che la Proprietà ha deciso di insediarvi (la Centro srl), solo a 2 dipendenti, numero estremamente esiguo per pensare ad un possibile rilancio. Senza una vera ripresa del paese e senza una corretta politica che incentivi la sana imprenditoria e penalizzi la pura speculazione finanziaria, valorizzando gli insediamenti produttivi e la viabilità per raggiungerli, alcuni stabilimenti sono destinati a rimanere ‘riparo per i colombi’”.
Nella recente assemblea dei lavoratori indetta dalla FILLEA CGIL si è parlato delle preoccupazioni di chi ad oggi ha trovato solo un’occupazione precaria e di chi non ha alcuna prospettiva se non la mobilità, ma si è trovato anche il tempo e la volontà per dare destinazione a quanto ancora in disponibilità ai lavoratori per le offerte ricevute durante il presidio. Continua a leggere questo articolo »
Argomenti: aziende, FILLEA, valdichiana |
19 dicembre: sciopero lavoratori GDO, Coop e Confesercenti
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 11, 2015
Argomenti: FILCAMS, scioperi |
FP CGIL, FP CISL, UIL FPL e RSU sulle indennità atipiche: “Il Comune di Siena applichi immediatamente la sentenza”.
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 10, 2015
FP CGIL, FP CISL, UIL FPL e RSU: “Il Comune di Siena applichi immediatamente la sentenza del Giudice del Lavoro sulle indennità atipiche”.
Siena, 10 dicembre 2015 – Prendiamo spunto dal comunicato stampa del Comune di Siena di alcuni giorni fa sulla sentenza del Giudice del Lavoro che ha accolto i ricorsi promossi dalle organizzazioni sindacali FP CGIL, FP CISL e UIL FPL che hanno coinvolto oltre 500 lavoratori dell’Ente, per ricordare e ribadire all’Amministrazione comunale alcuni aspetti della vicenda.
La sentenza del Giudice del Lavoro, positiva per i ricorrenti, è immediatamente eseguibile ed è molto chiara nel proprio dispositivo: gli atti di messa in mora nei confronti dei dipendenti posti in essere dal Comune decadono e sono privi di qualsiasi valore giuridico. Anzi l’Ente è condannato alla restituzione nei confronti dei dipendenti interessati di quanto loro trattenuto oltre al pagamento degli interessi legali che ne derivano. E’ quindi davvero curioso che dalle dichiarazioni dell’Amministrazione sembri che anche il Comune abbia avuto ragione.
Infatti, se così fosse, non si capisce non solo perché il Tribunale abbia deciso che l’Ente non può recuperare dai dipendenti alcunché, ed anzi lo ha condannato a restituire le somme, ma soprattutto perché Il Comune non abbia provveduto prima ad eliminare gli atti di messa in mora (così da evitare un contenzioso che è stato causato solo e soltanto dall’Amministrazione che non ha avuto il coraggio, o la responsabilità, di difendere la legittimità di quelle indennità erogate come doveva e poteva resistendo ai rilievi mossi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dettati esclusivamente da ragioni di spesa).
Insomma, se non si può impedire anche a chi ha perso una causa di sostenere il contrario, rimane inalterata la soddisfazione delle organizzazioni sindacali FP CGIL, FP CISL e UIL FPL e della RSU che hanno da sempre sostenuto con mobilitazioni e lotte l’illegittimità dei recuperi e della messa in mora.
Ora ci aspettiamo fatti concreti e non giri di parole: il Comune si adegui immediatamente alla sentenza del Giudice del Lavoro. Le sentenze non vanno commentate ma solo rispettate ed applicate, anche come segnale di correttezza e rispetto verso i lavoratori e con l’auspicio che si possa tentare di recuperare un rapporto di reciproca fiducia e buone relazioni. Il personale del Comune di Siena si merita tutto questo.
FP CGIL, FP CISL, UIL FPL e RSU Comune di Siena
Contratti: nuovo confronto tra Cgil, Cisl e Uil
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 10, 2015
Contratti: nuovo confronto tra Cgil, Cisl e Uil
09/12/2015 da www.cgil.it
La partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori e dei loro soggetti di rappresentanza costituisce una delle componenti principali dei processi di innovazione sia all’interno delle aziende, che a livello territoriale e settoriale. La proposta alla quale Cgil, Cisl e Uil stanno lavorando assume come riferimento il dettato Costituzionale, che all’ art.46 spinge per una contrattazione che investa le stesse prerogative direzionali dell’impresa, oltre che assicurare il collegamento tra momento partecipativo e quello più generale della politica economica. Sarà compito della contrattazione collettiva prevedere le modalità sperimentali delle varie forme e strumenti di partecipazione.
Il confronto tra Cgil, Cisl e Uil proseguirà nei prossimi giorni, nonostante il periodo natalizio, a conferma dell’obiettivo di addivenire nel breve termine ad una proposta unitaria.
Argomenti: CGIL |
Rigettato il ricorso della Rivoli spa, confermate le ragioni dei lavoratori e della FILLEA CGIL di Siena
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 9, 2015
Rigettato il ricorso della Rivoli spa, confermate le ragioni dei lavoratori e della FILLEA CGIL di Siena
Siena, 9 dicembre 2015 – Un anno e mezzo fa, nonostante commesse già acquisite e in lavorazione e forti prospettive per il futuro (vedi alcuni lotti della Due Mari), la Rivoli spa di Verona aveva deciso di abbandonare lo stabilimento di Serre di Rapolano, stabilimento che aveva acquisito tramite leasing solo qualche anno prima affittando l’attività produttiva preesistente della Scac, assumendo a tempo indeterminato tutte le maestranze presenti e ricollocando sempre sullo stesso sito anche altri lavoratori provenienti da altra acquisizione effettuata nella provincia limitrofa (Sigma C di Arezzo).
“Nel recedere anticipatamente dal contratto di affitto, possibile solo con una manovra se non altro particolare visto che nel tempo aveva acquisito anche la proprietà della Scac salvo poi scorporarla per non effettuarne la gestione degli esuberi (così come sentenziato anche dal Giudice), – spiega Gianluca Scartoni della Fillea Cgil – Rivoli aveva ritenuto ‘giusto’ scaricare i lavoratori alla Scac srl, azienda ormai spoglia e totalmente inattiva, sostenendo l’applicazione dell’art. 2112 del codice civile. La speranza dell’Azienda di farla franca era forse dovuta alla forte difficoltà delle maestranze e alla speranza che i lavoratori, ammaliati dalla possibilità di ricevere un ulteriore anno di cassa integrazione (richiesto da Scac per ‘cessazione dell’attività’), desistessero dal confrontarsi con l’Azienda”.
“Ma la dignità ed integrità delle maestranze pienamente appoggiate dalla Fillea Cgil di Siena – sottolinea Scartoni – ha permesso di evitare un sopruso: le motivazioni addotte dalla Scac per la richiesta di Cigs non erano state accolte in sede provinciale e gli 11 lavoratori assistiti dal sindacato hanno deciso di rivolgersi al Giudice del Lavoro per un ex art. 700 (decreto d’urgenza) per contestare la bontà del trasferimento forzato alla Scac”.
“Rivoli ha però continuato a creare le maggiori difficoltà possibili – prosegue il sindacalista – e non ha desistito nemmeno dopo la decisione del Giudice che le ha intimato la ripresa in carico di tutte le maestranze oppostesi al trasferimento: l’Azienda ha proceduto ad un ulteriore licenziamento considerando ingiustificata, senza aver effettuato alcuna comunicazione del trasferimento, la mancata presentazione dei lavoratori nella sede di Verona e ha deciso di effettuare ricorso al Tribunale di Siena, ricorso completamente rigettato”.
“E’ evidente – denuncia la Fillea Cgil – che tali azioni non giovino sicuramente nemmeno all’Azienda, visto che non ha mai visto riconoscersi alcuna ragione dai tribunali e che con la sua azione ha fatto maturare a favore delle maestranze risarcimenti di migliaia di euro, che potrebbero aumentare per le successive cause che saranno intentate per i licenziamenti ingiustificati. I lavoratori stanno vivendo fortissime difficoltà, dal giugno 2014 non riscuotono alcunché e a tutt’oggi l’Azienda non ha mostrato, anche dopo il rigetto della sua istanza, alcuna volontà collaborativa e di saldare i propri debiti. Per questo continueremo nella nostra attività di sostegno e tutela delle maestranze predisponendo tutte le azioni per il recupero forzoso di quanto dovuto ai lavoratori”.
“All’Azienda – conclude il sindacato – la scelta se addivenire ad un accordo, anche per evitare possibili ripercussioni sulle attività di altri siti produttivi”.
Iscriversi al sindacato ridistribuisce la ricchezza?
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 9, 2015
Esiste una correlazione tra adesione ai sindacati e redistribuzione della ricchezza? Sembrerebbe di sì tanto che in Italia, ogni volta che i sindacati perdono iscritti, una fetta di ricchezza torna nelle mani del 10% più ricco della popolazione. Non lo dicono le organizzazioni sindacali ma è la conclusione cui giunge una ricerca citata nell’articolo di Barbara D’Amico pubblicato su La Nuvola del Lavoro, il blog del Corriere.it di cui fa parte Dario Di Vico. Un’analisi che in tempi di delegittimazione del sindacato e del suo ruolo vale forse la pena di leggere
Argomenti: CGIL |
La vertenza Gsk e l’importante ruolo del sindacato
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 7, 2015
Siena, 7 dicembre 2015 – Ringraziamo il Direttore della Nazione di Siena, che domenica, usando a pretesto la richiesta dei sindacati di non strumentalizzare la vicenda Gsk, ha dedicato alla Cgil addirittura un intero editoriale.
Che il Direttore di un’edizione locale di una testata prestigiosa come la Nazione si permetta, approfittando del suo status, di pubblicare anatemi e false accuse contro una grande e storica organizzazione sindacale come la Cgil, ci pare non solo sbagliato, ma anche atto che supera la deontologia professionale. La mancanza di argomenti e il settarismo di questo Direttore fa sì che egli possa solo tornare su un vecchio argomento assolutamente fuorviante: chiunque ha militato nella Cgil non può – solo per questo – assumere cariche di rilevanza pubblica. Come se tutti quelli che fanno politica non siano, o non siano stati iscritti, a nessuna associazione od organizzazione.
Ma tornando alla vertenza Gsk, io penso, senza alcuna paura, che nel rispetto dei propri ruoli tutti abbiano il diritto di interessarsi della vicenda e che tutti abbiano il dovere di lavorare, nel massimo sforzo collettivo, per scongiurare gli esuberi annunciati. Quello che non deve succedere è che su questa vicenda si spendano parole di pura propaganda e che qualcuno pensi di intervenire mettendo in discussione l’importante ruolo contrattuale del sindacato e degli organi di rappresentanza unitaria dei lavoratori. E con esso l’attività di coloro che ogni giorno, in tutta la provincia senese, cercano di difendere da sempre i posti di lavoro e la dignità umana (lo dimostrano gli oltre 350 accordi sottoscritti nelle aziende – per rimanere solo ai dati dall’inizio della crisi ad oggi – che hanno consentito di tutelare centinaia di persone e di dare speranza al nostro territorio).
Infine, mi domando se la Cgil di Siena, davanti al disprezzo dimostrato nei suoi confronti dal Direttore, debba chiedere agli oltre 56.000 suoi iscritti di non leggere e non acquistare più la Nazione. Quando le critiche sono di merito rispondiamo nel merito, quando le valutazioni sono oggettivamente strumentali diciamo solo che dovrebbe prevalere almeno il rispetto per gli uomini e le donne che tutti giorni, con impegno, svolgono il proprio lavoro, siano sindacalisti che giornalisti di quella testata (indipendentemente dagli pseudo Direttori).
Claudio Guggiari, Segretario provinciale CGIL Siena
Rapporto Censis – Fotografia di un’Italia sempre più ingiusta
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 7, 2015
Rapporto Censis – Fotografia di un’Italia sempre più ingiusta – di Esmeralda Rizzi – da www.rassegna.it – 4 dicembre 2015
Il grande assente dal racconto dell’Italia al 2015 sono gli investimenti, pubblici e privati”. L’ha conclusa così Massimiliano Valeri, direttore del Censis, la presentazione del 49° Rapporto sulla situazione sociale del Paese oggi a Roma. Ancora poca la fiducia degli italiani nella ripresa, e infatti pochi sono gli investimenti e le nuove avventure imprenditoriali, e non basta la narrazione in atto sostenuta da Governo e politica a convincerci che siamo fuori dalla crisi. Anche perché sul versante lavoro le cose non vanno davvero bene. Con il Jobs Act c’è stato un rimbalzo occupazionale, 240mila posti di lavoro in più ma per tornare al pre-crisi ne mancano ancora tanti, 551mila, e soprattutto non ne hanno beneficiato egualmente tutti ma solo settori specifici. Appena 9mila posti in più per i giovani, mentre la fascia over 55 dal 2008 è passata da 2,5 milioni ai 3,5 milioni attuali, e continua a crescere. Uno squilibrio che il Paese, in termini di fiducia e crescita, paga caro. E poi i Neet, i ragazzi che non studiano e non cercano lavoro, che nel 2014 superano i 2,4 milioni. Così, anche per il Censis, l’effetto vero del Jobs Act e dei suoi incentivi è stata la trasformazione dei contratti non la creazione di nuovo lavoro.
Dal lavoro al welfare dove i risultati non sono però più confortanti
Lo Stato si ritira, taglia risorse e fondi a sanità e assistenza, e chi può si rivolge al privato. Chi non può rimanda, fa debiti, rinuncia a curarsi. La spesa sanitaria privata delle famiglie italiane è aumentata del 10,4% tra il 2007 e ilo 2014. Mentre quella pubblica che tra il 2007 e il 2011 era cresciuta del 10,7%, tra il 2010 e il 2014 è scesa del 2,2%. Il 41,7% delle famiglie ha dovuto rinviare una prestazione sanitaria per ragioni economiche ma la percentuale sale fino a diventare il 2/3 di quelle con i redditi più bassi. Mentre sono addirittura 7,7 milioni le persone che si sono indebitate per pagarsi le cure mediche.
La nota positiva sta nella celebre creatività degli italiani. Le imprese riescono, hanno successo quando si sommano vecchi e nuovi saperi, quando il digitale si fonda con il tradizionale. Come nel mix tra nuove tecnologie, gastronomia e turismo che schiaccia un po’ l’occhio anche ai nuovi sistemi di ospitalità meno formali e costosi, come i Bed and Breakfast che sempre più famiglie avviano magari per dare ai propri figli quell’occupazione che non si trova nel mercato del lavoro.
In sintesi però sono le diseguaglianze in crescita e la crescente sofferenza di quello che una volta era il ceto medio e delle famiglie più disagiate a ad emergere ancora una volta dall’analisi della condizione sociale del Paese. Lo Stato arretra, non si fanno investimenti, il Paese stenta a ripartire e il lavoro manca. Siamo immersi in una sorta di “limbo italico”- ha commentato con un po’ di amarezza il presidente del Censis Giuseppe De Rita affidandosi a una citazione di Filippo Turati-, fatto di “mezze tinte, mezze classi, mezzi partiti, mezze idee e mezze persone”.
Argomenti: CGIL |
Chiusura sedi 7 dicembre
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 6, 2015
Vi ricordiamo che Lunedì 7 DICEMBRE le nostre sedi rimarranno chiuse.
Riapriranno mercoledì 9 DICEMBRE
Argomenti: camere del lavoro, CGIL |