cgil siena

Sciopero regionale 2 luglio: esonerati i lavoratori impegnati nel Palio

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 25, 2010

COMUNICATO

Sciopero generale regionale 2 luglio 2010

La CGIL di Siena comunica che sono esonerati dall’adesione allo sciopero tutti i lavoratori impegnati nelle attività e nei servizi afferenti allo svolgimento del Palio del 2 luglio 2010.

 Il Segretario Generale Claudio Vigni

 Siena, 24 giugno 2010

Argomenti: CGIL, scioperi |

Sostegno a chi ha perso il lavoro – NUOVO BANDO

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 25, 2010

Contributo per il sostegno al reddito dei lavoratori che hanno perso l’occupazione

FORSE HAI DIRITTO E NON LO SAI !

In attuazione del protocollo d’intesa tra la Provincia di Siena e le Organizzazioni Sindacali, attraverso risorse messe a disposizione della Fondazione MPS, la Provincia di Siena eroga ai lavoratori che hanno perso l’occupazione per crisi aziendali od occupazionali un contributo mensile, fino ad un massimo di 6 mesi, di 3.156 € lordi totali pari a 2.400 € netti totali.

BENEFICIARI:
Possono chiedere il contributo coloro che a partire dal 31 agosto 2008 hanno perso il lavoro e avevano un contratto:
 subordinato a tempo determinato o indeterminato
 di apprendistato
 di collaborazione a progetto o coordinata e continuativa
o erano:
 titolari di partita iva o soci con almeno tre anni di attività cessata dopo il 31 agosto 2008
e che:
• NON HANNO GIA’ PERCEPITO, CON I PRECEDENTI BANDI, UN CONTRIBUTO PARI A 2.400 € NETTI

REQUISITI:
I richiedenti dovranno:
 essere domiciliati e residenti (nuovo requisito) in Provincia di Siena
 essere stati licenziati da aziende che operano in Toscana o da enti pubblici toscani (in caso di mancato rinnovo del contratto di collaborazione coordinata e continuativa)
 essere iscritti o essere stati iscritti in un Centro impiego della Provincia di Siena come disoccupati (aver reso immediata disponibilità al lavoro) ed essere privi di occupazione da almeno 1 mese
 aver sottoscritto il Patto di servizio integrato
 aver perso il lavoro per cause a loro non imputabili ed aver almeno 90 giorni di servizio nell’azienda di provenienza oppure aver maturato un’anzianità lavorativa di almeno 150 giorni complessivi anche per effetto di più contratti di lavoro non continuativi e con datori di lavoro diversi
 non aver beneficiato di ammortizzatori sociali per il periodo di disoccupazione per il quale chiedono il contributo
 impegnarsi a non richiedere in futuro ammortizzatori sociali per il periodo di disoccupazione per il quale chiedono il contributo

le domande possono essere presentate entro il 31 luglio 2010

RIVOLGITI AL NOSTRO PATRONATO INCA CGIL
PER L’ASSISTENZA GRATUITA
NELLA COMPILAZIONE E PER LA CONSEGNA DELLE DOMANDE

Argomenti: aziende, CGIL, disoccupazione, INCA, patronato |

2 luglio sciopero generale regionale e manifestazione a Firenze

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 23, 2010

Manifesto 2 luglio 2010

Scuola, università, AFAM e ricerca: 25 giugno intera giornata
Trasporti: 25 giugno o 2 luglio a seconda dei vari comparti con modalità diverse

Sono esonerati dallo sciopero i lavoratori impegnati nei servizi afferenti allo svolgimento del Palio del 2 luglio 2010

Argomenti: CGIL, manifestazioni, scioperi |

Contratto di solidarietà alla SWISEL

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 22, 2010

CONTRATTO DI SOLIDARIETA’ ALLA  SWISEL

Quanti si affannano a diffondere continue mistificazioni a danno della FIOM, costruite ad arte per cucire addosso alla sigla sindacale dei metalmeccanici della CGIL la nomea di sindacato irresponsabile formato principalmente da dissenzienti imperituri – vicenda Fiat docet – avranno qualche difficoltà a giustificare come a seguito della ferma opposizione della Fiom di Siena e del resto della delegazione sindacale rispetto alla richiesta della Swisel di richiedere la cassa integrazione straordinaria, l’azienda di Sovicille sia stata costretta a ripiegare sul più tutelante contratto di solidarietà.

Vicenda che evidenzia la vera natura del nostro sindacato, che non si limita ad argomentare quando necessario i propri pareri di contrarietà, ma che sa proporre con altrettanta convinzione strade alternative che tengano comunque conto delle difficoltà aziendali senza rinunciare a tutelare nel miglior dei modi i lavoratori.

Da oggi i 28 lavoratori della Swisel, terminata la possibilità di utilizzare la cassa integrazione ordinaria, potranno contare per i prossimi dodici mesi sui benefici del contratto di solidarietà, valido strumento per difendere sia il reddito che i livelli occupazionali, in attesa che l’azienda produttrice di schelter (ospedali da campo con involucro in metallo) definisca una volta per tutte quale deve essere il proprio futuro.

Marco Goracci, Segretario Generale FIOM CGIL Siena

22 giugno 2010

Argomenti: CIG, FIOM, metalmeccanici, solidarietà |

FLC CGIL Siena: ‘Notte Nera della Cultura’ il 25 giugno

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 21, 2010

Notte Nera Della Cultura

25 giugno 2010 (sciopero generale della conoscenza)

la scuola, l’università, la ricerca, l’alta formazione artistica e musicale

a Siena, in Piazza Salimbeni, dalle ore 17,30

per condividere percorsi di conoscenza

per ribadire la necessità di qualità nell’istruzione, la formazione, la ricerca

per ristabilire il collegamento culturale fra istruzione, formazione, territori, paese e rispondere a chi vuole una scuola più povera

INSIEME PER STIMOLARE UNA RINASCITA

Argomenti: FLC, scioperi, scuola, università |

2 luglio: sciopero generale e manifestazione regionale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 16, 2010

Sciopero in Toscana contro la manovra del Governo

Info sciopero

gli orari dei pullman

Argomenti: CGIL, manifestazioni, scioperi |

Manovra: CGIL Toscana, 2 luglio sciopero generale di 8 ore

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 14, 2010

MANOVRA: CGIL TOSCANA, 2 LUGLIO SCIOPERO GENERALE DI 8 ORE

da www.tosc.cgil.it

Uno sciopero generale di 8 ore in Toscana il 2 luglio e una manifestazione regionale a Firenze, per dire no alla manovra del Governo.

E’ quanto annunciato dalla Cgil toscana che ha illustrato gli effetti dei tagli sul trasporto pubblico locale. Tagli che, secondo il sindacato, ammonteranno a 200 milioni di euro, pari al 40% dei 500 milioni programmati come trasferimenti dallo Stato alla Regione.

Lo sciopero del 2 luglio, è stato spiegato ancora, sostituirà, nella sola Toscana, quello di 4 ore indetto dalla Cgil a livello nazionale per il 25 giugno, in modo da poter rispondere alle numerose richieste di organizzare una grande manifestazione regionale e non tante piccole a livello provinciale. Per questo è stato scelto di posticipare la data al 2 luglio e indire 8 ore di sciopero, anziché 4, in modo da permettere anche ai lavoratori dei territori più lontani di partecipare alla protesta.

“La manovra mette le mani in tasca ai toscani – ha spiegato Rossano Rossi della segreteria regionale della Cgil – i cittadini lo hanno capito e sono molto arrabbiati. Alle amministrazioni toscane chiediamo di attivare tavoli di confronto per mitigare gli interventi sciagurati di questa manovra, e di scendere in piazza con noi”.

Critico anche il segretatio toscano della Filt Cgil Gianfranco Conti, secondo cui “i tagli per il trasporto pubblico non possono comportare un taglio indiscrimato dei servizi, un aumento selvaggio delle tariffe, né tantomeno è assolutamente possibile accettare l’equazione matematica: taglio del 40% delle risorse uguale al taglio del 40% dei posti di lavoro, che potrebbero interessare circa 2 mila lavoratori”. Per Conti “questi tagli colpiscono direttamente il diritto alla mobilità delle persone e serve anche una discussione complessiva sul sistema del trasporto pubblico locale in Toscana”. (ANSA).

Argomenti: CGIL, manifestazioni, scioperi |

Epifani ai 100mila di piazza del Popolo, manovra pagata dai soliti noti

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 14, 2010

Epifani ai 100mila di piazza del Popolo, manovra pagata dai soliti noti
Un intervento puntuale che ha smontato punto per punto la correzione di bilancio adottata dal governo, attraverso tanti ‘no’ ma soprattutto attraverso tanti ‘sì’, quelli ‘giusti’ della CGIL, perché “un altro disegno per costruire il futuro del paese è possibile”.
FOTO: aspettando la manifestazioneil corteoil palco
» WEB CRONACA » VIDEO: la manifestazione del 12 giugno
da www.cgil.it 12/06/2010

Una manovra iniqua, non giusta e non solidale, dove chi più ha non ci mette un euro e a rimetterci sono i soliti noti, e che non ha nulla di europeo ma è anzi “provinciale e di comodo” con un forte blocco sociale che ne viene esentato. Lo ripete da tempo la CGIL e lo ha ribadito ancora una volta oggi sabato 12 giugno dal palco della manifestazione ‘Contro la manovra economica del governo – Tutto sulle nostre spalle’, il segretario generale dell’organizzazione sindacale, Guglielmo Epifani, davanti ad una platea, festante e rossa, di oltre 100mila manifestanti. Un intervento puntuale, quello del leader della CGIL, che ha smontato punto per punto la correzione di bilancio adottata dal governo, attraverso tanti ‘no’ ma soprattutto attraverso tanti ‘sì’, quelli ‘giusti’ della CGIL, perché “un altro disegno per costruire il futuro del paese è possibile”.

Lo ha chiarito subito il Segretario Generale, “c’era bisogno di una manovra di correzione dei conti pubblici perché troppo grandi sono i rischi prodotti dalle manovre speculative”, ma non lascia passare in cavalleria gli oltre due anni persi dal governo che ha negato, contro ogni evidenza, la crisi e i suoi devastanti effetti. “La CGIL si batte per l’interesse generale del paese”, ha detto Epifani, precisando come non ci siano nella sua azione particolarismi, ma andava chiarito che “non ci chiamiamo Alice e non viviamo nel paese delle meraviglie” ed è per questo che c’era bisogno che il governo avesse “un filo di coerenza” e di “chiedere scusa al paese per aver detto che la crisi stava finendo”.

“Troppo tempo avete fatto passare: due anni di crisi” e intanto quest’ultima ha prodotto un milione di disoccupati in più. E adesso, alla luce di “una crisi dove nessuno di noi porta responsabilità, a pagarla siamo soltanto noi. Non è giusto e la si deve finire”. Così, ha precisato Epifani, “non è il se andava fatta la manovra ma il come: sì a una manovra ma no a questa”. La CGIL e la sua gente, con il senso di responsabilità che la contraddistingue, è ancora una volta disponibile a fare sacrifici ma non da sola. I lavoratori, quelli del settore pubblico, della scuola, dell’università e della ricerca, ovvero quelli che Epifani definisce essere “i lavoratori della Repubblica” pagano, infatti, sette-volte-sette la manovra: con il blocco dei rinnovi contrattuali; col fatto che non avranno parte di ciò che è stato rinnovato; nessun automatismo; con la modifica al meccanismo di fuoriuscita; col taglio agli organici a partire dai precari che hanno già perso il lavoro; con l’innalzamento dell’età pensionabile.

“Contro la cappa di conformismo” che copre il paese la CGIL continuerà a svolgere il suo ruolo. “La CGIL dice cose giuste e non piegherà la schiena – ha affermato Epifani dal palco -. E se ci accusano di dire dei no, che è di per se una scelta di libertà, mi permetto di aggiungere che quando diciamo dei no diciamo allo stesso tempo sì a cosa bisognerebbe fare”. Dalla CGIL “nessun pregiudizio ostativo” ma un lungo elenco di sì: “Più rigore, più serietà, più responsabilità, più unità del paese, più occupazione soprattutto per i giovani, più investimenti, più giustizia  fiscale, più rispetto e dignità per gli anziani e i migranti, più rispetto per i lavoratori pubblici e privati”.

Quindi, punto per punto, le critiche che hanno smontato il provvedimento del governo. A partire dal combinato disposto sulle pensioni, l’allungamento dell’età pensionabile per le donne nel pubblico impiego e l’introduzione delle ‘finestre mobili’, “provvedimenti che invece che equiparare accentuano le differenze quando si è disuguali su tutto” e nella consapevolezza che, prima o poi, arriverà “il furbetto” che chiederà l’equiparazione anche nel settore privato. E sull’ “elegante termine” delle ‘finestre mobili’, Epifani ha chiesto che si faccia chiarezza su quei lavoratori potenzialmente coinvolti e adesso in mobilità. “C’era bisogno di reintrodurre la flessibilità in uscita – ha ricordato Epifani – ma soprattutto restano fuori le vere vittime del sistema previdenziale: i giovani precari”. Così come ha messo in guardia il governo dalla scadenza imminiente della cassa integrazione in deroga e con l’inevitabile problema che le Regioni avranno nel rifinanziarla con i tagli operati dalla manovra.

E alla vigilia della discussione in sede parlamentare del collegato lavoro, un passaggio su quel provvedimento “che riguarda i diritti dei lavoratori del settore privato e reinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica” dove “nulla è stato cambiato”. Rimangono, infatti, con la norma sull’arbitrato i vizi di incostituzionalità attraverso i paletti posti al diritto di ricorre per un lavoratore al giudice. Ma sono tante le questioni aperte, come quella fiscale, lo scudo fiscale irrisoriamente tassato, la reintroduzione della norma sulla tracciabilità, la mancanza di una politica industriale, di un progetto per il paese declinato in termini di lavoro e occupazione e che si attento ai giovani e al Mezzogiorno. Per la CGIL così come dal Congresso è prioritario un ‘Piano per il lavoro’ e la condizione di lavoratori come quelli che all’Asinara, in Sardegna, sono rinchiusi da due mesi “combattendo una battaglia per rivendicare diritti e occupazione”.

Infine, ha ricordato, a Milano il 2 giugno la CGIL ha manifestato per la festa della Repubblica e per la Costituzione: “ogni giorno c’è qualcuno che dice che va cambiato un articolo: il primo, il 21, il 41, il 65. Chiedo che si smetta di dare i numeri per cortesia. Con questa Costituzione il Paese in vent’anni è diventato il quinto Paese più avanzato. La Costituzione non c’entra nulla se il Paese va avanti o indietro”. Ed è nel valore della Costituzione che il sindacato si oppone alle leggi bavaglio: “sì al rispetto della dimensione privata – ha concluso Epifani – ma nessun ostacolo alla giustizia”.

Argomenti: CGIL |

Epifani, non abbassare la testa e difendere gli spazi di democrazia

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 11, 2010

Manovra: Epifani, non abbassare la testa e difendere gli spazi di democrazia
In un’intervista al quotidiano ‘l’Unità’ il Segretario Generale affronta i temi che sono al centro della ‘manovra correttiva’ operata dal governo: “la CGIL starà in campo, fino in fondo”. La manifestazione di sabato del pubblico impiego, lo sciopero generale, la battaglia per la stampa e la giustizia.
11/06/2010

Scioperare, lottare, reagire senza piegare la testa per difendere gli spazi di democrazia e cambiare profondamente la manovra economica del governo.

Guglielmo Epifani ha appena concluso l’attivo dei delegati della CGIL Lombardia a Suzzara ed è soddisfatto della capacità di reazione e di mobilitazione del suo sindacato: «La CGIL si dimostra anche in questo momento estremamente difficile un’organizzazione solida, responsabile, capace di comprendere e di rappresentare gli interessi di milioni di cittadini, lavoratori, donne, giovani».

Epifani, cosa diciamo di quest’Italia? C’è il bavaglio per l’informazione, la minaccia alla magistratura, l’attacco alla Costituzione e una stangata economica su lavoratori e famiglie.
«Attraversiamo una fase molto pesante sotto il profilo sociale perché la crisi economica e finanziaria non è finita, è in una nuova fase dove più grave sarà l’impatto sulla disoccupazione. Le misure economiche sono gravi perché toglieranno spazio a qualsiasi ipotesi di ripresa. In più assistiamo a un tentativo di ridurre gli spazi di libertà, in particolare per l’informazione, questo bavaglio ai giornali è un grave danno, anche per le indagini giudiziarie in un paese come il nostro dove sono in corso importanti indagini e processi. A completare questo quadro c’è una riduzione degli spazi del confronto con le forze sociali, c’è un’esaltazione della centralità delle imprese al di fuori di ogni logica, il governo vara una manovra di 24 miliardi e non discute con la più grande forza sociale del paese, la CGIL».

Come si reagisce a questa deriva?
«La CGIL non arretra, starà in campo con intelligenza, senza settarismi, senza chiusure, ben sapendo che questa battaglia sull’informazione e sulla manovra si basa sulla difesa di principi solidali e liberali che dovrebbero interessare tutti»

Quale pericolo vede per l’informazione?
«Non solo il bavaglio,ma il conformismo, l’autocensura di giornali e giornalisti. Oggi i quotidiani danno con grande evidenza la notizia che in coda alle trasmissioni saranno indicati i compensi di giornalisti e artisti, però viene passata sotto traccia la notizia che andiamo verso il divorzio tra Rai e Sky e questo non è un vantaggio per gli utenti, è una scelta industriale segno dei tempi che fa gli interessi di un gruppo ben preciso. Le tv hanno oscurato la grande manifestazione della CGIL il 2 giugno a Milano, abbiano sfilato in decine di migliaia con le bandiere tricolori e i tg hanno fatto finta di niente. I giornali della destra hanno scritto che la CGIL occupa Milano con il tricolore. Noi celebriamo e difendiamo la Repubblica e la Costituzione».

Cosa farà adesso la CGIL?
«Non ci perdiamo d’animo. Sabato faremo una grande manifestazione a Roma del pubblico impiego, a fine mese ci sarà lo sciopero generale che prepareremo in tutto il Paese. La CGIL aderirà alle iniziative del sindacato dei giornalisti per la libertà di stampa».

Dal mondo politico è arrivato qualche segnale?
«Ho avuto un incontro molto positivo con il Segretario del PD Pierluigi Bersani. Ho apprezzato la decisione del PD di essere presente sabato alla nostra iniziativa e la scelta di Bersani di convocare una manifestazione di protesta del suo partito. Altro che concorrenza, come scrive qualcuno, c’è bisogno del massimo di impegno da parte di tutti».

Quali rischi ci sono in questa manovra correttiva?
«Non contesto la necessità di intervenire per correggere i conti anche se lo si fa per colpa del governo che ha sbagliato le previsioni e sottovalutato la crisi. Ma non è condivisibile una manovra di tagli pesanti, fatti senza equità, senza pensare allo sviluppo, all’innovazione, all’occupazione. Pagano i lavoratori pubblici e della scuola e anche del settore privato, pagano i lavoratori in mobilità che solo in parte potranno andare in pensione senza incappare nella finestra mobile. Pagano i cittadini perché i 10 miliardi tolti a regioni e comuni avranno come conseguenza una taglio ai servizi alle persone».

I ricchi se la cavano anche questa volta?
«Non pagano un centesimo i cittadini che guadagnano 150mila euro o un milione, che possiedono barche, patrimoni, case, ville. Non paga nulla l’impresa. Capisco la signora Marcegaglia che è entusiasta della manovra, ma dovrebbe pensare anche agli altri. In altri paesi il costo della manovra è pesante ma più distribuito e ci sono risorse per lo sviluppo».

Cosa le piace delle operazioni correttive in Europa?
«Il cancelliere Merkel taglia ma investe tantissimo nella scuola e formazione, nella ricerca. In Francia si punta a investire sulla politica industriale mentre qui in Italia non abbiamo nemmeno il ministro dopo le dimissioni di Scajola. Non viene destinato un centesimo al Sud, non c’è nulla per la crescita e l’innovazione e risultato sarà un ulteriore peggioramento della disoccupazione giovanile, la vera emergenza nazionale. La critica della CGIL alla manovra è radicale, vogliamo cambiarla totalmente».

In una congiuntura grave come questa sembra incredibile che i sindacati non abbiano una posizione comune.
«Ci troviamo in una situazione strana, mai vista. CGIL, CISL e UIL hanno sempre detto che non si fa cassa con le pensioni, una posizione condivisa. Abbiamo sempre combattuto unitariamente per l’equità fiscale. E adesso, all’improvviso, scompare tutto. Cito solo questi campi in cui CGIL, CISL e UIL hanno mantenuto una posizione unitaria, questa linea era il patrimonio di tutti. Ma adesso non li vedo più. C’è una regressione delle altre organizzazioni che non mi sarei mai aspettato, lo dico con il massimo rispetto perché ho una grande stima per CISL e UIL. Oggi in Europa sono le grandi organizzazioni sindacali a combattere contro le ingiustizie e i tagli, sono i sindacati in prima fila in Grecia, in Spagna, in Francia, in Germania. Possibile che CISL e UIL non vedano quello che sta accadendo?».

Almeno su qualche punto potreste trovare un’intesa?
«Lo spero. Almeno su qualche cosa si potrebbe fare una battaglia insieme, come il ripristino della contrattazione del pubblico impiego e scuola, lo sblocco del turn over nella scuola, misure di tassazione per le rendite finanziarie. Sarebbe il minimo sindacale, davvero».

Sulle pensioni sta passando una stangata nè discussa nè concordata.
«Portare a 65 anni l’età pensionabile è un danno e una beffa. L’alternativa c’è, l’ha proposta anche il PD: ritornare alla flessibilità uscita per uomini e donne, lavoratori privati e pubblici, pensando anche alla previdenza dei giovani. Ma è un tema da affrontare come una riforma invece Tremonti vuole solo fare cassa».

Intanto prosegue la ristrutturazione industriale,con altri tagli. Indesit chiude due fabbriche.
«Questa linea, purtroppo, continuerà perché dopo due anni di crisi profonda adesso le imprese passano alle ristrutturazioni più dure. E noi non abbiamo, lo ripeto, nemmeno il ministro dell’Industria. Ma è chiaro che le imprese non possono pensare di fare tutto da sole, senza pensare alle conseguenze delle loro scelte»

Il socialdemocratico Marchionne vorrebbe ridimensionare il diritto di sciopero per concedere la nuova Panda alla fabbrica di Pomigliano d’Arco.
«Sulla posizione della FIAT in questa trattativa ho un sospetto che non vorrei si avverasse. Marchionne vuole davvero farlo l’investimento? La trattativa, così come è stata impostata, sembra fatta per provocare reazioni negative. I fatti ci diranno quali sono le vere intenzioni della FIAT. La FIOM tratterà fino all’ultimo su flessibilità e produttività per mantenere la produzione e l’occupazione. Ma Marchione capisca che c’è un limite oltre il quale è complicato per tutti andare».

Argomenti: CGIL |

Sciopero e presidio lavoratori FAU: adesione totale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 11, 2010

Adesione totale allo sciopero organizzato oggi dalla FIOM CGIL di Siena assieme ai lavoratori e alle lavoratrici della F.A.U. di Asciano.

Senza farsi intimidire dal sole cocente, hanno presidiato per tutto il giorno l’accesso all’azienda all’interno della quale la Direzione e una parte della Proprietà si è rintanata senza dar segno di vita.

I lavoratori dalla loro hanno dato un senso specifico alla protesta, mirata a far sì che i proprietari ritornino quanto prima ad un rapporto tra loro costruttivo e la smettano di contrariarsi e smentirsi a vicenda.

Con questa iniziativa i lavoratori hanno dato una lezione di maturità e responsabilità ai soci della F.A.U., tale da far capire che il “divide et impera” non è parte della cultura del mondo operaio e questo vale anche quando riguarda le divisioni all’interno della dirigenza aziendale.

I lavoratori da oggi hanno dichiarato lo stato di agitazione permanente, il che significa che, senza ulteriore preavviso, da lunedì prossimo potranno fermare la produzione nei tempi e nei modi che riterranno più opportuni.

FIOM CGIL Siena

11 giugno 2010

Argomenti: FIOM, metalmeccanici, presidio, scioperi |

« Articoli Precedenti Articoli Successivi »