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Chiusura sedi CGIL Siena

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 28, 2010

Venerdì 31 DICEMBRE i nostri uffici chiuderanno alle ore 12.30

Venerdì 7 GENNAIO le nostre sedi rimarranno chiuse

Argomenti: camere del lavoro, CGIL |

Camusso all´attacco di Marchionne “Antidemocratico e autoritario”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 28, 2010

FIAT: Camusso, l’attacco di Marchionne “antidemocratico e autoritario”
La leader CGIL in una intervista al quotidiano ‘La Repubblica’ parla di ritorno agli anni Cinquanta con l’intesa su Mirafiori e l’esclusione della FIOM dalla fabbrica
» Il no della FIOM CGIL al piano per Mirafiori
» CGIL, urgente accordo sulle regole della rappresentanza sindacale
28/12/2010 da www.cgil.it

da“Sergio Marchionne? Un antidemocratico, illiberale e autoritario”, risponde Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL, che per la prima volta parla dell’accordo separato alla FIAT-Chrysler raggiunto alla vigilia di Natale. Un’intesa – dice – che la CGIL non avrebbe mai firmato perché “non si può concordare l’esclusione di un sindacato”. Camusso attacca CISL e UIL: “Si sono trasformate in sindacati aziendalisti che propagano la posizione della FIAT”. Poi la Confindustria: “O fa sentire la sua autorevolezza nel sistema delle imprese oppure prevarranno le regole della giungla. Non può limitarsi a guardare perché è in atto un’offensiva pure nei suoi confronti”. Ma ci sono anche errori della FIOM, sostiene il leader della CGIL: “Dovremo discuterne al nostro interno”. Nessuno sciopero in vista (a parte quello della FIOM) ma una grande campagna sul tema della libertà sindacale. E il Pd? “Bene Bersani – risponde Camusso – ma troppo spesso a sinistra si sviluppa uno stucchevole dibattito sull’innovazione senza accorgersi che può rappresentare anche un profondo arretramento”.

Cosa significa l’esclusione della FIOM da Mirafiori, fabbrica simbolo nella storia industriale italiana?
“Significa il ritorno agli anni Cinquanta. Allora c’erano i reparti confino, oggi c’è l’esclusione della rappresentanza sindacale. L’idea, tuttavia, è esattamente la stessa. E cioè quella di costruire un sindacato non aziendale bensì aziendalista il cui unico scopo è quello di propagare le posizioni dell’impresa”.

Non le pare un po’ offensivo nei confronti della CISL e della UIL?
“Guardi, nel suo libro “Il tempo della semina”, Bonanni racconta con orgoglio come, proprio negli anni Cinquanta, la CISL rifiutò la richiesta della FIAT di inserire nelle liste cisline per l’elezione delle Commissioni interne alcuni nomi graditi all’azienda. È Bonanni che illustra bene come il sindacato aziendale sia la negazione di quello confederale. Ora dovrebbe spiegarci lui come considera un accordo che contiene al suo interno le regole per escludere un altro sindacato confederale”.

Si sta prefigurando un sistema di relazioni industriali senza la CGIL?
“Secondo me la FIAT ha deliberatamente costruito una successione di eventi per negare la libertà sindacale”.

Marchionne ha sempre detto che tesi di questo genere non stanno né in cielo né in terra.
“E allora, perché non applica l’accordo interconfederale del ’93 sulla libertà sindacale? Vorrei poi ricordare a Confindustria che non può restare immobile se vuole evitare che salti, come ha riconosciuto, il sistema della rappresentanza sindacale. Se non si vuole rischiare che il conflitto sociale diventi ingovernabile bisogna al più presto trovare un accordo sulla rappresentanza e la democrazia sindacali che completi il protocollo del ’93”.

Spetta alla Confindustria aprire il negoziato?
“È irrilevante chi lo fa. Io credo che CISL e UIL abbiano sottovalutato l’effetto dell’intesa per Mirafiori. Perché quando si permette a una grande impresa di escludere un sindacato, si sa con chi si comincia ma non si sa con chi si finisce”.

Considera Marchionne un innovatore o, come si diceva un tempo, un reazionario?
“Penso che il tratto distintivo di quell’accordo sia il suo essere anti-democratico. Direi che Marchionne è un anti-democratico e illiberale. Il tema vero è questo. Aggiungo che non può esserci un modello partecipativo che si fondi sull’impedimento della libertà sindacale”.

Ma la FIOM non poteva firmare “turandosi il naso”, rimanendo però all’interno della fabbrica?
“È difficile applicare il principio del voto con il naso turato nelle trattative sindacali. La FIOM, possibilmente con la CGIL, dovrà aprire una discussione su questa sconfitta. Perché, l’ho già detto, un sindacato non può limitarsi all’opposizione altrimenti rinuncia alla tutela concreta dei lavoratori”.

Sta criticando la FIOM. Le colpe, allora, sono anche a casa sua?
“Quando c’è una sconfitta non possono non essere stati commessi degli errori. Nessuna grande sconfitta è solo figlia della controparte. Ce l’ha insegnato Di Vittorio: se anche ci fosse una responsabilità in percentuale minima, su quella ci si deve interrogare”.

Perché condivide il no all’accordo per Mirafiori?
“Perché quella proposta è poco rispettosa della fatica del lavoro. Non si può applicare ai lavoratori la cosiddetta “clausola di responsabilità”, secondo la quale non è possibile opporsi all’intesa e scioperare anche se le condizioni di lavoro diventano insopportabili. Una clausola di quel tipo possono sceglierla sindacati e imprese ma non possono subirla i lavoratori”.

Dunque, questo è il motivo del no?
“Questo è il motivo. Comunque la CGIL non firmerebbe mai un accordo che escludesse un altro sindacato”.

Ammetterà almeno che CISL e UIL hanno reso possibile l’investimento della FIAT e così il futuro produttivo di Mirafiori?
“Capisco questo ragionamento e lo considero un tema importante. Tuttavia mi piacerebbe sapere qual è il progetto “Fabbrica Italia” e come la FIAT pensi di colmare il ritardo che ha accumulato rispetto ai suoi concorrenti sul versante dei modelli. Ma anche per questo continuo a non comprendere quale necessità ci fosse di ricorrere a un modello autoritario che ci riporta agli anni Cinquanta”.

Argomenti: CGIL |

Nuova tessera CGIL dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 28, 2010

CGIL: nuova tessera dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia
Cambia la grafica ed il formato, che sarà quello ‘bancomat’. Nuovi servizi personalizzati per gli iscritti grazie al sistema ‘Omnibus’
28/12/2010

La tessera CGIL 2011 ricorderà i 150 anni dell’Unità d’Italia. Una tessera formato ‘bancomat’, che verrà consegnata a circa 6 milioni di donne e di uomini iscritti alla CGIL. La nuova tessera avrà due sole facciate al posto delle 4 del formato tradizionale ‘a portafoglio’. Sulla prima facciata è riportata la bandiera italiana con il 150esimo dell’Unità d’Italia, tema al quale è dedicata, e la scritta ‘Il lavoro unisce l’italia’, mentre sul retro vi saranno, oltre alla firma del Segretario Generale, i dati relativi all’iscritto (categoria di appartenenza, nome, cognome e codice fiscale) che verranno caricati in modo automatico dalle strutture CGIL.

Grazie all’applicativo ‘Omnibus’, nel quale saranno inseriti i dati degli iscritti legati al codice fiscale in una ‘base dati’ molto precisa, la CGIL potrà parlare a tutti e allo stesso tempo offrire agli iscritti un intervento mirato, contattare direttamente gli iscritti e ricordare le scadenze e gli appuntamenti più importanti, offrendo un servizio personalizzato. Un modo per contrassegnare uno degli elementi costitutivi di un’organizzazione sindacale ossia: la ‘solidarietà del trovarsi insieme’. Inoltre alla tessera sono legate anche una serie di promozioni offerte agli iscritti a condizioni di miglior mercato.

Argomenti: CGIL |

La CGIL Augura Buon Natale e un Felice 2011

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 24, 2010

La CGIL Augura Buon Natale e un Felice 2011
 
24/12/2010

A quei giovani che ci hanno provato e alla fine hanno ceduto.

A quelli che tutt’ora non demordono, combattono e non sono più disposti a tutto: hanno diritto ad un presente e un futuro migliore.

A chi si è arrampicato rivendicando un diritto e pretendendo giustizia.

A chi per il lavoro si è tolto la vita.

A chi si è imprigionato, mobilitato e non si è rassegnato.

E a tutto il mondo del lavoro. Un mondo che unisce e che rende pienamente cittadini.

Il regalo più prezioso per il nostro paese e per i suoi 150 anni di storia.

La CGIL Augura Buon Natale e un Felice 2011

Argomenti: CGIL |

Chiusura sedi CGIL Siena

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 22, 2010

Vi informiamo che le nostre sedi rimarranno chiuse:

mercoledì POMERIGGIO 22 dicembre

venerdì POMERIGGIO 24 dicembre

venerdì POMERIGGIO 31 dicembre

Argomenti: camere del lavoro, CGIL |

Claudio Guggiari nuovo Segretario Generale della CGIL senese

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 20, 2010

Claudio Guggiari è il nuovo Segretario Generale della CGIL di Siena.

Il Comitato Direttivo della Camera del Lavoro senese lo ha infatti eletto oggi a larghissima maggioranza.

Claudio Guggiari, nato a Poggibonsi nel 1962, laureato in legge, inizia il suo percorso sindacale in Valdelsa nel 1990 seguendo nel corso dei vari anni tutte le categorie dei lavoratori del settore privato, per poi divenire responsabile di zona.

Nel 1997 approda alla Segreteria Generale della FILLEA (edili) CGIL provinciale e dal 2002 ad oggi è componente della Segreteria provinciale della CGIL senese, prima con la delega al mercato del lavoro, poi con la funzione di Segretario Organizzativo e responsabile delle attività produttive. Dal 2003 è anche amministratore unico del CE.SE.S. srl (CAAF CGIL).

“Sono molto contento – dichiara il nuovo Segretario della CGIL senese – è un risultato che premia il lavoro di tutta la struttura e che guarda al futuro potendosi basare su delle potenzialità già presenti”.

“Per me – continua Guggiari – inizia un impegno molto importante in un’organizzazione che in provincia di Siena rappresenta più di 57.000 iscritti e che dovrà confrontarsi con le nuove e vecchie sfide che la crisi economica in atto ha pesantemente sottolineato. L’Organizzazione si confronterà con il territorio in un rapporto trasparente e responsabile, come si addice alla storia della CGIL, consapevole di avere un obbiettivo prioritario che è quello di mettere in relazione le diverse generazioni di lavoratori e non, declinando al presente il concetto per noi fondamentale di solidarietà, in particolare con riferimento ai giovani “.

Siena, 20 dicembre 2010

Argomenti: CGIL |

La festa è per tutti: regoliamo le aperture domenicali e festive

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 17, 2010

  Campagna per una regolamentazione delle aperture domenicali e festive

Argomenti: FILCAMS |

Camusso: patrimoniale e riforma fiscale per una nuova stagione

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 17, 2010

Camusso: patrimoniale e riforma fiscale per una nuova stagione
“I provvedimenti del governo” ha dichiarato il Segretario Generale CGIL in un’intervista a ‘L’Unità’, “hanno peggiorato la situazione, mentre alcuni Paesi europei crescono l’Italia rimane ferma. Servono riforme, ma non certo quelle che ha in mente Confindustria”
17/12/2010 da www.cgil.it

“L’Italia soffre gli effetti depressivi di provvedimenti del governo che hanno peggiorato ulteriormente i problemi di crescita che aveva in passato e continua ad avere nel presente”. Questo il prologo, perchè nel commentare l’ultimo allarme di Confindustria – previsioni di crescita al ribasso, strumenti insufficienti – e prima ancora dell’Ocse – pressione fiscale in aumento, disoccupazione sempre più alta, soprattutto giovanile – la Segretaria Generale della CGIL Susanna Camusso ci tiene a sottolineare il punto che richiama a precise responsabilità. Del governo Berlusconi innanzitutto: i risultati, insomma, sono il frutto di un combinato (mal)disposto tra crisi globale e finanziarie firmate Tremonti, le cattive notizie non arrivano per caso, e non piovono dal cielo.

Adesso la situazione, se possibile, sembra peggiorare: mentre alcuni Paesi sono ripartiti, Germania in testa, l’Italia resta al palo, e in termini di crescita e occupazione il divario aumenta. Anche Confindustria avverte: l’Italia rimane indietro.

“È chiaro che quando il mondo si articola in chi cresce e chi non cresce, chi crea occupazione e chi no, in un contesto che aumenta le differenze tra nord e sud d’Europa, per noi il divario si fa sempre più ampio e pericoloso, e rischia di imprigionarci nella parte che, proprio a causa della mancata crescita, finisce per arretrare. Sul piano dell’occupazione, il 2010 non è certo andato bene, e il 2011 non andrà meglio: il tema è l’aumento della disoccupazione giovanile, e il tema è anche lo scoraggiamento sempre più marcato dell’occupazione femminile. Oltre alla crescita dei fallimenti che riguardano le piccole e medie imprese, perchè lo scenario è quello di entità produttive deboli. E niente fa ben sperare per l’anno prossimo: il trend è negativo”.

Bruxelles intanto discute di sanzioni più severe per chi sfora il Patto di stabilità, e in Italia il debito ha raggiunto nuovi record.

“Questo è un altro grosso problema. Rischiamo di subire gli effetti del patto europeo, che possono fornire la base per una nuova finanziaria. È anche per questo che noi chiediamo una patrimoniale subito, in modo da mettere un po’ di fieno in cascina, che ci farebbe molto comodo”.

Anche Marcegaglia invoca riforme immediate.

“Non credo siano le nostre… Secondo noi, quello di cui c’è bisogno, oltre alla patrimoniale, è una riforma fiscale che riesca a ridare fiato innanzitutto ai redditi da lavoro dipendente e alle pensioni. Spingere per la ripresa dei consumi, rimettere in moto l’economia passando per la creazione di lavoro: queste dovrebbero essere le priorità”.

Le priorità di quale governo? Dopo due anni di assenza sulle politiche economiche, non è impensabile che in piena crisi si metta a lavorare a una qualunque riforma strutturale?

“Si può obiettare facilmente: se non hanno fatto niente in due anni, con una solida maggioranza, figuriamoci che cosa sono in grado di fare adesso, con una maggioranza in effettiva crisi. Si tratta di capire come sia possibile operare in queste condizioni. La CGIL comunque l’ha sempre detto: se non c’è un governo, meglio andare a votare”.

Anche con questa legge elettorale?

“Questa legge non ci piace, però una lunga stagione d’incertezza dev’essere contrastata, perchè rischiamo danni gravi. Ben venga, poi, un soprassalto di responsabilità politica, che si torni ad avere coscienza del diritto di scelta degli elettori, che ora ci è negato”.

Secondo alcuni è il sindacato, la CGIL in particolare e la FIOM ancora di più, l’ostacolo alla crescita produttiva in questo Paese.

“Questo lo pensa Marchionne. È l’idea di chi, come lui, vuole scaricare tutte le responsabilità sul lavoro, in realtà un alibi per evitare quello che si dovrebbe davvero fare. Non credo proprio che eliminare dieci minuti di pausa alla catena di montaggio possa far crescere il Paese più della riforma fiscale. Al di là degli ideologismi, si dovrebbe valutare come opera la CGIL, quanti accordi chiude, quante e quali proposte offre”.

A proposito di Marchionne e di FIAT: lei sabato, domani, sarà a Termini Imerese per una nuova mobilitazione che riporti l’attenzione sul futuro dello stabilimento. A che punto siamo rimasti?

“Il ministro Romani ha annunciato di aver ricevuto delle proposte, noi abbiamo chiesto una convocazione per sapere di che cosa si tratta. Dicono siano percorribili, per noi è essenziale garantiscano risposte occupazionali. Si riapra il tavolo e si discuta del futuro, tra l’altro sarà anche un banco di prova per verificare l’interesse di FIAT a favorire soluzioni alternative. E poi, ancora una volta, vorrei che il governo facesse la sua parte”.

Molti economisti, Giacomo Vaciago su queste stesse pagine l’altro giorno, sostengono chel’Italia sia destinata ad un lento declino. Lei sembra non volersi proprio rassegnare…

“Chi iniziò a parlare di declino è stata la CGIL. Ma non si tratta di una condanna irreversibile, a patto si inizi a pensare ad investire e a non creare ulteriore debito. Dover sempre affrontare le emergenze è più costoso del mettere in conto prevenzione e ordinaria manutenzione. Mettere in moto progetti che coinvolgano forme di energia alternativa e di green economy è già un modo per non creare debiti futuri. E, se si sbloccasse il patto di stabilità per i Comuni virtuosi, si potrebbero aprire molti cantieri e creare occupazione e ricchezza. Dobbiamo rovesciare il ragionamento: partire dal nostro Paese, da noi, che abbiamo un grande patrimonio a disposizione, non abbiamo bisogno di inventarcelo. Non è troppo tardi”.

Argomenti: CGIL |

Occupazione: dati Confindustria terrificanti, ma reali

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 17, 2010

Occupazione: CGIL, dati Confindustria terrificanti, ma reali
Sono 540mila i posti di lavoro persi nel 2010 in Italia e il calo proseguirà nel 2011. Per la CGIL è necessario che “interventi straordinari per incentivare lo sviluppo e garantire tutele” divengano una priorità dell’attività parlamentare e di tutte le forze politiche
16/12/2010 da www.cgil.it

In tre anni è raddoppiato il numero dei disoccupati in Italia. La crisi continua a far sentire i suoi effetti negativi sul mondo del lavoro. Dal primo trimestre 2008 al terzo trimestre 2010, infatti,  il numero di occupati in Italia ha registrato una diminuzione di 540mila unità, senza contare le ore di CIG che hanno avuto un impatto pari a 480mila unità di lavoro. A  calcolarlo è il centro studi di Confindustria, che prevede un ulteriore calo degli occupati nel 2011 pari allo 0,4%. Il tasso di disoccupazione toccherà il 9% nel quarto trimestre 2011, e “inizierà a scendere molto gradualmente nel corso del 2012”. Il numero dei disoccupati, sempre secondo Confindustria, ad ottobre 2010 (2,167 milioni)  è raddoppiato rispetto ad aprile 2007.

“Un dato terrificante ma reale”. Così il Segretario Confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, commenta i dati sull’occupazione diffusi oggi al centro studi di Confindustria, nel chiedere “interventi straordinari per incentivare lo sviluppo e garantire tutele”.

Per il sindacalista, sono numeri ‘terrificanti e reali’ “non solo per i dati quantitativi, in sé gravissimi, ma già conosciuti e ulteriormente peggiorati nel quarto trimestre, ma – aggiunge – perché confermano un ulteriore peggioramento per i prossimi due anni”. Secondo Fammoni “la realtà del paese è questa, nonostante la propaganda e prevedere che solo attorno al 2015 si tornerà a dati ‘pre-crisi’ prefigura un periodo lunghissimo di economia stagnante che avrà scarse ripercussioni positive sull’occupazione”.

“Servono dunque interventi straordinari – spiega il Segretario Confederale – per incentivare lo sviluppo e le tutele che questo governo non è in grado di garantire”. Fammoni ricorda come le tutele necessarie sono richieste in un documento comune di tutte le forze sociali che, aggiunge “il governo ha ignorato (piacciono solo i documenti separati) se non per una proroga degli ammortizzatori in deroga assolutamente insufficiente nelle quantità”. A questo punto, conclude il dirigente sindacale “chiediamo che divengano un’assoluta priorità dell’attività parlamentare e di tutte le forze politiche per dare una risposta concreta ai lavoratori e al paese”.

Argomenti: CGIL |

FILT: ancora preoccupazione per i tagli al tpl

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 16, 2010

Il Comitato Direttivo della Federazione Italiana Lavoratori Trasporti FILT CGIL di Siena, riunitosi oggi, ribadisce la propria preoccupazione in merito ai tagli delle risorse destinate al trasporto pubblico. Nonostante gli sforzi prodotti dalla Regione Toscana e dagli enti locali, il taglio dei servizi su gomma si aggira tra il 10 ed il 13%. Il Comitato Direttivo della FILT CGIL di Siena ritiene che il trasporto pubblico sia un diritto sociale fondamentale e che la mobilità delle persone debba essere sostenuta ed incentivata e non certamente ridotta. Qualsiasi taglio di linea o di tratta corrisponde ad un forte disagio per il Paese ed i cittadini, soprattutto oggi che il trasporto pubblico si assume l’onere di aiutare a tamponare la situazione di crisi economica in cui versano molte famiglie, per le quali il tpl rappresenta una forma di mobilità ancora sostenibile. Il Comitato Direttivo della FILT CGIL di Siena invita le autonomie locali ad un complessivo ripensamento sull’orientamento dei tagli.

Siena, 16 dicembre 2010

Argomenti: FILT, trasporto pubblico |

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