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Manovra – Fammoni (CGIL): “Un’operazione chirurgica contro il protocollo sul welfare”
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 31, 2008
“Perché se ne parla così poco?”
Roma, 31 luglio – “Una vera e propria operazione chirurgica che contraddice il senso e il merito dell’accordo tra le parti sociali del 23 luglio dello scorso anno”. Ad affermarlo è il Segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, che aggiunge: “Con la presentazione del maxiemendamento, e il voto di fiducia di domani, il governo approva una manovra sbagliata e dannosa che manomette, tra l’altro, il protocollo welfare: un accordo per lo sviluppo e il lavoro di qualità che viene destrutturato in nome di una deregolazione che deprimerà la crescita e che taglia diritti a lavoratori e pensionati”.
Sui temi del lavoro, infatti, “oltre al tempo determinato – ricorda Fammoni -, si peggiora il part-time e l’apprendistato, si reintroduce il lavoro a chiamata e si amplia il ricorso al voucher, si cancellano gli indici di congruità e alcune norme sugli appalti decisivi nella lotta al lavoro nero, si peggiorano i diritti dei disabili, si cancella la tutela contro le dimissioni in bianco”, mentre sui contratti a termine, “non c’è solo la norma incostituzionale riferita ai precari, ma se ne prevede l’utilizzo anche per l’ordinaria attività e si introducono deroghe, anche con accordi aziendali, al tetto dei 36 mesi e al diritto di precedenza”.
Un insieme di provvedimenti, rileva il dirigente sindacale, “su cui tutte le parti sociali firmatarie dell’accordo del 23 luglio dello scorso anno dovrebbero coerentemente dichiarare la loro contrarietà”. Ma, soprattutto, si domanda Fammoni: “Denunciamo questa opera sistematica di smantellamento di diritti da settimane, perché se ne parla così poco?”. Un’azione, quella del governo, “che porterà al ritorno alla crescita del precariato e che manda un messaggio devastante alle aziende: la possibilità di continuare una competizione tutta basata sul costo del lavoro, che si è dimostrata sbagliata e perdente”.
“Nonostante il voto di fiducia – conclude Fammoni – le iniziative di denuncia e di mobilitazione devono proseguire perché, così come è stato per il ritiro dei provvedimenti relativi alla comunicazione delle assunzioni e ai voucher in agricoltura, una coerente iniziativa di denuncia e mobilitazione ottiene. Ed è per questo che in autunno si dovranno sviluppare azioni unitarie per cambiare una manovra sbagliata che danneggia lavoratori, pensionati e il futuro del paese”.
Argomenti: accordo 23 luglio, CGIL, welfare |