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Tabelle paga grafici artigiani febbraio 2015

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 1, 2015

Grafici Artigiani_02_15

Argomenti: CGIL, servizi, SLC, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Bancari in sciopero per il rinnovo del contratto. Susanna Camusso a Milano

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 30, 2015

BancariInScioperoBancari in sciopero per il rinnovo del contratto. Susanna Camusso a Milano

29/01/2015 Bancari in sciopero. #sonobancario al servizio del Paese. Questo lo slogan con il quale le lavoratrici e i lavoratori del settore bancario sciopereranno per l’intera giornata di venerdì 30 gennaio e scenderanno in piazza in quattro grandi città, a Milano, Ravenna, Roma e Palermo.

Lo sciopero, indetto da un cartello che raccoglie tutte le sigle sindacali del settore, è a sostegno del diritto della categoria al rinnovo del CCNL e contro la decisione unilaterale di ABI di dare disdetta e successiva disapplicazione dei contratti collettivi di lavoro dal 1° aprile 2015. “Perché – è scritto nel volantino che indice lo sciopero generale – il contratto nazionale deve rimanere primo elemento di diritto, non derogabile, a difesa dell’occupazione e dell’Area Contrattuale. Perché il bancario non è un numero senza volto, ma ha una storia, una carriera, una professionalità e il diritto di difendere il potere d’acquisto dei salari e la dignità del lavoro. Perché – dicono ancora le sigle sindacali che hanno indetto la giornata di mobilitazione – vogliamo rimanere bancari al servizio del Paese, contro l’egoismo e l’arroganza dei banchieri che ci vogliono riportare indietro nel tempo, a fianco dei clienti e dei risparmiatori”.

Le trattative per il rinnovo del CCNL, cominciate nello scorso novembre, si erano interrotte in seguito all’intransigenza dell’ABI che, nel documento presentato, aveva portato un forte attacco all’area contrattuale, unico strumento per garantire le dovute tutele occupazionali nel settore. Un negoziato che, su queste basi, è stato giudicato dalle organizzazioni sindacali impossibile. Per questi motivi i lavoratori e le lavoratrici del settore bancario incroceranno le braccia venerdì 30 gennaio e faranno sentire la loro voce nelle piazze di Milano, Ravenna, Roma e Palermo.

A Milano l’appuntamento riguarderà le regioni del Nord. Il corteo partirà alle ore 9.30 dalla Sede Abi di via Olona 2 e arriverà a P.zza Scala dove, dopo gli interventi dei delegati in rappresentanza di Dircredito, Fabi, Fiba CISL, Fisac CGIL, UILCA, Unisin, concluderranno la manifestazione Lando Sileoni, Segretario generale Fabi e Susanna Camusso, Segretario generale Cgil.

A Ravenna sono attesi oltre 4mila manifestanti provenienti, oltre che dall’Emilia Romagna, da Veneto, Toscana, Marche e Umbria, in rappresentanza degli oltre 100mila bancari di queste cinque regioni. La manifestazione inizierà alle ore 10.00 in piazza Farini (Stazione FS), per concludersi in piazza del Popolo con gli interventi, tra gli altri, di Piero Ragazzini, della segreteria confederale nazionale Cisl, e Agostino Megale, segretario generale nazionale Fisac Cgil.

A Roma la manifestazione si svolgerà in Piazza dell’Esquilino dalle ore  9.30 alle ore 14.00.

A Palermo si terrà una manifestazione sit in in Piazza Verdi (Teatro Massimo9 a partire dalle ore 10. A partire dalle ore 11 è previsto l’intervento dei Segretari Generali Nazionali di Categoria. In Sicilia arriveranno anche i dipendenti delle banche della Calabria. Sul palco saranno proiettati i video con le immagini delle interviste dei segretari nazionali. Prima dei segretari nazionali ci saranno gli interventi di 5 lavoratori di diverse realtà aziendali.

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Argomenti: CGIL |

Consorzio Agrario di Siena: cassa integrazione e mobilità volontaria

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 29, 2015

flaiConsorzio Agrario di Siena: cassa integrazione e mobilità volontaria

I sindacati: “Che i sacrifici dei lavoratori servano per il risanamento e il futuro dell’Azienda”

Siena, 29 gennaio 2015 – La Flai Cgil e la Fai Cisl, insieme alle Rappresentanze Sindacali Aziendali, intervengono dopo le notizie apparse sulla stampa in merito al Consorzio Agrario di Siena.

“In molti casi – chiariscono le organizzazioni sindacali e le RSA – il lavoro che quotidianamente svolgiamo all’interno delle aziende, la nostra attività di rappresentanza, le assemblee, le contrattazioni, gli accordi raggiunti, sono conosciuti solo dai lavoratori interessati. In altre occasioni, in particolare se chiamati in causa pubblicamente nel nostro ruolo, è opportuno ed utile intervenire per esprimere le nostre preoccupazioni ed i nostri auspici”.

“In un contesto di crisi che dura da anni e che non lascia indenne nessuno – spiegano Flai Cgil, Fai Cisl e RSA – le produzioni agricole hanno registrato, a causa del clima, un ultimo biennio non sicuramente favorevole ed anche il Consorzio Agrario di Siena ha affrontato delle difficoltà economiche derivanti da gestioni passate che era necessario risolvere rapidamente”.

“Da circa due anni quindi – proseguono i sindacati – la situazione economica della struttura è stata oggetto da parte nostra di un costante confronto con il Consorzio, talvolta anche serrato ma sicuramente schietto e diretto. Questo percorso ha portato a condividere con la nuova gestione sia l’utilizzo degli ammortizzatori sociali che il ripristino del premio aziendale sospeso dal 2011”.

“Oggi possiamo dire – sottolineano Flai Cgil, Fai Cisl e RSA – che la cassa integrazione ordinaria e la mobilità volontaria, ogni volta accettate e condivise dall’assemblea dei lavoratori, hanno consentito un alleggerimento dei costi ed un miglioramento degli indici economici e finanziari evitando situazioni più drammatiche. E’ evidente che il forte senso di responsabilità, di appartenenza e di condivisione dei progetti aziendali è stato essenziale”.

“Le organizzazioni sindacali – concludono le sigle – auspicano che i tanti sacrifici fatti dai 130 lavoratori per un risanamento della struttura possano aiutare a proseguire nel positivo percorso intrapreso, portando definitivamente fuori dalle secche il Consorzio, con l’obbiettivo di progettare un futuro più certo per l’Azienda e i lavoratori e perché no che valorizzi, nell’anno dell’Expo, l’agricoltura senese e tutti coloro che operano nel settore”.

Argomenti: FLAI |

Rischio blocco straordinari al Policlinico Le Scotte

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 28, 2015

fp jpgPoliclinico delle Scotte: straordinari non pagati per due milioni di euro

FP CGIL: “La burocrazia blocca le nuove assunzioni e il personale salta riposi, recuperi e ferie”

Siena, 28 gennaio 2015 – La FP CGIL denuncia come al Policlinico delle Scotte di Siena si sia accumulato – dal 2011 al 2014 – un ‘tesoretto’ di orario straordinario non pagato ai lavoratori – infermieri ed OSS – di 140.000 ore, pari a circa 2 milioni di euro.

“Non solo l’orario ordinario è sottopagato dato che alle Scotte si riscuote sotto la media regionale – spiega Patrizia Giuliani della FP CGIL -, ma l’orario straordinario richiesto ai turnisti per garantire i servizi, facendo saltare riposi, recuperi e ferie, non viene assolutamente pagato ormai da molti anni”.

“Con il massiccio ricorso agli straordinari – prosegue la sindacalista – si risponde alle carenze strutturali di organico e al turn over. I giovani che hanno vinto i concorsi aspettano da troppo tempo l’assunzione, bloccata da una burocrazia lenta ed inadeguata ai tempi e alle urgenze della sanità. Invece di caricare di turni estenuanti il personale, oltretutto senza pagarlo, l’Azienda Ospedaliera potrebbe attingere dalle graduatorie che sono ferme ormai da tempo”.

“E’ palese – sottolinea Patrizia Giuliani – come il numero del personale sanitario all’assistenza diretta sia insufficiente per far fronte alle necessità dell’utenza. Lo dimostra, ad esempio, il forte disagio che si sta verificando al pronto soccorso, dove a causa dell’ondata di influenza i turni massacranti del personale mettono a serio rischio sia la salute degli utenti che dei dipendenti”.

“La FP CGIL – conclude la rappresentante sindacale – intima l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese al pagamento immediato dell’orario accumulato dai lavoratori, così come numerose sentenze impongono, ed invita il personale a rifiutare la chiamata a lavoro per lo straordinario, a meno che non venga trasmesso loro un ordine di servizio scritto”.

La sindacalista ricorda che con un eventuale blocco degli straordinari da parte del personale l’Azienda si troverebbe costretta a chiudere interi servizi.

Argomenti: Azienda Ospedaliera, FP, sanità |

Jobs Act: Cgil, con tutele crescenti si liberalizzano licenziamenti

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 27, 2015

Bandiera_CGILJobs Act: Cgil, con tutele crescenti si liberalizzano licenziamenti

27/01/2015 da www.cgil.it

In decreto eccesso di delega su collettivi e illegittimi, su ammortizzatori sociali nessuna universalizzazione e danno previdenziale

Un decreto, quello relativo al contratto a tutele crescenti, “sbagliato e inemendabile, non equilibrato e non corrispondente al mandato della delega”, che ha come solo effetto quello di “liberalizzare i licenziamenti e rendere precario il contratto a tempo indeterminato”. L’altro, sul riordino della normativa degli ammortizzatori sociali, che “non assolve alla funzione di rendere le misure veramente universali, così come da tempo pronunciato e sostenuto da parte del Governo”. È la posizione della Cgil, nelle parole del segretario confederale, Serena Sorrentino, oggi in commissione Lavoro della Camera sui due decreti attuativi della legge cosiddetta Jobs Act.

Per quanto riguarda il decreto attuativo ‘recante disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti’, la Cgil ha deciso di non presentare ipotesi di emendamenti visto che il provvedimento ridefinisce “la regolamentazione dei licenziamenti e non l’introduzione di una fattispecie contrattuale definita ‘a tutele crescenti’ ancorché a tempo indeterminato”. Per questa ragione preliminare, “che traduce in una secca monetizzazione il diritto alla tutela in caso di licenziamento senza giusta causa, oggettivo o soggettivo, individuale e collettivo”, Sorrentino valuta “sbagliato ed inemendabile il testo. Abbiamo indicato quali sono i temi trattati dall’atto 134 che esulano la delega assegnata dalla legge 183/14 (‘Jobs Act’) in particolare : appalti, licenziamenti collettivi e quelli su cui viene cancellata ogni proporzionalità rispetto alla sanzione e agli effetti sanzionatori nei confronti dei comportamenti irregolari delle imprese, cioè i licenziamenti illeggittimi. A differenza di quanto sostenuto dalla Cisl, non riteniamo che facilitare i licenziamenti sia utile a far aumentare l’occupazione”.

Il provvedimento, di fatto, prosegue la segretaria confederale della Cgil, ”non si attiene al mandato della delega, registrando al contrario un eccesso di quest’ultima: liberalizza i licenziamenti senza che ci siano tracce delle ‘tutele progressive’ o della volontà di generare un aumento dell’occupazione, poiché gli incentivi previsti dalla legge di Stabilità non prevedono che siano addizzionali né tanto meno che l’imprenditore, nel caso in cui licenzi alla fine dell’incentivo sulle tutele crescenti, restituisca l’incentivo venendo meno il contratto”. Tra i diversi rilievi, già sottoposti alla commissione Lavoro del Senato, da sottolineare il punto relativo agli appalti. Sorrentino ha infatti affermato che andrebbe “cancellato l’articolo 7 del decreto e ridisciplinata prima la clausola sociale all’interno del Codice Appalti in discussione. Così com’è la norma, nei processi di subentro negli appalti, si determinerebbe per i lavoratori una discriminazione intollerabile, in palese contrasto con i diritti maturati e conseguiti da quei lavoratori. Come sempre sull’anello più debole si producono gli effetti più regressivi delle norme ingiuste”.

Infine, sul decreto di ‘riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati’, la dirigente sindacale ha rilevato come “la Cgil ha sempre sostenuto la necessità di una riforma universale degli ammortizzatori sociali ma il provvedimento in questione non assolve alla funzione di rendere le misure veramente universali, così come da tempo pronunciato e sostenuto da parte del Governo”. Questo provvedimento, infatti, ha osservato Sorrentino, “nasce per universalizzare l’Aspi ma non assolve a questo obiettivo. Tra i tanti casi emblematici c’è quello degli stagionali, per non parlare dell’assenza di contribuzione per Dis-coll e Asdi che ammazzeranno la carriera previdenziale dei lavoratori discontinui in un sistema tutto contributivo, a cui si aggiunge la cancellazione della contribuzione sulla parte eccedente il massimale dell’indennità Naspi che riguarda tutti i percettori. La Naspi parte in un modo e finisce in un altro, tant’è che dal 2017 durerà solo 78 settimane e non 104, guarda caso proprio quando scomparirà la mobilità”. Infine, ha concluso Sorrentino, “una domanda : perché chi è vittima di un licenziamento illegittimo non può avere un contratto di ricollocazione? Il Presidente del consiglio ha una strana concezione della serie A, sembra più la serie Z”.

Link per i testi consegnati alla commissione Lavoro della Camera su tutele crescenti e ammortizzatori sociali.

Argomenti: CGIL |

Ceramiche di Buonconvento: possibile soluzione dalla Grecia?

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 27, 2015

filctem con scrittaCeramiche di Buonconvento: possibile soluzione dalla Grecia?

Potrebbe venire dalla penisola ellenica, più precisamente da Atene, la risposta ai problemi occupazionali dei lavoratori – una cinquantina – licenziati il 2 dicembre scorso dalle Ceramiche di Siena in liquidazione.

Nelle ultime settimane, dopo tutta una serie di indiscrezioni, finalmente la notizia ha preso consistenza, tanto che il gruppo industriale in questione, già presente in Italia con una propria Società commerciale, nei giorni scorsi ha messo nero su bianco la propria intenzione di rilevare parte delle attività che furono della storica “Ceramital” e poi della “Ceramiche di Siena”.

Per i lavoratori si riaccende il fuoco della speranza, in un contesto quale quello della bassa Val d’Arbia, dove, a seguito della chiusura di una fabbrica, poter ritrovare lavoro diventa un’impresa che ha quasi dell’impossibile.

Non a caso da parte sindacale il problema è stato posto in tutta la sua gravità alle Istituzioni locali e in modo particolare alla Regione Toscana, la quale, attraverso alcuni suoi esponenti che ben conoscono la realtà della provincia senese, ha contribuito per dar vita alla soluzione in esame.

La formale manifestazione di interesse, che dovrà essere valutata da chi di dovere, potrebbe nel giro di poco tempo permettere a buona parte dei lavoratori di riprendere l’attività.

Pur essendo prematura qualsiasi forma di entusiasmo, è certo che in assenza di questa possibilità ulteriori alternative difficilmente potrebbero veder la luce, consegnando definitivamente lo stabilimento – e ciò che questa produzione ha rappresentato nel tempo per la comunità di Buonconvento – agli archivi storici che trattano di archeologia industriale.

FILCTEM CGIL Siena

Siena, 27 gennaio 2015

Argomenti: aziende, FILCTEM |

Crisi: ABT Cgil, 9,41 mln. lavoratori in sofferenza e disagio occupazionale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 27, 2015

Lavoratore_1Crisi: ABT Cgil, 9,41 mln. lavoratori in sofferenza e disagio occupazionale

da www.cgil.it

27/01/2015 Il dato del terzo trimestre 2014 è il più alto dal 2007 rispetto al terzo trimestre di ogni anno

Sono 9milioni e 410mila le persone in grave difficoltà per la mancanza di lavoro o per la precarietà di una posizione lavorativa non scelta ma subita. Si tratta del dato più alto dal 2007 ad oggi riferito al terzo trimestre di ogni anno. E’ quanto emerge dal rapporto periodico “Gli effetti della crisi sul lavoro in Italia – gennaio 2015” a cura dell’osservatorio del mercato del lavoro dell’Associazione Bruno Trentin, relativo al terzo trimestre 2014.

Rispetto al terzo trimestre 2013 – rileva la ricerca – l’aumento riscontrato è del 7,1% (+620mila), mentre rispetto al terzo trimestre 2007 l’aumento è del 65,1% (+3milioni e 712mila).

Lo studio dell’associazione della Cgil, disaggregando il dato, rileva, inoltre, che l’area della sofferenza occupazionale (disoccupati, scoraggiati e cassaintegrati) sfiora i 5 milioni di persone, con un incremento del 101,8% (l’area è raddoppiata) rispetto allo stesso trimestre del 2007; mentre l’area del disagio (lavoro temporaneo involontario e part time involontario) è di 4milioni e 455mila unità, con un aumento del 37,4% (+1milione 212mila) rispetto allo stesso trimestre del 2007.

L’ABT Cgil sottolinea che “le condizioni strutturali del mercato del lavoro italiano   peggiorano anche in un trimestre (luglio – settembre) tradizionalmente favorevole, data la forte presenza di attività stagionali, con un ulteriore aumento di persone in grave difficoltà per la mancanza di lavoro o per la precarietà di una situazione non scelta ma subita”.

La drammatica situazione occupazionale del nostro Paese, a parere dell’associazione è testimoniata anche dal confronto mensile con gli andamenti europei. La disoccupazione italiana continua a crescere e a novembre 2014 raggiunge il 13,4%, circa 2 punti percentuali in più rispetto all’area Euro e ben 3,4% in più rispetto all’Europa a 28 paesi.

Solo Grecia, Spagna, Cipro, Croazia e Portogallo hanno un tasso di disoccupazione maggiore del nostro: ma l’Italia è il paese che nel corso degli ultimi dodici mesi, e in particolare da settembre in poi, ha avuto un incremento più elevato rispetto all’andamento europeo.

In allegato: “Gli effetti della crisi sul lavoro in Italia – gennaio 2015” (a cura dell’osservatorio del mercato del lavoro – Associazione Bruno Trentin)


Allegati:
 TerzoTrimestre2014_rev.pdf

Argomenti: CGIL |

Giorno memoria: Cgil, mantenere sempre vivi valori fondamentali come dignità e solidarietà

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 27, 2015

Giornata_MemoriaGiorno memoria: Cgil, mantenere sempre vivi valori fondamentali come dignità e solidarietà

26/01/2015 da www.cgil.it

Sono trascorsi 70 anni da quel 27 gennaio del 1945 quando le truppe dell’Armata Rossa arrivarono ai cancelli del campo di concentramento tedesco di Auschwitz-Birkenau, ad ovest di Cracovia, nel sud della Polonia e liberarono migliaia di persone, sopravvissuti, malati e moribondi. In seguito ad una risoluzione ONU, proprio in questa data viene celebrata la ‘Giornata della memoria’, in ricordo della Shoah e di tutti coloro che persero la vita a causa della folle distruzione perpetuata dai nazisti in nome del razzismo.

Come ogni anno la Cgil è impegnata a celebrare il ‘Giorno della Memoria’, con numerose iniziative sui territori, per mantenere sempre vivi valori fondamentali per il sindacato, quali la dignità degli individui e la solidarietà tra uomini e donne di diversa provenienza culturale. Non solo, il ricordo di quel 27 gennaio, deve essere anche un momento per riflettere sul valore e la dignità del lavoro che è alla base della costruzione di un progetto di libertà personale, collettivo e sociale.

‘La giornata della memoria’ collocandosi in un periodo di profonda crisi per il nostro Paese assume un significato ancora più profondo e richiede a tutti un maggiore sforzo nel segno della solidarietà e della coesione.


Argomenti: CGIL |

CE.FO.ART.: nuovi corsi di formazione

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 26, 2015

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Argomenti: CE.FO.ART, formazione |

Tutti gli errori del Jobs Act

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 23, 2015

Tutti gli errori del Jobs Act

23/01/2015 da www.cgil.it

Sorrentino a Radioarticolo1: “Con il decreto sul contratto a tutele crescenti si stanno riducendo i diritti dei lavoratori. Di fatto il contratto a tempo indeterminato diventa precario”. No anche alla nuova Aspi: “Assegni più magri per i disoccupati”

Giovani_ombrelli_JobsActIl Jobs Act, come è noto, è all’esame della commissione Lavoro del Senato, sede in cui vanno avanti anche le audizioni con le parti sociali. Nell’incontro avuto con i parlamentari, la Cgil ha ribadito i suoi rilievi fortemente critici sui primi due decreti attuativi. Continua a leggere questo articolo »

Argomenti: CGIL |

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