« SCIOPERO GENERALE | Home | Crisi: Epifani, serve manovra da 23 miliardi in due anni »
Crisi: Epifani, confermato sciopero, non servono una tantum ma interventi strutturali su salari e occupazione
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 25, 2008
Roma, 25 novembre – Guglielmo Epifani conferma lo sciopero generale del 12 dicembre. Ma allo stesso tempo si dice disponibile, nel caso il governo prendesse decisioni “coerenti con il cuore delle misure anticrisi” che la Cgil propone, a “trarne le dovute riflessioni”. L’occasione è stata la conferenza stampa indetta per esprimere le valutazioni della Cgil sui provvedimenti annunciati ieri dal governo alle parti sociali per fronteggiare gli effetti della crisi economica.
Il segretario generale della Cgil ha illustrato le proposte della confederazione, contestando la validità di quelle dell’esecutivo, o perché prive di carattere strutturale o perché, come nel caso della detassazione degli straordinari, assolutamente non idonee alla grave crisi occupazionale che il Paese sta vivendo. Anzi, fa notare la Confederazione di Corso d’Italia: con un miliardo di detassazione si potrebbero dare 417 euro al mese per sei mesi a 400mila persone. Almeno una parte di quelle centinaia di migliaia di persone, in maggioranza giovani e precari, ma non solo, che nei prossimi mesi rischiano di perdere il posto di lavoro.
Per il leader della Cgil due sono le priorità: rilanciare domanda e consumi, mediante una riduzione strutturale della pressione fiscale su salari e pensioni; e affrontare l’emergenza occupazione che “è destinata ad aggravarsi drammaticamente nei primi sei mesi del 2009”. E che non riguarda solo il settore manifatturiero, “ma anche i servizi, in particolare il commercio”. Epifani condivide le stime dell’Ocse che danno un tasso di disoccupazione in Italia, nel 2010, all’8%, superiore di quasi 2 punti a quello attuale, e sottolinea che “il dato inedito di questa crisi è che non solo l’auto ma tutto il comparto metalmeccanico sta entrando in difficoltà nel cuore industriale del Paese, in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto”.
C’è bisogno, secondo il numero uno della Cgil, “di un intervento forte a sostegno dei tanti lavoratori che stanno perdendo il posto e di misure specifiche per apprendisti, collaboratori a progetto e lavoratori interinali”. Misure, aggiunge Epifani, “che rispondano all’emergenza ma siano anche parte di un percorso di riforma degli ammortizzatori sociali” da finanziare anche con le risorse destinate alla detassazione degli straordinari. Sul fronte del rilancio dei consumi, niente “una tantum o soldi elargiti occasionalmente”, ma interventi strutturali, a cominciare “dalla restituzione, nelle tredicesime di quest’anno dei 13 miliardi sottratti ai lavoratori dipendenti dal fiscal drag”. E, a partire dal 2009, un’operazione di sgravio sulle retribuzioni.
Una manovra, quella proposta dalla Cgil, che costerebbe lo 0,7% del Pil per quest’anno e altrettanto per il 2009, simile, come sottolinea Epifani, a quella adottata da Gordon Brown in Gran Bretagna, e a quelle decise in quasi tutto il resto d’Europa: “il segnale di fiducia che ne scaturirebbe – conclude il segretario generale della Cgil – potrebbe avere forti effetti positivi sulla nostra economia”.