cgil siena

Camusso, il rigore non basta, sì alla patrimoniale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 3, 2012

Camusso, il rigore non basta, sì alla patrimoniale

Nel giorno dell’incontro tra sindacati e governo sulla spending review, Camusso in una intervista a ‘La Stampa’ afferma “al governo diremo che bisogna cercare risorse altrove. I lavoratori pubblici hanno dato, e molto, molto di più dei dirigenti. Il conto va fatto pagare a qualcun altro. Adesso la vera priorità è creare lavoro”
» Spending Review: CGIL, no a nuovi tagli alla Sanità Tabelle e grafici 03/07/2012

da www.cgil.it

“I lavoratori hanno già pagato abbastanza. Al governo, nell’incontro sulla spending review, diremo che bisogna cercare risorse altrove. I lavoratori pubblici hanno dato, e molto, molto di più dei dirigenti. Il conto va fatto pagare a qualcun altro. Adesso la vera priorità è creare lavoro”. Parla Susanna Camusso, leader della Cgil.
 
Segretario, partiamo dal dato Istat sulla disoccupazione giovanile: il 36,2%, mentre quella complessiva sembra aver frenato.

«Il tasso di disoccupazione questo mese si è stabilizzato, ma poco cambia: è un dato drammatico. E soprattutto emerge che per i giovani non ci sono opportunità di impiego, con situazioni ancora più difficili nel Mezzogiorno. Per questo diciamo che si deve ripartire da un piano del lavoro mirato sui giovani, senza il quale il paese non uscirà da questa crisi».

Un piano del lavoro va finanziato, però.

«Noi stiamo lavorando a una proposta organica di sviluppo e di crescita. Certo servono risorse, ma non si può insistere sulla impossibile logica del rigore e del solo controllo del debito. Così si amplifica la recessione ed evidentemente bisogna cambiare politica. Come? Con una vera redistribuzione fiscale attraverso una patrimoniale, che non è una bestemmia; non riducendo il perimetro dello Stato, ma valorizzando beni (non le aziende pubbliche e le municipalizzate) alienabili; mettendo in moto investimenti in grandi imprese; guardando verso il futuro con le reti digitali, l’innovazione, la chimica verde».

Le recenti decisioni del vertice Ue di Bruxelles aiutano ?

«Sono il segno di un cambiamento, la presa d’atto che ci vuole un’Europa politica in grado di contrastare la speculazione. Ovviamente bisogna vedere cosa succederà all’Ecofin del 9 luglio. Queste decisioni sono merito della riacquisita credibilità dell’Italia, ma soprattutto della vittoria di Hollande in Francia. Sono strumenti utili, anche se incompleti, visto che ancora non si è aperto agli eurobond. E c’è un problema tutto italiano: le politiche di rigore non bastano. Bisogna far emergere risorse sommerse, c’è una distribuzione del reddito iniqua che deprime i consumi e riduce la produzione. Se una parte fondamentale del paese, quella che vive di lavoro e pensioni, non ce la fa, il paese non ha speranza di crescita».

E ora arriva la spending review. Avete già lanciato l’altolà.

«La spending review in sé è utile; l’altolà è per le ricette che abbiamo sentito annunciare, che ci sembrano solo una somma di tagli lineari. Bisogna riformare la pubblica amministrazione, eliminare i doppioni? Siamo d’accordo. Bisogna intervenire sugli organici? Cominciamo a tagliare le consulenze, che valgono 1,5 miliardi, e non i ticket restaurant, che ne valgono 10 milioni. Ci sono grandi divari nelle retribuzioni? Paghiamo gli stipendi oltre una certa soglia in titoli pubblici. Eliminiamo le 3000 società che servono solo alla politica. Invece, si vuol ripetere l’errore della riforma delle pensioni: si taglia sui lavoratori pubblici per fare immediatamente cassa, generando altra iniquità e recessione».

Siete contrari alla mobilità in pensione dei pubblici dipendenti?

«Se serve solo per ottenere un certo risparmio – magari per poi sostituire i lavoratori con consulenti – se si vuole eliminare il personale degli appalti creando altra disoccupazione e incertezza, sarebbe incomprensibile. Avevamo fatto un accordo con il ministro Patroni Griffi, che apriva la strada a un confronto vero anche sulle piante organiche: che fine ha fatto?»

Si parla di deroghe alla riforma previdenziale, dunque.

«Vogliono creare altre divisioni tra pubblico e privato, e all’interno dei dipendenti pubblici, favorendo i dirigenti? La riforma previdenziale così com’è non regge, pian piano se ne accorge anche il governo. Non facciamo nuovi errori e nuove ingiustizie, non creiamo privilegiati e penalizzati con deroghe grandi e piccole. Qualcuno ha detto: “torniamo alle quote previdenziali”. Potrebbe essere un’idea interessante».

Ma i risparmi della spending review servono per evitare gli aumenti dell’Iva…

«Si dà per scontato che l’unico modo per fare cassa in Italia è prendersela con la massa del lavoro dipendente. E ogni volta, guardando alla distribuzione del reddito, si vede che c’è qualcun’altro che si arricchisce. Venti anni fa l’Irpef aveva aliquote dal 10 al 72%, adesso dal 23 al 43%».

E dal confronto con il governo cosa vi aspettate?

«Che si apra una discussione. Che si possano fare proposte di riforma della pubblica amministrazione. Che si lasci fuori istruzione e sanità. Che si mettano da parte i tagli lineari, sia pure con altro nome. Non nascondo il timore che il governo voglia ancora comunicarci decisioni già prese, e decisioni sbagliate. Se così fosse non potremmo che decidere come reagire».

Argomenti: CGIL |

Camusso: gli statali hanno già dato. Ora via consulenti e manager

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 3, 2012

Camusso: gli statali hanno già dato. Ora via consulenti e manager

Alla vigilia dell’incontro tra governo e parti sociali sulla spending review,(confermato per il 3 luglio, ore 9) il Segretario Generale della CGIL in una intervista a ‘il Mattino’ afferma: “abbiamo avanzato proposte e sollevato problemi su cui è possibile il confronto”
» Spending Review: CGIL, no a nuovi tagli alla Sanità Tabelle e grafici

02/07/2012 www.cgil.it

CGIL, CISL, UIL e UGL ripartono dal Sud per incalzare Mario Monti reduce dalla vittoria sul piano europeo che di fatto lo rafforza. Ma Susanna Camusso, leader della CGIL, rilancia sulla crescita e parte «da un’affermazione – dice – che sembra banale ma in realtà è più concreta che mai: non c’è soluzione per il nostro Paese se non parte lo sviluppo del Mezzogiorno». Non risparmia Camusso stoccate a Marchionne all’indomani del ricorso contro la sentenza a favore della FIOM: «Non bisognerebbe consentire di definire le nostre leggi folclore, è giunto il momento – incalza il leader CGIL – di chiedersi perché la Fiat non vende auto rispetto ai concorrenti tedeschi e francesi».

Il patto UE l’ha convinta?
«Da Bruxelles è arrivata una risposta importante e unitaria dell’Europa contro la speculazione, ma non ci sono novità sul fronte dello sviluppo, così come sugli Eurobond».

Bersani assicura di voler fare altri sacrifici pur di evitare l’aumento dell’Iva. La strada indicata dal governo è la spending review: anche la CGIL è pronta a stringere la cinghia?
«Vorrei ricordare che i lavoratori pubblici hanno già compiuto sacrifici con il blocco per tre anni dei contratti. Prima di parlare di nuovi tagli cominciamo a vedere quali risultati hanno prodotto quelli già attuati. Il nostro Paese ha un esplicito problema di reddito, ancora più accentuato al Sud. Con strette ulteriori la crisi si avviterà su se stessa».

A Palazzo Chigi pronuncerete un altro no?
«Di tagli lineari non se ne parla, cosa diversa è incidere su un miliardo e mezzo di consulenze e società costituite dalle amministrazioni spesso per garantire solo posti di potere ad alcuni. Pensare a un’operazione sugli organici della PA significherebbe infatti immaginare una riduzione dei servizi, senza dimenticare che soprattutto nel Mezzogiorno il pubblico funge anche da ammortizzatore sociale».

Nell’amministrazione dello Stato ci sono però anche i super burocrati.
«Poiché torna spesso il discorso sulle pensioni dei dirigenti voglio subito sgombrare il campo da dubbi: no a cambi in corsa sulle regole previdenziali perché se sono sbagliate vanno cambiate per tutti».

Allora nessun margine di trattativa sulla spending review?
«Abbiamo avanzato proposte e sollevato problemi su cui è possibile il confronto, a partire dagli alti stipendi di alcuni che potrebbero essere pagati parzialmente in Bot per finanziare il debito pubblico, così come siamo pronti ad affrontare il problema delle consulenze e di una centrale per l’acquisto dei beni. Si guardi poi al patrimonio pubblico e si tenti di valorizzarlo, siamo pronti inoltre a discutere di come viene formata la pubblica amministrazione anche nel Mezzogiorno».

Il governo non ha il Sud nella testa?
«La squadra di Monti ha molte più anime di quanto appaia: il ministro Barca finora ha lavorato bene e c’è ovviamente una questione di risorse. Il problema è che questo governo, così come il precedente, non ha un piano per la crescita e l’occupazione, oltre a una vera politica di redistribuzione del reddito».

Insiste sulla patrimoniale?
«È una strada, ma per restare al Mezzogiorno si è fatto poco sull’evasione fiscale, il lavoro nero, la trasparenza nella catena degli appalti, insomma quell’economia del sommerso che rappresenta un danno per il Paese».

Marchionne giudica un danno anche sentenze come quella su Pomigliano che imbrigliano le imprese.
«Vorrei che si ricominciasse dal punto di partenza, gli impegni assunti dalla Fiat: non parlo di quei venti miliardi di Fabbrica-Italia, ma almeno del pieno riassorbimento di tutti gli operai di Pomigliano. Dove è finito quel progetto? Al suo posto ci restano le dichiarazioni di Marchionne che compromettono la dignità nazionale».

Si riferisce al ”folclore” di certe sentenze?
«Le leggi del nostro Paese non possono essere definite in questo modo come ha fatto Marchionne. Spieghi piuttosto come intende uscire da una crisi di mercato che riguarda soprattutto il marchio Fiat perché non mi risulta che i tedeschi o i francesi abbiamo le stesse difficoltà, nonostante il Lingotto sia stato favorito in tutti i modi tanto da essere oggi in Italia l’unica industria di automobili».

Appello a Fornero?
«Questo governo, come il precedente, si contraddistingue per la totale assenza sul tema della discriminazione sui luoghi di lavoro, siamo insomma agli anni bui della democrazia».

Argomenti: CGIL |

Tabelle paga cooperative agricole luglio 2012

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 1, 2012

CoopAgricole_07_12

Argomenti: FLAI, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga apprendisti edili artigiani luglio 2012

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 1, 2012

Edili Appr_07_12

Argomenti: CGIL, FILLEA, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga legno industria luglio 2012

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 1, 2012

LegnoInd_07_12

Argomenti: CGIL, FILLEA, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga operai edili artigiani luglio 2012

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 1, 2012

Operai Edili _07_12

Argomenti: CGIL, FILLEA, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga impiegati edili artigiani luglio 2012

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 1, 2012

Impiegati Edili _07_12

Argomenti: CGIL, FILLEA, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Ddl lavoro: CGIL, la partita non è chiusa

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 28, 2012

Ddl lavoro: CGIL, la partita non è chiusa

La CGIL non si rassegna e sarà in campo, con questo e i prossimi governi, per ottenere cambiamenti radicali del ddl di riforma del mercato del lavoro. “Necessario cambiare il provvedimento per determinare quelle regole che possano segnare un vero contrasto alla precarietà e un effettivo universalismo degli ammortizzatori sociali”
» Governo: CGIL, sul Ddl lavoro Monti e Fornero sbagliano di nuovo. Il Paese ha bisogno di ben altre politiche Ascolta

28/06/2012 da www.cgil.it

“La partita non è chiusa”. La CGIL “non si rassegna e sarà in campo, con questo e i prossimi governi, per ottenere cambiamenti radicali” del ddl di riforma del mercato del lavoro. Parole di Serena Sorrentino, segretario confederale della CGIL, oggi dal palco del presidio del sindacato di corso d’Italia in piazza Montecitorio.

 

Nel corso del suo intervento la dirigente sindacale ha sottolineato “la necessità di cambiare un provvedimento per determinare quelle regole che possano segnare un vero contrasto alla precarietà e un effettivo universalismo degli ammortizzatori sociali. Due aspetti per noi cruciali ma che il ddl disattende, nonostante i propositi iniziali del governo”.

 

Per Sorrentino “questo intervento sul lavoro risulta essere dannoso e preoccupante perché aumenterà i contenziosi e le incertezze, individuando nei consulenti del lavoro gli unici beneficiari. Ma soprattutto la riforma è inadeguata rispetto all’urgenza di rilanciare la crescita ed è ingiusta per i danni che reca ai diritti del lavoro. Il governo sappia che il Paese non riparte se non riparte dal lavoro”.

Ecco perché Sorrentino ha ribadito le priorità per la CGIL: “La costruzione di un profilo produttivo del Paese prima del suo definitivo declino e l’adozione di una chiara strategia di politica industriale”. Aspetti centrali insieme al tema fiscale. “Serve un cambiamento della politica economica che alleggerisca il carico fiscale sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. Una rivendicazione oggetto di un percorso condiviso con CISL e UIL”, ha concluso.

Argomenti: CGIL |

Chiusura sede di Siena pomeriggio 2 luglio

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 28, 2012

Nel pomeriggio di Lunedì 2 luglio 2012 i nostri uffici rimarranno chiusi.

Argomenti: camere del lavoro, CGIL |

Ddl lavoro: oggi il voto. Grande presidio CGIL davanti al Parlamento

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 27, 2012

Ddl lavoro: oggi il voto. Grande presidio CGIL davanti al Parlamento

La CGIL non ci sta e intensifica la sua mobilitazione. Oggi grande presidio davanti a Montecitorio per protestare contro la richiesta di fiducia sul Ddl lavoro, l’appuntamento è dalle 14 alle 19, in piazza Montecitorio – Volantino
» Governo: CGIL, sul Ddl lavoro Monti e Fornero sbagliano di nuovo. Il Paese ha bisogno di ben altre politiche Ascolta

26/06/2012 da www.cgil.it

Nel giorno del via libera definitivo alla Camera del disegno di legge di riforma del mercato del lavoro, la CGIL promuove a Roma in piazza Montecitorio un grande presidio contro un provvedimento che giudica “dannoso”. Delegazioni di lavoratori provenienti da diverse regioni italiane si ritroveranno davanti al Parlamento oggi pomeriggio a partire dalle ore 14 per denunciare come il ddl Fornero sia “sbagliato e controproducente, per giudizio in primo luogo della CGIL ma anche di molte altre parti sociali”.

Ma quella della capitale non sarà l’unica protesta in programma oggi: presidi e scioperi sono previsti in tantissime altre città italiane. Una mobilitazione capillare per ricordare come il ddl in approvazione sia “iniquo e inadeguato” perché “non combatte la precarietà, specie dei giovani, perché mantiene tutte le tipologie precarie nate dalla politica liberista dei Governi Berlusconi” e perché “non universalizza le tutele in caso di perdita del lavoro, anzi riduce drammaticamente la durata dei sussidi e non li estende a chi oggi ne è escluso”. Due aspetti, insieme ad altri punti critici, che rischiano di determinare “una recrudescenza della crisi”. Per questo la  CGIL mette in guardia il governo sostenendo che “continuerà la sua lotta con questo governo e con quelli che verranno per cambiare  il ddl sul mercato del lavoro”.

Ecco qui gli altri appuntamenti della giornata (27 giugno) nelle regioni e le indicazioni sulle delegazioni che arriveranno a Roma.

LOMBARDIA. La Camera del Lavoro Metropolitana di Milano, quella di Legnano-Ticino Olona e la Camera del Lavoro di Monza e Brianza promuovono, di fronte alla Sede Rai di Milano, in Corso Sempione, una giornata di mobilitazione con presidio dalle ore 9 alle 12.
ValCamonica-Sebino, sciopero generale unitario del comprensorio di 8 ore con manifestazione  dalle ore 9 da Costa Volpino a Pisogne: “Per una sana crescita dell’economia nel Paese, per un equilibrato sviluppo nel territorio”.
Lodi, Presidio nel pomeriggio. Pavia, Presidio dalle 9 alle 11 davanti alla Prefettura.
Varese Presidio dalle ore 9 davanti alla Prefettura, in Piazza Libertà.
Mantova, dalle 10 alle ore 11.30 presidio davanti alla Prefettura, in Via Principe Amedeo.
Como Presidio dalle ore 10 davanti alla Prefettura.
A Bergamo, dopo lo sciopero generale di quattro ore che ha visto a Bergamo la sola CGIL incrociare le braccia il 14 maggio e dopo il presidio fuori dalla Prefettura di via Tasso in protesta contro il voto di fiducia del Ddl al Senato, una delegazione della CGIL di Bergamo si recherà il 27 giugno dal Prefetto per consegnare una lettera di denuncia dell’ennesima richiesta di fiducia alla Camera per l’approvazione della riforma del lavoro.

PIEMONTE. In concomitanza con il voto di fiducia sul Ddl mercato del lavoro, la CGIL di Torino, nell’ambito della mobilitazione nazionale, ha indetto la mobilitazione di tutti i settori privati nel territorio provinciale.
Le singole categorie hanno dichiarato le ore di sciopero, che vanno da 8 ore all’intero turno, a 4 – 2 – 1 ora (i tempi stretti non consentono l’estensione ai settori sottoposti a regolamentazione dello sciopero).
CdLM Torino Sciopero di tutti i settori privati nel territorio provinciale.
Durante la mobilitazione sono previste iniziative davanti ai luoghi di lavoro, e i seguenti presidi: Torino città: Via Verdi davanti alla RAI dalle ore 9:30 alle 11; Ivrea: Via Jervis davanti alla Vodafone alle ore 10; Collegno/Susa: Mercato di Condove alle ore 9:30;
Pinerolo: Piazza Facta dalle ore 9:00 alle ore 12; Chivasso: zona industriale presidio e manifestazione alle ore 10. CdL Alessandria Sciopero di 8 ore nel settore privato con presidio; CdL Cuneo: Volantinaggi di fronte ai luoghi di lavoro privati e pubblici, ospedali, centri commerciali ed alla cittadinanza: Presidio nel pomeriggio a Cuneo Piazza Galimberti
Sciopero indetto dalle categorie dell’industria di 2 ore; CdL di Novara, Presidio di fronte alla Prefettura, sciopero delle categorie del privato di 4 ore. Assemblee cittadine nel P.I.;
CdL di Biella, sciopero dell’industria di 1,5 ore con presidi; CdL di Asti, Manifestazioni cittadini con presidi e volantinaggi; CdL di Verbano Cusio Ossola, volantinaggi nei luoghi pubblici (Ospedali Comuni Centri commerciali). Presidio con incontro Prefetto di Verbania
Scioperi da 1 a 4 ore nei settori privati;  CdL Vercelli, Assemblee territoriali e Presidio di fronte alla Prefettura

VENETO. In vista del voto di fiducia in Parlamento sul disegno di legge sul mercato del lavoro la CGIL veneta darà vita a manifestazioni e presidi in tutta la regione nella giornata di mercoledì 27 giugno. In particolare: manifestazione a Mestre in piazza Ferretto dalle 17 alle 20; presidi davanti alle Prefetture a Padova, Treviso (ore 17,30), Verona (ore 10), Rovigo (ore 17,30), Vicenza (dalle 10,30 alle 12,30). A Vicenza è inoltre proclamato uno sciopero di due ore a fine turno. Un collegamento ideale sarà fatto col presidio organizzato per lo stesso giorno dalla CGIL a Roma davanti a Montecitorio.
 
MARCHE. Ascoli Piceno e Fermo, 8 ore di sciopero. Ancona, 4 ore di sciopero. Le singole categorie decideranno articolazioni a livello territoriale o aziendale con modalità ed orari in rapporto alle iniziative di mobilitazione già effettuate o programmate.
Il 27 marzo la CGIL Marche garantirà la sua presenza al presidio che si terrà davanti a Montecitorio, in concomitanza con la discussione in aula del provvedimento. Tutti gli interessati possono partecipare contattando le sedi della CGIL su tutto il territorio regionale.

UMBRIA. Una folta delegazione di lavoratori umbri parteciperà al presidio di Roma, davanti a Montecitorio.

EMILIA. Sciopero di due ore a fine turno a Bologna, Reggio Emilia, Ferrara, Ravenna, Rimini, Piacenza

SICILIA. Palermo, presidio davanti alla Prefettura.

CAMPANIA. Da Napoli e dalle altre province campane arriverà una folta delegazione di lavoratori per partecipare al presidio di Roma davanti a Montecitorio.


Argomenti: CGIL |

« Articoli Precedenti Articoli Successivi »