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Crisi Industria: Cgil, in 11 mesi oltre 360mila lavoratori in cassa integrazione
di Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 6, 2008
Studio dipartimento Settori produttivi aggiornato al 5 dicembre
Roma, 5 dicembre – La crisi economica coinvolge non meno di 10mila imprese dell’industria, dell’artigianato e dei servizi. Complessivamente l’andamento della Cig ordinaria, straordinaria, in deroga e gestione edilizia, da gennaio a novembre di quest’anno, dimostra la straordinarietà della crisi: le ore di intervento sono risultate circa 280milioni e i lavoratori interessati sono stati almeno 362mila.
Sono questi alcuni dei dati più significativi dello studio elaborato dal dipartimento Settori produttivi della Cgil Nazionale dal titolo “La Crisi economica dell’industria italiana – i dati sulla cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga, e i lavoratori coinvolti”. Un’analisi dettagliata che aggiorna lo stato di crisi di una fetta rilevate del settore produttivo ad oggi. Per questa platea di lavoratori coinvolti nella cassa integrazione vuol dire percepire meno di 800 euro al mese. I più penalizzati tra questi risultano essere i lavoratori posti in cassa integrazione per lunghi periodi che vedranno decurtata in modo pesante anche la tredicesima mensilità.
Tra le aziende più significative interessate dalla crisi ci sono la Fiat, ma anche l’Ilva di Taranto dove la nuova generazione dei lavoratori conosce per la prima volta la cassa integrazione, il distretto della ceramica di Sassuolo tra i più competitivi in difficoltà per il calo delle esportazioni; le acciaierie di Piombino che fermano la produzione e il lavoro di 1.600 lavoratori (dopo tantissimi anni non ci sarà l’albero di Natale sull’altoforno); il distretto del mobile imbottito collocato tra Matera e Bari in grave crisi strutturale da mesi con 10 mila posti a rischio; il lanificio Cerutti 1881 fabbrica storica del biellese di abbigliamento maschile coinvolta dalla cig. Ed anche: la Carefur GS azienda della grande distribuzione che in particolare nei suoi punti vendita al Sud ha posto in cig straordinaria 349 lavoratori su 948 occupati; la chimica di Porto Torres che ha annunciato il fermo impianti per 2 mesi coinvolgendo insieme all’indotto con meno 800 lavoratori.
Ci sono poi i casi di Alitalia, Gabetti, o di Telecom che ha appena annunciato un nuovo taglio di 4 mila dipendenti oltre ai 5 mila di settembre. La Cgil lamenta il fatto che l’Inps non ha più fornito i dati sull’andamento della cassa integrazione che si fermano ad agosto scorso e ne chiede subito la disponibilità.
– OLTRE 200 MILA LAVORATORI IN CIG ORDINARIA
Le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate dall’Inps nei primi 8 mesi del 2008 erano 32 milioni. Proiettando il loro andamento nel trimestre settembre-novembre e tenendo conto dell’aggravamento del ricorso alla cig nello stesso periodo per il quadro internazionale aggiuntosi alla crisi strutturale dell’industria italiana, si determina un ammontare complessivo dell’intervento ordinario attorno ai 50 milioni di ore. Stima, tra l’altro, prudenziale perché si è mantenuto il trend di crescita del ricorso sui mesi precedenti (circa il 25%, che già si registrava a metà 2008). Su questa base è possibile stimare in oltre 200 mila unità i lavoratori interessati, sempre secondo stime prudenziali.
– OLTRE 90 MILA IN CIG STRAORDINARIA
E’ ipotizzabile che l’incremento del ricorso alla cassa ordinaria ha determinato sul versante della cigs un andamento più costante. E’ un comportamento attendista delle imprese di fronte alla crisi per come evolverà. Se non ci saranno miglioramenti sul piano produttivo e del portafoglio ordini, la cassa ordinaria per molte imprese si trasformerà rapidamente nel corso dei primi mesi del 2009 in straordinaria. Si può dire, quindi, che la cig straordinaria ha sfiorato i 95 milioni di ore. I lavoratori coinvolti vanno oltre le 90 mila unità.
– OLTRE 52 MILA IN CIG IN DEROGA
Riguarda i lavoratori per lo più di piccole imprese e dell’artigianato, che non hanno diritto alla cassa integrazione ordinaria. E’ possibile ipotizzare che i lavoratori coinvolti dalla cig in ragione d’anno siano oltre 52 mila.
– 20 MILA LAVORATORI GESTIONE EDILIZIA
Comprende industria e artigianato edile e settori lapidei. I casi di crisi in questi settori hanno interessato 20 mila lavoratori.
La Cgil precisa inoltre che occorre considerare che a questi dati, i quali fanno riferimento ai lavoratori occupati a tempo indeterminato, va aggiunta la situazione che vivono molti lavoratori precari, in particolare lavoratori a tempo determinato, a part-time sempre a tempo determinato, collaboratori, ecc. che superano complessivamente i 2,3 milioni di unità. Così come si sta determinando proprio in queste settimane un drastica riduzione della richiesta da parte delle imprese di lavoro somministrato e che le Agenzie quantificano intorno al 30/35%. Per l’insieme di questi lavoratori la crisi si presenta ancora più drammatica. Di fronte alla perdita o alla riduzione del tempo di lavoro non hanno alcuna copertura da parte degli ammortizzatori sociali. Le misure adottate dal Governo a sostegno del reddito sono così condizionati (stato di crisi dei settori di appartenenza, intervento della bilateralità, ecc.) che rischiano di perdere la loro già ridotta efficacia.
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