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Crisi: Epifani, serve manovra da 23 miliardi in due anni
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 26, 2008
“Avrebbe effetto benefico su consumi e sosterrebbe Pil”
Roma, 25 novembre – “Una manovra pari allo 0,7% del Pil per quest’anno e allo 0,7% per l’anno prossimo”, per una misura paria a “circa 23 miliardi di euro in due anni”. E’ la proposta avanzata dal segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, e indirizzata al governo, per affrontare la crisi economica in atto.
“E’ una manovra grossa – ha affermato Epifani nel corso di una conferenza stampa convocata per dare una valutazione sui provvedimenti anti crisi annunciati dal governo – ma corrisponde a ciò che Gordon Brown sta proponendo per il suo Paese”. Quanto alla compatibilità con la situazione dei conti pubblici italiani, “ci siamo interrogati su questo”, ha spiegato il leader della Cgil, aggiungendo che “la nostra risposta tra la dimensione di questa manovra fatta parzialmente in disavanzo e gli effetti nei prossimi quattro anni è che da subito avrebbe un effetto benefico sui consumi, ridurrebbe gli effetti di abbassamento del Pil, e tra quattro anni avrebbe una sostanziale parità”. Epifani ha perciò motivato la necessità di una tale manovra ribadendo che “di fronte a una crisi di tale portata sono necessari interventi straordinari”.
“Sono due i cardini della proposta avanzata al governo”, ha spiegato il numero uno di Corso d’Italia: “Come e perché fare una politica forte di sostegno ai consumi e come affrontare l’emergenza occupazione, che sta colpendo una parte consistente dell’apparato produttivo e dei servizi e che è destinata ad aumentare nei primi sei mesi dell’anno prossimo”.
Con questa crisi in atto, ha proseguito il segretario generale della Cgil, “o si dà sostegno alla domanda sui consumi e sui beni intermedi o la crisi è destinata evidentemente a galleggiare e a protrarsi nel tempo. C’è bisogno di intervenire e di restituire il fiscal drag pari a 13 miliardi di euro”. Epifani ha inoltre ribadito la necessità di detassare la tredicesima a dicembre. Su questa misura, ha concluso, “il governo sta riflettendo”, aggiungendo che “prima di venerdì il governo ci avrebbe fatto sapere”.
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