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8 marzo: Cgil ‘la disuguaglianza non paga’

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 2, 2015

DISUGUAGLIANZA_Donna(1)8 marzo: Cgil ‘la disuguaglianza non paga’

02/03/2015 » da www.cgil.it

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» Volantinovolantonemanifesto

Il superamento delle disuguaglianze tra uomini e donne nel mondo del lavoro, acuite dalla crisi economica. Sarà il tema al centro della giornata dell’8 Marzo di quest’anno.

Tema al centro del dibattito internazionale, nonchè della 59a sessione della Commissione delle Nazioni  Unite sulla condizione delle donne, che si aprirà il 9 marzo a New York  per fare il punto sulla Dichiarazione e Piattaforma d’Azione di Pechino, a vent’anni di distanza dalla sua adozione, per valutare i progressi compiuti e gli ostacoli che ancora limitano la sua piena attuazione.

Le disuguaglianze in termini di reddito e di occupazione sono riassunte nel manifesto dal titolo ”La diseguaglianza non paga”, che alleghiamo insieme al banner, affinchè come ogni anno possa essere condiviso ed essere utilizzato in tutte le iniziative realizzate  dalle categorie e nei territori, pregandovi anche di segnalarcele tempestivamente per poterle raccogliere in uno spazio dedicato nel sito della Cgil nazionale, oltre che per favorire la comunicazione.

Argomenti: 8 marzo, CGIL, donne |

Pensioni: Cgil, Cisl e Uil varano piattaforma per cambiamento e chiedono incontro governo

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Marzo 2, 2015

PalazzoPensioni: Cgil, Cisl e Uil varano piattaforma per cambiamento e chiedono incontro governo

28/02/2015

Cgil, Cisl e Uil “hanno elaborato una piattaforma per il cambiamento della normativa previdenziale a partire dalla flessibilità per l’accesso alla pensione con l’attenzione alle diverse tipologie di lavoro, il futuro pensionistico dei giovani e dei lavoratori discontinui”.

I segretari generali delle tre confederazioni sindacali Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo  scrivono al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti per richiedere “un incontro per conoscere le intenzioni del Governo e proporre i contenuti della proposta del sindacato”.

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, infine, ricordano al ministro di aver “più volte, anche recentemente, sottolineato l’esigenza di porre rimedio alle gravissime ripercussioni sociali conseguenti all’aumento di anni per accedere alla pensione introdotti dalla legge Monti – Fornero”.

Argomenti: CGIL |

Ristorante Albergo Alcide, FILCAMS CGIL: “L’Azienda si oppone anche al riconoscimento della RSA nella nuova impresa”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 28, 2015

filcamsRistorante Albergo Alcide di Poggibonsi: sempre piu’ tesi i rapporti sindacali

FILCAMS CGIL: “L’AZIENDA SI OPPONE ANCHE AL RICONOSCIMENTO DELLA RSA NELLA NUOVA IMPRESA”

Poggibonsi, 28 febbraio 2015 – “Le relazioni sindacali non ci sono mai state, se non in pochi incontri, dettati più che altro da obblighi di legge e da regole di emanazione contrattuale, ed in questi giorni si sta consumando l’ennesimo atto contro il sindacato”.

Così descrive l’attuale situazione del Ristorante Albergo Alcide di Poggibonsi Mariano Di Gioia, sindacalista della Filcams Cgil.

“Circa un mese fa – spiega Di Gioia – l’Azienda ha convocato la Filcams Cgil insieme alla Rsa per comunicare loro l’intenzione di cedere ad altra impresa di famiglia parte della struttura destinata ad attività alberghiera. A dire della Alcide srl, il tutto nasce dall’esigenza di dover ristrutturare parte dell’immobile attraverso l’utilizzo di fondi regionali a fondo perduto. Requisiti tutti in regola, tranne uno: bisogna spostare dei lavoratori in quell’impresa, oggi solo un’immobiliare che gestisce i beni di famiglia, in quanto il bando prevede la presenza di risorse umane”.

“Fin qui, – prosegue il sindacalista – seppur con alcune situazioni ancora da chiarire, la questione sembrava del tutto normale, ma nel momento in cui abbiamo chiesto il riconoscimento della Rappresentanza Sindacale e la sua agibilità (in quanto l’impresa che si stava andando a creare risultava di piccole dimensioni), in modo del tutto disprezzante l’Azienda si è opposta!”.

“Capiamo che in questi anni le battaglie condotte dalla Filcams Cgil e dalla sua Rsa all’interno dell’Azienda in materia di esternalizzazioni, di rispetto dell’orario di lavoro e di sicurezza non sono piaciute e sono state scomode – sottolinea Di Gioia -, ma non si può pensare di eliminare con una manovra subdola quanto esistente! E’ un diritto dei lavoratori avere le proprie rappresentanze che tutelano i loro diritti!”.

“Fino ad oggi, più volte, si è cercato di screditare la Cgil e i suoi rappresentanti – conclude la Filcams -, a volte mettendo addirittura i lavoratori gli uni contro gli altri. Abituati a contrattare fino all’ultimo, speriamo ancora in un ripensamento dell’Azienda verso forme di relazioni sindacali più consone. Ma se ciò non dovesse accadere non ci arrenderemo, faremo valere le nostre ragioni nei modi più opportuni e nelle sedi competenti!”.

Argomenti: aziende, FILCAMS, valdelsa |

Elezioni RSU 2015 Pubblico impiego, FP CGIL: “Il 3, 4 e 5 marzo riconquistiamo la dignità del nostro lavoro!”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 27, 2015

pesce fp cgil rsu 2015ELEZIONI RSU 2015 NEL PUBBLICO IMPIEGO: LA CGIL INVITA I LAVORATORI AL VOTO

FP CGIL: “IL 3, 4 E 5 MARZO RICONQUISTIAMO LA DIGNITA’ DEL NOSTRO LAVORO!”

Siena, 27 febbraio 2015 – Il 3, 4 e 5 Marzo, martedì, mercoledì e giovedì prossimo, si voterà per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie del Pubblico Impiego. In tutti gli enti le lavoratrici e i lavoratori avranno la possibilità di esprimere il loro diritto democratico ad eleggere i propri rappresentanti.

La Funzione Pubblica CGIL di Siena ha presentato le proprie candidate e i propri candidati nella quasi totalità degli enti coinvolti, ben 70, con oltre 7.600 lavoratori aventi diritto al voto.

“La nostra squadra – spiegano dalla FP CGIL senese – è formata da 164 donne e 187 uomini che hanno deciso di far proprie le esigenze di tutte e tutti: 351 persone che hanno detto Sì alla necessità di rinnovare il Paese a partire dalla Pubblica Amministrazione, per dare corpo, cuore e cervello alla capacità di cambiare con la partecipazione di tutti, di quelle donne e quegli uomini che garantiscono servizi, assistenza e diritti. Sanità pubblica, Provincia, Comuni e Autonomie Locali, presìdi di legalità e giustizia come Questura, Prefettura, Procura e Tribunale, enti che erogano tutele e assistenza sociale, controlli e equità come INPS, INAIL e Agenzie Fiscali: persone e servizi che non devono essere ‘vittime’ ma attori del cambiamento”.

“Non vogliamo la destrutturazione dei Servizi Pubblici e il loro depotenziamento – sottolinea il sindacato – ma una lotta agli sprechi, alla corruzione, ai mali del nostro Paese. Andare a votare è la nostra possibilità di cambiamento, votare FP-CGIL significa dire a chi ci Governa che c’è un altro modo di guardare al lavoro”.

“Diritti, servizi e salario per la crescita e il benessere del Paese – conclude la sigla sindacale – non sono chiacchiere, passano dal voto per le RSU. L’efficienza della Pubblica Amministrazione passa dal voto RSU. La legalità e la trasparenza si difendono con una PA responsabile e efficiente: votate FP-CGIL! Noi siamo un’altra Storia”.

Lunedì 2 marzo dalle 17 alle 19 presso il bar La Favorita a Siena si svolgerà la chiusura della campagna elettorale RSU 2015. La FP CGIL invita tutti i candidati ad indossare qualcosa di rosso. L’evento è aperto anche a giornalisti, fotografi e operatori tv.

Argomenti: FP, RSU |

NIdiL CGIL: solidarietà ai lavoratori Siena Biotech

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 27, 2015

nidil300Nidil Cgil di Siena esprime solidarietà ai lavoratori della Siena Biotech, nella speranza che le istituzioni tutte possano garantire una continuità aziendale e soprattutto il mantenimento dei posti di lavoro. Riteniamo che l’eccellenza che esprime Siena Biotech nella ricerca, attraverso il know-how che i dipendenti hanno garantito in tutti questi anni, non possa certo terminare, per il bene del territorio e di tutti coloro che possono in futuro usufruire di cure per le quali ad oggi non ci sono potenziali guarigioni.
Invitiamo tutti a firmare la petizione dedicata al salvataggio dei posti di lavoro.
Beatrice Lorenzin: Salvate la Ricerca in Siena Biotech – Save Siena Biotech Research

Argomenti: aziende, NIdiL |

FLC e FP CGIL: 2 marzo chiusura campagna elettorale RSU 2015

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 27, 2015

VOLANTINO Lunedì 2 marzo 2015

 

Lunedì 2 marzo 2015

Bar La Favorita – Siena, Piazza della Posta

ore 17-19

CHIUSURA CAMPAGNA ELETTORALE RSU 2015

Indossa qualcosa di ROSSO

 

Argomenti: FLC, FP, RSU |

Festa della donna CGIL 2015: ConcertAzioneDiGenere – libere di scegliere

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 25, 2015

vol 8 marzo 2015ConcertAzioneDiGenere – libere di scegliere

Concerto per flauto e pianoforte

Lorenzo Morrocchi, flauto traverso – Christine Billing, piano – brani di autori vari, tra cui la Fantasia su temi tratti dalla “Carmen” di G. Bizet

introduzione sulla maternità consapevole
a cura delle donne della CGIL e dello SPI CGIL

nei pressi dei reparti di ostetricia e ginecologia degli Ospedali:
NOTTOLA (Montepulciano) 11 marzo ore 15.30-16.30
CAMPOSTAGGIA (Poggibonsi) 14 marzo ore 15.30-16.30
LE SCOTTE (Siena) 19 marzo ore 15.30-16.30

Argomenti: 8 marzo, CGIL, donne, Legge 194, maternità |

CGIL: “GLI APPALTI SONO IL NOSTRO LAVORO, I DIRITTI NON SONO IN APPALTO”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 24, 2015

furgone-appalti-e1423824544222CGIL: “GLI APPALTI SONO IL NOSTRO LAVORO, I DIRITTI NON SONO IN APPALTO”

Il sindacato presenta una proposta di legge di iniziativa popolare

Siena, 24 febbraio 2015 – La Cgil promuove una raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare sulla regolamentazione delle gare d’appalto.

La proposta del sindacato si pone l’obiettivo di garantire la continuità dei trattamenti dei lavoratori/lavoratrici impiegati/e nelle filiere degli appalti pubblici e privati, di contrastare la concorrenza sleale tra imprese e di tutelare l’occupazione nei cambi d’appalto.

“Le lavoratrici e i lavoratori degli appalti – spiega la Cgil – sono tutte quelle persone che spesso operano nel silenzio e nell’ombra: sono gli operatori dei servizi mensa degli ospedali e delle scuole, sono gli addetti alle pulizie nella maggior parte degli uffici, degli enti pubblici e delle scuole, sono coloro che operano nei settori della sterilizzazione delle sale operatorie dei presidi ospedalieri e degli strumenti chirurgici, della fornitura dei camici dei medici e degli infermieri e della biancheria dei letti di degenza. Ognuno di noi, prima o poi, interagisce con queste persone e nemmeno se ne rende conto…”.

“Ogni giorno – prosegue il sindacato – svolgono il loro lavoro con coscienza, ma su di loro si aggira continuamente l’alone negativo della scadenza dell’appalto: ‘cosa succederà domani alla scadenza?’, si chiedono, ‘avrò ancora il mio posto di lavoro?’, ‘e se lo avrò ancora, sarà per le stesse ore o sarà ridotto?’. Sì, ridotto dalla spending review e dai continui tagli agli enti… Troppe domande che spesso non trovano risposte”.

“Sono quei lavoratori e quelle lavoratrici esposti per una vita al precariato – aggiunge la Cgil – senza carriere contributive dignitose, con basse retribuzioni, senza una valorizzazione professionale”.

“Le nuove regole contenute nel Jobs Act sottolinea l’organizzazione sindacale – aggravano ulteriormente questa situazione, perché a seguito di un cambio d’appalto anche i lavoratori e le lavoratrici con una lunga anzianità vedranno venir meno anche quelle poche tutele che avevano fino ad ora in materia di licenziamenti. Era stato promesso un allargamento delle tutele ai più deboli, ma poi si è fatto esattamente il contrario”. Continua a leggere questo articolo »

Argomenti: appalti, CGIL |

Camusso, firmiamo per un nuovo Statuto dei Lavoratori, il governo cancella i diritti e non crea posti

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 23, 2015

Camusso8Camusso, firmiamo per un nuovo Statuto dei Lavoratori, il governo cancella i diritti e non crea posti

22/02/2015 Intervista al quotidiano ‘La Repubblica’ del Segretario Generale della Cgil, Susanna Camusso

da www.cgil.it

La sfida della Cgil al governo Renzi si chiama Nuovo Statuto dei lavoratori “Si deve fare ogni sforzo – dice Susanna Camusso, segretario generale del sindacato più grande d’Italia – per ricostruire un diritto del lavoro dopo i danni determinati dalle scelte del governo. Vanno affermati diritti universali di tutti coloro che lavorano indipendentemente dal contratto”.

È quel che dice il senatore del centro destra Maurizio Sacconi secondo cui lo Statuto dei lavoratori è caduto ora va scritto uno Statuto dei lavori? «No, assolutamente no. Il problema non sono i lavori – come sostiene il vero autore delle politiche del governo sul lavoro – il problema  sono i diritti di coloro che lavorano. Nel decreto del governo non c’è alcuna estensione dei diritti e delle tutele. Non cambierà nulla ed è l’ennesima dimostrazione del baratro che c’è tra gli annunci e la realtà».

Parleremo del Nuovo Statuto. Renzi, intanto, ha detto che quella di venerdì è stata una “giornata storica” con l’abolizione dell’articolo 18 e la cancellazione delle false collaborazioni. Lei condivide?« Ahimè si. È stata una giornata molto negativa per le decisioni prese, per la filosofia che si è affermata, per il rapporto che si è stabilito con il Parlamento. Per i diritti, per i Lavoratori, per i giovani è una giornata da segnare in nero, mi auguro che sarà al più presto cancellata . Eppure, nel decreto c’è scritto che “il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato costituisce la forma comune di rapporto di lavoro».

Non è la richiesta della Cgil?
«Certo, ma quello che hanno realizzato non è un contratto a tempo indeterminato. Per noi il rapporto di lavoro porta in sé le tutele e il riconoscimento delle libertà dei lavoratori. La monetizzazione crescente non è un rapporto di lavoro nel quale si realizza la libertà del lavoratore. C’è piuttosto lo stato di perenne condizionamento, la costituzione di uno stato servile e non paritario».

Lei parla di uno stato “servile” del lavoratore perché è stato abolito il diritto al reintegro. Ma l’articolo 18 si applicava e si applica ai lavoratori già assunti solo nelle aziende con più di quindici dipendenti. Tutti gli altri sarebbero già oggi in condizioni di servilismo? «La questione, come abbiamo sempre detto e come ha sempre affermato la giurisprudenza, è l’effetto deterrente che l’articolo 18 dispiegava non mi puoi licenziare ingiustamente perché mi posso difendere. Ora, con la stessa filosofia della soglia del 3 percento per  l’evasione fiscale, si stabilisce che è accettabile un comportamento anche se illegittimo. Questa sì è davvero una rivoluzione o meglio una contro-rivoluzione. Ed è contro i soggetti più deboli».

La tesi del governo è che il superamento dell’articolo 18 toglie ogni alibi alle imprese e dunque offre più opportunità di lavoro ai giovani. Non vale la pena accettare meno diritti e più lavoro? «Ci sarebbero più opportunità di lavoro se qualcuno si occupasse di creare lavoro. E’ che nessuno lo fa. Rimane sempre lo stesso bacino di tre milioni di disoccupati e del 40 percento di giovani senza lavoro. Se solo si sbloccasse quella follia della legge sull’età pensionabile si determinerebbero 400 mila assunzioni senza bisogno di falcidiare i diritti, demansionare i lavoratori e creare precariato mascherato. Renzi sbandiera il vessillo del primato della politica e poi delega tutto alle imprese».

E se fosse vero che con il decreto 200mila finti collaboratori saranno assunti, come ha detto Renzi, con un contratto a tempo indeterminato? «Ecco: questo è il tipico modo di costruire una notizia Tutti danno per scontato questa operazione ma nessuno andrà a verificare cosa, come e se si realizzerà. Ad esempio, dove sono i vincoli c h e permettono a un giovane collaboratore di chiedere la trasformazione del suo contratto? Non c’è niente. E in più tutti i contratti precari escono indenni dal decreto».

La Cgil proclamerà un nuovo sciopero generale? «Continueremo la mobilitazione, con tutte le forme necessarie. Le ho detto: va ricostruito un diritto del lavoro. Dobbiamo mettere in campo una campagna che parli a tutto il Paese».

Per difendere il vecchio Statuto del 1970?«A parte che, per fortuna, non è stato ancora del tutto smantellato, pensiamo che ci voglia una legge universale che riconosca a tutti g li stessi diritti perché non è vero che per riconoscere la modernità si debbano cancellare i diritti. Raccoglieremo le fume su questo per una legge di iniziativa popolare».

Quando sarà pronta? «Ci stiamo lavorando e coinvolgeremo il maggior numero di lavoratori, persone, associazioni, studiosi possibile».

Pensate anche di raccogliere le firme per un referendum abrogativo del Jobs Act? «Non abbiamo escluso nulla. Valuteremo tutto ciò che è utile a sostenere la nostra proposta di legge».

Ma se la riforma dovesse funzionare non sarebbe una bella notizia anche per voi?
«Mi chiede se saremmo contenti di una ripresa dell’occupazione? Ne saremmo entusiasti. Vorrebbe dire che l’Italia, con il lavoro di tanti, è uscita dalla crisi. La realtà è però un’altra. Se la Fiat decide di assumere a Melfi lo fa non perché i diritti dell’articolo 18 sono stati cancellati ma perché, cambiando strategia, ha scelto di produrre un nuovo modello in Basilicata. La realtà dice anche che a maggio scadrà la cassa integrazione in deroga. Quelle persone saranno licenziate?».

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Jobs Act: Cgil, è mantenimento differenze e non lotta a precarietà

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 20, 2015

Giovani_ombrelli_JobsActJobs Act: Cgil, è mantenimento differenze e non lotta a precarietà

20/02/2015 “Quanto tolto andrà riconquistato con contrattazione e nuovo Statuto lavoratori” da www.cgil.it

» Jobs Act: Cgil, Governo ha dato tanto a imprese, ora faccia qualcosa per il lavoro

“Il Jobs Act è il mantenimento delle differenze e non la lotta alla precarietà”. È il primo commento della Cgil in merito alle decisioni assunte oggi dal Consiglio dei ministri, che in una nota aggiunge: “Il contratto a tutele crescenti è la modifica strutturale del tempo indeterminato che ora prevede, nel caso di licenziamento illegittimo o collettivo, che l’azienda possa licenziare liberamente pagando un misero indennizzo”.

Sulla precarietà, prosegue la nota del sindacato di corso d’Italia, “siamo alla conferma dell’esistente, se non al peggioramento, come nel caso del lavoro accessorio e all’assurdo sulle collaborazioni che si annunciano abolite dal 2016 ma comunque stipulabili in tanti casi, mentre nulla si dice delle cococo della Pa”.

Insomma, continua la nota, “dove sarebbe la svolta? Il governo parla di diritti ma mantiene la precarietà, dimentica le partite Iva e regala a tutti licenziamenti e demansionamenti facili. Per rendere i lavoratori più stabili non bisogna per forza renderli più licenziabili o ricattabili”. Per la Cgil “quello che il governo sta togliendo e non estende ai lavoratori stabili e precari, andrà riconquistato con la contrattazione e con un nuovo Statuto dei lavoratori”.

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