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Funerali di popolo per Bruno Trentin
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 28, 2007
Funerali laici di popolo per Bruno Trentin.
Centinaia di sindacalisti, lavoratori, cittadini ed autorità si sono raccolti nel piazzale della sede nazionale CGIL di Corso d’Italia accogliendo con un lungo e spontaneo applauso la salma dell’ex leader sindacale.
Tra di loro una nutrita delegazione della Camera del Lavoro di Siena.
Alla cerimonia funebre che si è svolta davanti alla sede della CGIL hanno partecipato tutte le personalità della sinistra, del sindacato e delle istituzioni.
Lo storico leader comunista ultranovantenne Pietro Ingrao, il presidente del Consiglio Romano Prodi, il ministro del Lavoro Cesare Damiano, il ministro della Difesa Arturo Parisi, il presidente del Senato Franco Marini, il presidente della Camera Fausto Bertinotti visibilmente commosso, il vicepremier e ministro degli Esteri Massimo D’Alema, il leader Ds Piero Fassino, il ministro per la Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, il ministro per l’Università Fabio Mussi, il vicepresidente del Senato Gavino Angius, il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, il ministro per la salute Livia Turco, il sottosegretario all’economia Alfiero Grandi, il sindaco di Bologna ed ex leader CGIL Sergio Cofferati, il vice ministro per lo sviluppo economico ed ex sindacalista Sergio D’Antoni, il Segretario Generale della CISL Bonanni, il capogruppo parlamentare di Rifondazione Comunista Gennaro Migliore.
Il primo a parlare è stato l’economista diessino Giorgio Ruffolo che ha descritto la figura di Trentin come «un grande capo del movimento operaio con un carisma naturale». Trentin, ha sottolineato Ruffolo, era «una persona affascinante, di grande carisma naturale» con una «grande ironia, capacità di indignazione contro l’ingiustizia e la stupidità e un vero pudore della ragione». Si riconosceva in «un riformismo radicale» e «sollevò la questione morale come ritorno della politica alla sua missione».
Poi il Segretario della CISL Pier Paolo Baretta ha letto un messaggio del sindacalista Pierre Carniti.
Il sindaco di Roma Walter Veltroni ha poi ricordato Trentin con parole non di circostanza. «Un uomo appassionatamente di sinistra, che sapeva far prevalere l’interesse generale sugli interessi personali», un Segretario capace «di fare scelte concrete, di prendere decisioni difficili, di cogliere opportunità che spesso non ricapitano», quindi «portare avanti tante delle sue idee sarà un felice obbligo».
L’attuale Segretario della Cgil Guglielmo Epifani ha voluto ricordarlo partendo dall’accordo del 1993 sul costo del lavoro. «La Cgil non accetterà che l’accordo del ’93 venga stravolto». «Il ‘93 fu la sua rivincita: era fiero di quell’accordo – ha detto Epifani, dopo aver ricordato invece il travaglio della Cgil e dello stesso Trentin per l’accordo del ‘92 che aveva posto fine alla scala mobile. «Prima le dimissioni, poi le contestazioni: per il suo orgoglio fu un peso molto pesante ma il ‘93» – aggiunge Epifani – «fu la sua rivincita. Era fiero di quell’accordo».
Infine le note di «Les temps des cerises» (canzone-simbolo della comune di Parigi), «We shall overcome» e «Bella Ciao», cantate da Giovanna Marini chitarra in mano, ultimo desiderio di Trentin, hanno risuonato nell’aria accompagnate dalle voci e dalle lacrime della folla, mentre decine di bandiere rosse delle diverse categorie nazionali e delle varie strutture territoriali del sindacato sventolavano nel vento salutando per l’ultima volta il compagno Bruno Trentin.
Roma, 27 agosto 2007
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