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Ddl Lavoro: CGIL, presidio al Senato il 21 settembre

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 15, 2010

Ddl Lavoro: CGIL, presidio al Senato il 21 settembre
Per contrastare una controriforma dai profili incostituzionali, la Confederazione organizza per martedì prossimo un sit-in in occasione della discussione nell’aula del Senato del cosiddetto ‘collegato lavoro’
15/09/2010 da www.cgil.it

In occasione della discussione nell’aula del Senato del disegno di legge S. 1167-B/BIS, il cosiddetto ‘collegato lavoro’, dopo il rinvio alle Camere da parte del Presidente della Repubblica avvenuto il 31 marzo scorso, la CGIL promuove per martedì 21 settembre un presidio nei pressi di Palazzo Madama in contemporanea con il dibattito in aula.

Diversi i punti critici, a parere della CGIL, contenuti nel ddl: “dalla certificazione in deroga ai contratti collettivi nazionali e i vincoli al ruolo del giudice del lavoro; all’arbitrato e la clausola compromissoria da firmare all’atto dell’assunzione per impedire la possibilità di ricorre a un giudice in caso di controversie”. Inoltre, secondo il sindacato, “l’arbitro che sostituirà il giudice emetterà sentenza ‘secondo equità’ anche in deroga alle leggi e ai contratti nazionali”. Elementi, insomma, che per la CGIL hanno “evidenti profili di incostituzionalità”.

Ma non solo, il ddl contiene l’introduzione dell’apprendistato a 15 “che abbassa l’obbligo scolastico e la soglia del lavoro minorile” e recupera “la delega sugli ammortizzatori sociali, prevista dal protocollo sul welfare del 2007, per approvare una legge però diversa da quello spirito scavalcando il Parlamento”. In conclusione per la CGIL il collegato lavoro rappresenta “una vera e propria controriforma che abbiamo contrastato e contrasteremo a partire dal presidio del prossimo 21 settembre al Senato”.

Argomenti: CGIL |

Sciopero e stato di agitazione dei lavoratori dell’ALSABA

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 15, 2010

Dopo due giorni di sciopero avvenuti all’Al.Sa.Ba. Industrie Grafiche di Colle di Val d’Elsa (già in liquidazione e in mobilità dal 10 settembre) per il mancato pagamento delle spettanze, apprendiamo con stupore che Leo Salvietti, liquidatore della suddetta società, estromettendo le Organizzazioni Sindacali di categoria e convocando solo una parte dei lavoratori, stipula accordi per governare lo stato di agitazione in atto.

Le Organizzazioni Sindacali di categoria avevano già espresso tutte le loro perplessità in sede provinciale durante l’incontro per la procedura di mobilità che interessa la totalità dei dipendenti (17 persone) e avevano sottoscritto l’accordo solo al fine di garantire un sostegno economico ai lavoratori già economicamente condizionati dall’esistenza di competenze arretrate e date a singhiozzo dalla fine del 2009 ad oggi.

Lunedì 13 settembre è arrivato all’Al.Sa.Ba. un lavoro in sub-appalto dalla Salvietti & Barabuffi editori inerente al libro strenna 2010 della Banca Monte dei Paschi di Siena (“Miti di Città”) e a quel punto i lavoratori, che da mesi non ricevono le spettanze, hanno proclamano lo stato di agitazione che immediatamente si è trasformato in uno sciopero permanente al fine di avere garanzie sul salario.

Ci sembrava del tutto lecito chiedere il pagamento delle spettanze visto l’arrivo di un nuovo ordine di lavoro che i lavoratori avevano accolto come occasione per risollevare le sorti delle loro famiglie, ma per il liquidatore il diritto al salario è un optional e le Organizzazioni Sindacali sono solo da intralcio alla sua attività di imprenditore.

É bene ricordare al Sig. Salvietti che le Organizzazioni Sindacali SLC CGIL e UILCOM UIL hanno sempre cercato di trovare un’intesa con un confronto dialettico e democratico prima di iniziare le proprie battaglie, ma lo stesso non è stato per i rappresentanti aziendali che si sono arrogati il diritto di procedere sempre in via unilaterale.

Nei prossimi giorni SLC CGIL e UILCOM UIL metteranno in atto tutte le azioni possibili al fine di garantire tutti i lavoratori presenti all’interno dell’Al.Sa.Ba. Grafiche per ottenere i loro sacrosanti diritti a partire dalle retribuzioni degli ultimi due mesi.

SLC CGIL e UILCOM UIL Siena

Siena, 15 settembre 2010

Argomenti: aziende, SLC |

L’esito del referendum della FLC sull’accordo PEO dell’Università

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 15, 2010

Lunedi 13 settembre si è svolto il referendum sull’Accordo PEO dell’Università degli Studi di Siena. Alla domanda “siete disponibili a sottoscrivere l’accordo sulle PEO nonostante la decurtazione del fondo complessivo dell’accessorio fino al 2013?”, le risposte dei lavoratori hanno visto prevalere i SI con il 57,9% sui NO (40,9%).
La FLC CGIL sottoscriverà quindi l’accordo sulle PEO con due note a verbale: la prima che ribadisce l’esigenza in questo momento di non dare maggior danno economico al personale tecnico e amministrativo e la seconda che richiede un riconteggio del fondo complessivo dell’accessorio.
Il referendum non solo ha rappresentato un’importante prova di democrazia, che la FLC è stata l’unica a praticare realmente e coerentemente, ma ha anche acquisito un forte significato politico e sindacale.
Sebbene abbiano prevalso i SI, il risultato evidenzia tutte le contraddizioni dell’accordo fra l’atteggiamento negativo dell’Amministrazione e le scelte delle altre OO.SS. Non sempre condivise.
Lunedì pomeriggio si sarebbe dovuto approvare l’accordo in C.d.A., ma ciò non è avvenuto.
Si è cercato invece di far approvare comunque la riduzione del fondo complessivo sull’accessorio, contravvenendo alla parola data in base alla quale le progressioni economiche si sarebbero svolte per tutto il personale entro i tempi stabiliti.
A ciò ci siamo opposti duramente riuscendo a far spostare la votazione della delibera ad altra data. La riduzione del fondo è stata ritirata grazie all’azione costante della FLC CGIL che è riuscita a difendere il fondo destinato al personale tecnico e amministrativo.
Siamo però convinti che questa azione potrà essere portata avanti d’ora in poi solo attraverso l’azione coordinata di tutte le OO.SS. Per essere più forti nel difendere i diritti dei lavoratori.
La FLC di Siena esprime grosse preoccupazioni per il futuro in considerazione di quanto sta avvenendo in questi giorni.
Destano preoccupazione le dichiarazioni del Ministro Tremonti circa il fallimento dell’Università senese (come se un’università potesse fallire come un’azienda qualunque) e perplessità l’assenza di risposte da parte dell’Amministrazione, se non a difesa di chi vi lavora con professionalità e competenza, che lo meriterebbe, almeno a difesa dell’immagine stessa dell’ATENEO DI SIENA proprio mentre sono in corso le immatricolazioni per il nuovo A.A. 20010/2011 ed alcune migliaia di studenti stanno scegliendo se iscriversi e trasferirsi a Siena o meno.
La FLC esprime altresì proccupazione per la decisione presa dal Rettore Focardi di non nominare un nuovo Direttore amministrativo, decisione che genera un vuoto nella gestione economica ed amministrativa e nelle responsabilità ad essa ascrivibili che non ha eguali in nessuna istituzione e che non trova fondamento nelle pretestuose e non sufficienti motivazioni di natura formale.
Scelte che invece rischiano di portare un danno economico per l’eventuale ricorso dell’interessato al ruolo e difficoltà di funzionamento della macchina amministrativa, visto che molti atti hanno necessità della doppia firma – del Rettore e del Direttore Amministrativo – per la loro validità.
Tali scelte, inoltre, alimentano quel clima di indeterminatezza e di incertezza sul futuro della nostra Università che non fa sicuramente bene a coloro che ci lavorano e ci studiano e all’intero territorio.
Concludendo, chiediamo all’Amministrazione uscente, ispirandosi ai criteri democratici che contraddistinguono l’università italiana, di dare speranza e certezza al divenire quotidiano del nostro Ateneo e sicurezza del fatto gestionale ed amministrativo nella difesa stessa dell’Università e della sua immagine prima ancora che di interessi particolari.

FLC-CGIL Siena

Siena, 15 settembre 2010

Argomenti: FLC, università |

Metalmeccanici: Epifani, dialogo solo senza accordi separati

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 15, 2010

Metalmeccanici: Epifani, dialogo solo senza accordi separati
Se la Federazione dell’Industria Metalmeccanica vuole ristabilire un confronto equo con la CGIL non può andare avanti a trattare senza la FIOM. Il più grande sindacato metalmeccanico non deve essere lasciato fuori
15/09/2010 da www.cgil.it 

Se Federmeccanica vuole aprire un dialogo con la CGIL e con la FIOM “l’unica cosa che non può fare è un accordo separato con FIM e UILM e contemporaneamente dire alla FIOM di voler trattare”. E’ quanto il Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani, ha dichiarato ieri sera (14 settembre) a Bologna in occasione della festa del PD.

Federmeccanica, ha spiegato Epifani “se vuole affrontare il tema delle regole non può andare avanti a trattare senza la FIOM”. Per ristabilire un confronto equo è necessario, secondo il leader della CGIL, che la Federazione dell’Industria metalmeccanica “si fermi un attimo rispetto a quello che sta facendo, di verificare cosa dice la categoria dei metalmeccanici della CGIL e, a quel punto, fare una valutazione delle posizioni”.

Poi rivolgendosi alla FIOM e riferendosi ai tavoli negoziali, Epifani ha sottolineato “la FIOM è il più grande sindacato metalmeccanico, non può essere lasciato fuori”. Le tute blu della CGIL “devono fare di tutto per provare a chiudere i contratti, perchè senza di loro si fanno i contratti peggiori. Noi non possiamo permetterci questo”. E ha aggiunto “non è facile poichè il padronato del settore meccanico è anche il più duro. Non è vero che i padroni sono tutti uguali, è anche tra i meccanici ci sono i falchi e le colombe. Con le colombe abbiamo bisogno di dialogare e con i falchi dobbiamo dire che lungo la strada dello scontro non c’è nessuna convenienza, neanche per l’impresa”. “Ma – ha concluso Epifani – dobbiamo sapere uscire dall’angolo in cui gli altri ci vogliono mettere”.

Inoltre, Epifani ha ricordato l’importanza della manifestazione nazionale del 16 ottobre a Roma, promossa dalla FIOM CGIL, le cui parole d’ordine sono: Diritti, Democrazia, Legalità, Lavoro, Contratto.

Argomenti: CGIL |

Sicurezza sul lavoro: CGIL, con ddl semplificazione si elude sicurezza

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 14, 2010

Sicurezza sul lavoro: CGIL, con ddl semplificazione si elude sicurezza
Per il sindacato le modifiche “rappresentano un peggioramento evidente poiché introducono un meccanismo farraginoso ed elusivo nei confronti della denuncia degli infortuni più gravi”
14/09/2010

Sarà obbligatorio segnalare solo quegli infortuni sul lavoro che comportino lesioni con prognosi maggiore ai 14 giorni, mentre erano 3 nella vecchia normativa, creando “un meccanismo elusivo nei confronti della denuncia degli infortuni più gravi”. Questa una delle norme contenute nel disegno di legge 2243 (semplificazione) che la CGIL ha denunciato oggi nel corso della convocazione presso l’ufficio di presidenza della commissione Affari costituzionali del Senato sul ddl in questione.

Secondo la CGIL, infatti, nel ddl ci sarebbero aspetti ‘pericolosi’ legati al tema ‘salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’: “Si prevede – spiega in una nota il sindacato – all’articolo 12, che si dovranno segnalare solo quegli infortuni sul lavoro che comportino lesioni con prognosi maggiore di 14 giorni, mentre nella vecchia normativa erano tre. Inoltre, le lesioni con prognosi superiore ai trenta giorni non verranno più segnalate all’autorità giudiziaria ma all’INAIL che provvederà ad inoltrarle alla direzione provinciale del lavoro”. Secondo il sindacato queste modifiche “rappresentano un peggioramento evidente poiché introducono un meccanismo farraginoso ed elusivo nei confronti della denuncia degli infortuni più gravi”.

Inoltre, accusa la CGIL, l’articolo 14 del ddl al comma due “abolisce tout court e senza norme di salvaguardia il ‘registro infortuni’ che doveva essere tenuto dall’imprenditore, così come al comma 1 si introduce un’ulteriore deroga per l’emanazione dei decreti ministeriali per individuare criteri e modalità per la tenuta semplificata della documentazione relativa a ‘Salute e Sicurezza’. Il termine è scaduto nel 2009 e adesso viene rinviato al 31 dicembre del 2010”. A parere della CGIL con queste norme “da una parte, attraverso la scusa della ‘semplificazione’, si rendono più difficoltosi i controlli e l’applicazione delle normative e dall’altra – conclude la nota – si effettuano operazioni che tendono a smontare l’efficacia reale delle normative in materia”.

da www.cgil.it

Argomenti: CGIL |

Lo SPI: “L’ASP ha aumentato le rette del 7,82%”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 13, 2010

Lo SPI CGIL di Siena è venuto a conoscenza che in data 25 agosto 2010 l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona (ASP) Città di Siena ha aumentato – a partire dal 1° settembre c.a. – le rette del Campansi e del Butini Bourke per non autosufficienti di 3,55 euro al giorno, pari ad un incremento del 7,82%.

Ricordiamo che il 1° luglio la Lega Comunale SPI CGIL di Siena, dopo indiscrezioni di stampa che parlavano di un possibile aumento delle rette, aveva avanzato una formale richiesta di incontro al Sindaco di Siena. Analoga richiesta era stata formulata nel corso di un incontro che si era tenuto con il Presidente dell’Asp l’8 giugno.

Ad oggi a queste nostre richieste non è stata data nessuna risposta.

Comprendiamo le difficoltà economiche e non solo che comportano la gestione di strutture complesse come il Campansi e l’importanza che questa istituzione riveste per la cittadinanza senese, tanto che ci risulta che la Fondazione del Monte dei Paschi ha messo a disposizione nel corso degli anni importanti risorse finanziarie, tra le altre anche sotto la voce “A sostegno di una politica di solidarietà per gli anziani e le loro famiglie”.

Come si può evincere da quanto sopra esposto le scelte effettuate sono state fatte senza che il Comune di Siena e la direzione dell’Asp sentissero il bisogno di un confronto con le parti sociali.
Lo SPI CGIL provinciale e la Lega Comunale SPI CGIL di Siena ribadiscono la loro contrarietà agli aumenti decisi, perché a loro avviso ingiustificati ed immotivati. Se poi le rette, da alcuni anni, erano ferme, ciò non può automaticamente giustificare la decisone di queste settimane.

Infine condanniamo anche un metodo che, in una situazione di crisi generale che colpisce anche la nostra provincia, tende a scaricare – come nella migliore tradizione italiana – i costi, le difficoltà e le indecisioni che sono di altri sulle fasce più deboli della popolazione, mentre andrebbero verificate responsabilità ed opportunità per rafforzare i servizi e garantire una prospettiva di qualità.

In conclusione come SPI CGIL chiediamo la sospensione della Deliberazione n° 61 del 25.08.2010 del CdA dell’ASP di Siena e l’apertura di un confronto di merito per ricercare le soluzioni migliori nell’interesse della comunità.

SPI CGIL Siena e Lega Comunale SPI CGIL Siena

Siena, 13 settembre 2010

Argomenti: ASP, pensionati, SPI |

Sindacati: Epifani, Governo non punti a dividerli

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 13, 2010

Sindacati: Epifani, Governo non punti a dividerli
L’imprenditoria non pensi di poter fare a meno del sindacato più rappresentativo. Condividiamo con FIAT l’esigenza di saturare gli impianti
13/09/2010 da www.cgil.it

“Abbassare i toni”. E’ questa la frase ripetuta più volte dal Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani durante l’intervento alla festa del PD a Torino. Epifani è stato accolto calorosamente alla festa, sabato scorso (11 settembre), ed il suo intervento è stato più volte interrotto da applausi. Numerose le questioni che il leader della CGIL ha affrontato nel suo discorso: l’invito a recuperare il confronto nelle relazioni industriali si è unito alla fermezza nell’attribuire le responsabilità delle attuali rotture al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che “punta a dividere i sindacati”, e al mondo dell’imprenditoria che “pensa di poter fare a meno del sindacato più rappresentativo”.

Non è mancato un riferimento al padronato metalmeccano che, secondo il dirigente sindacale è “troppo rigido”, e se la CGIL o la FIOM hanno commesso errori, spiega Epifani  “ciò è avvenuto perchè hanno dovuto difendersi”. Dunque il numero uno di corso d’Italia punta il dito contro il ministro Sacconi: “quando mai abbiamo avuto nella storia del Paese – ha detto tra gli applausi – un ministro che dice ‘viva la divisione dei sindacati’”. A questa scelta del governo si accompagna una miopia degli imprenditori meccanici e della FIAT in particolare, come dimostra il fatto che a dicembre la CGIL ha siglato assieme agli altri sindacati il Contratto Nazionale dei chimici, ha ricordato Epifani chiedendo in tono ironico “forse gli imprenditori di Federchimica sono più buoni di quelli di Federmeccanica?”.
  
Un messaggio chiaro, proprio da Torino, è stato mandato dal Segretario Generale a Marchionne. Epifani ha infatti affermato che la CGIL condivide con la FIAT “l’esigenza di saturare gli impianti”, quella di avere una “maggiore efficienza”, nonchè quella di combattere “l’assenteismo anomalo” che premia solo i furbi. “Ma questo – ha domandato – che c’entra con il diritto alla salute dei lavoratori?”. “La CGIL – ha proseguito Epifani – ritiene che la difesa degli investimenti in Italia sia un proprio obbiettivo. Però lo vogliamo fare con le regole giuste”.

Argomenti: CGIL |

Crisi: CGIL, ad agosto 650 mila in cig, da gennaio -3,1mld in busta paga

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 11, 2010

Roma, 11 settembre – Sono circa 650 mila i lavoratori coinvolti nei processi di cassa integrazione da inizio anno, con riflessi pesanti in busta paga pari a una taglio netto del reddito per oltre 3,1 miliardi di euro, più di 4.900 euro per ogni singolo lavoratore. Sono questi alcuni dei numeri che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio Cig del dipartimento Settori produttivi della CGIL Nazionale nel rapporto di agosto.

Dall’analisi della CGIL il ricorso alle ore di Cassa integrazione conferma il trend ‘fisiologico’ al ribasso relativo al mese di agosto sul mese precedente, sia per quella ordinaria che per quella straordinaria, ma registra il “continuo e pericoloso” aumento della cassa integrazione in deroga (Cigd), ovvero lo strumento che estende gli ammortizzatori sociali ai lavoratori che finora non erano tutelati. Le ore di Cigd ad agosto, infatti, pari a 35.499.955 ore, aumentano su luglio del +5,77%, attestandosi al valore più alto degli ultimi 12 mesi, e del +195% sullo stesso mese dello scorso anno. Inoltre va sottolineato che da gennaio 2009 ad agosto 2010 sono state autorizzate 344.740.008 ore di Cigd, di queste 244.561.888 soltanto da inizio anno. Un monte ore che coinvolge 175.439 lavoratori dei 645.682 coinvolti dai processi di Cig.

“I dati – commenta il segretario confederale della CGIL, Vincenzo Scudiere – sono ogni mese sempre più significativi e confermano le preoccupazioni che abbiamo espresso dall’inizio della crisi: il governo deve urgentemente porre al centro della sua agenda, partendo  dalla nomina di un ministro per lo sviluppo economico, il lavoro e il rilancio del sistema industriale”. Secondo il dirigente sindacale, inoltre, “la mancanza di risposte emerge con chiarezza dai dati del nostro osservatorio: il paese versa in una situazione nella quale la fuoriuscita dalla crisi, nonostante i timidi segnali legati a poche imprese legate a meccanismi di esportazione, non è ancora vicina”.

Dati Cig – L’Osservatorio della CGIL sottolinea come il ricorso alla Cig nel mese di agosto segni, come ogni anno, una diminuzione delle ore di cassa rispetto al mese di luglio pari a -32,67% per un volume complessivo di 76.588.362 ore, mentre su agosto 2009, dove pure la crisi era già pesante, c’è stato un aumento del +40,11%. I primi otto mesi dell’anno registrano un aumento tendenziale del +60,54%, per un volume di ore di Cig  autorizzate di 826.472.611.

Nel dettaglio la Cassa integrazione ordinaria (Cigo) ad agosto evidenzia un calo notevole su luglio del -67,52%, così come su agosto del 2009 la riduzione è sensibile, pari a meno -66% segnando il valore più basso degli ultimi 30 mesi. Per quanto riguarda il periodo gennaio-agosto, la riduzione sullo stesso periodo dello scorso anno è del -28,59%, per un volume di 249.802.726 ore di Cigo. Secondo Scudiere “questa riduzione è solo in parte sintomo di una piccola ripresa produttiva, perché il grosso della crisi, e della contestuale richiesta della Cig, si è spostato verso la Cassa integrazione straordinaria e in deroga, sia per effetto delle modifiche introdotte sull’uso della Cigo oltre le 52 settimane, sia perché probabilmente sono maturati i tetti previsti dei 36 mesi massimi nel quinquennio”. Per il segretario confederale CGIL “l’evoluzione si potrà vedere meglio nei prossimi mesi, già a partire da settembre”.

La Cassa integrazione straordinaria (Cigs) fa segnare, sempre ad agosto, una riduzione sul mese di luglio del -38,82%  mentre sull’anno registra un aumento consistente del +121%. Anche nell’intero periodo gennaio-agosto l’aumento è rilevante con un +203,45%, per un volume di 352.107.997 ore di Cigs. I settori che registrano da inizio gli aumenti maggiori sono in parte gli stessi che registrano una riduzione delle ore di Cigo, ovvero quello metallurgico (+578,75%), dell’edilizia (+460,67%), del legno (+449,25%), la meccanica (+338,28%) e il settore del commercio (+218,39%).

Per quanto riguarda la Cassa integrazione in deroga (Cigd), le ore, pari a 35.499.955 ore, aumentano su luglio del +5,77%, attestandosi al valore più alto degli ultimi 12 mesi, e del 195% sullo stesso mese dello scorso anno. Inoltre va sottolineato che da gennaio 2009 ad agosto 2010 sono state autorizzate 344.740.008 ore di Cigd, di queste 244.561.888 soltanto da inizio anno. Un monte ore che coinvolge 175.439 lavoratori dei 645.682 coinvolti dai processi di Cig. I settori che da inizio anno segnano il maggiore ricorso alla strumento continuano ad essere quelli che non rientrano nella normativa attuale della Cigs. Tra i settori con più occupazione si segnala il settore dell’edilizia con un aumento sui primi otto mesi del 2009 del +1.589,93%, segue il Commercio (+526,37%) con 55.892.609 ore, il settore dei servizi (+427,08%). La piccola industria meccanica, con un incremento del +340,99%, ha in assoluto il volume più alto di ore pari a 69.549.460.

Causali di Cigs – I ricorsi alla Cigs, nel corso dell’anno e fino al 31 agosto, registrano oltre 4.451 decreti, con un aumento sui primi otto mesi dello scorso anno del +37,12%. I decreti riguardano oltre 6.100 unità aziendali e nello specifico segnalano un aumento delle crisi aziendali (+55,43%), che rappresentano ormai il 72,39% del totale dei decreti. Tra le altre causali significative per numero di decreti ci sono le domande di ricorso al fallimento (+15,63%), al ricorso al concordato preventivo (+16,67%) e in amministrazione straordinaria (22,86%). Aumentano i contratti di solidarietà (+5,25%), i quali rappresentano il 13,05% del totale dei decreti, mentre calano le domande di ristrutturazione aziendale (‐18,18%) e le conversioni aziendali (‐23,08%). Resta cioè, come segnala Scudiere, “ancora costante la tendenza negativa dell’aumento degli interventi di tipo passivo verso le imprese, mentre calano e continuano a restare pochi, con appena il 6% del totale dei decreti, gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale dell’impresa”.

Occupazione e lavoratori in Cig – Nel periodo che va da gennaio ad agosto di quest’anno, considerando un livello medio di ricorso alla Cig pari al 50% del tempo lavorabile globale, ovvero 16 settimane, si confermano in questo essere oltre un milione e duecentonovantamila i lavoratori in Cigo, in Cigs e in Cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore per tutto il periodo 2010, pari a 32 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 645.682 lavoratori di cui 175.439 in Cigd. Il rapporto denuncia “una situazione economica e sociale sempre più insostenibile per milioni di lavoratori” calcolando come nel corso del 2010 i lavoratori parzialmente tutelati dalla Cig abbiano perso già oltre 3.169.204.589 euro, pari a oltre 4.900 euro per singolo lavoratore a zero ore.

Ma è Scudiere, in conclusione, a lanciare l’allarme: “Con gli aumenti costanti della cassa in deroga e di quella straordinaria – afferma – aumentano contestualmente le preoccupazioni per la totale insufficienza dei fondi per la mobilità e del necessario e urgente finanziamento degli ammortizzatori sociali. Il ministro dell’Economia farebbe bene, invece di annunciare un autunno tranquillo, a spiegare al paese con quali fondi intende finanziare gli ammortizzatori e prevenire – conclude Scudiere – l’incremento della disoccupazione che senza questi ultimi sarà certa”.

Link Rapporto CIG Agosto 2010
http://host.ufficiostampa.CGIL.it//Documenti//private/CGIL_OsservatorioCIG_RapportoAgosto2010.pdf

U.S. CGIL Nazionale

Argomenti: CGIL |

Epifani: no al principio della derogabilità del contratto. Necessaria per il nostro Paese maggiore equità

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 10, 2010

 
La situazione economica e politica dell’Italia, ha dichiarato il Segretario Generale CGIL, “ci impone di scendere in piazzail 29 settembre in occasione della Giornata europea di mobilitazione, il 16 ottobre con la FIOM, per poi proseguire con la definizione di una manifestazione nazionale » Video su CGIL.TV
10/09/2010 da www.cgil.it

La CGIL è pronta “a discutere di quale deve essere il profilo di un contratto nazionale più largo e più generale” ma “restiamo e resteremo contrari al principio della derogabilità al contratto nazionale”. E’ quanto ha affermato il leader di Corso d’Italia, Guglielmo Epifani, durante il suo intervento alla festa organizzata dalla CGIL Roma e Lazio. “Una bellissima festa” come la ha definita Epifani “partecipata e plurale” il segno di un’organizzazione “che vuole dialogare con tutti, coerente con le cose che dice”. Il tema della derogabilità è stato toccato più volte da Epifani nel suo intervento spiegando che è un percorso che non va bene “perché se ogni azienda fa la sua richiesta che cosa rimane del contratto nazionale?”.

Nonostante tutti i tentativi in atto, spiega Epifani, commentanto la situazione politica del nostro Paese, “la CGIL non si farà mettere sull’aventino”, perchè le nostre battaglie sono il “frutto di una straordinaria coerenza”. In Italia, ha proseguito Epifani “c’è necessità di equità, se c’è bisogno di fare sacrifici siano chiamati tutti a farli, in proporzione ai redditi e ai patrimoni”, soprattutto perché la crisi che è in atto “anche quando ci sarà una ripresa non produrrà più occupazione”, soprattutto se non si investirà in sviluppo, “il nostro Paese ha bisogno di politiche industriali”.

“Appartengo a coloro che non ne possono più”. Ha proseguito Epifani. “Non siamo un Paese figlio di un Dio minore. Non meritiamo questa classe dirigente, questo spettacolo. Dobbiamo uscire da questa situazione”. “Non sta a noi chiedere elezioni, vedo che anche il presidente di Confindustria si è esercitato nel dire ‘no’, ma così non si puo’ andare avanti. Dobbiamo cambiare – ha insistito -. Il Paese ha bisogno di riforme vere, di processi di rinnovamento che tengano unito il Paese”.

Tutto questo, ha ricordato Epifani, produrrà il bisogno di scendere in piazza. Il 29 settembre la mobilitazione nazionale Europea e il 16 ottobre la manifestazione della FIOM. Poi proseguiremo con una grande mobilitazione nazionale di cui stiamo definendo la piattaforma “perchè noi – ha concluso – vogliamo stare in campo”.

Argomenti: CGIL |

“Assistenti familiari e badanti: diritti, doveri, aspetti previdenziali, fiscali e contrattuali”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 10, 2010

Si svolgerà domani alle ore 16.00 presso la Sala della Cultura di Via S. Giovanni a San Gimignano l’iniziativa del sindacato pensionati SPI CGIL dal titolo “Assistenti familiari e badanti: diritti, doveri, aspetti previdenziali, fiscali e contrattuali”.

Introdurrà i lavori Aldo Macchi dello SPI CGIL di San Gimignano. Interverranno: Manuela Bucalossi del Patronato INCA CGIL, Serena De Lillo del CAF CGIL, Claudia Savini della FILCAMS CGIL e Lucia Travagli dell’Ufficio Vertenze CGIL.

Lo SPI CGIL invita tutta la cittadinanza a partecipare.

 Siena, 10 settembre 2010

Argomenti: badanti, SPI, valdelsa |

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