Roma, 26 febbraio – “Stia attento perché in materia di libertà del diritto di sciopero costituzionalmente garantito bisogna procedere con molta attenzione”. Lo dice il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, rivolgendosi al governo, in merito alla riforma del diritto di sciopero. “Se c’è qualcosa da aggiustare rispetto a una normativa già rigida eventualmente lo si può vedere – aggiunge – Ma se si vogliono introdurre forzature che limitano poteri e prerogative è altra questione”.
Il segretario generale della Cgil attende, infatti, di vedere cosa il governo deciderà effettivamente. ”Se intende, partendo dal problema del rispetto dei diritti degli utenti, ridurre una libertà fondamentale, la Cgil si opporrà ora e dopo”, osserva Epifani parlando a margine della inaugurazione della nuova sede dell’Alpa (Associazione lavoratori produttori agroalimentare).
Il numero uno della Cgil fa notare che il sindacato confederale “è sempre stato attento a conciliare il diritto di sciopero con quello degli utenti in alcuni settori particolari come i trasporti”. Secondo Epifani, “tutto dipende da ciò che il governo decide e dalle questioni che porrà”. Quindi, entra nel merito delle questioni: “Non si può decidere con il 51% uno sciopero perchè così l’altro 49% non può mai scioperare – spiega Epifani – lo sciopero virtuale non può essere mai sostitutivo ma aggiuntivo. Il fatto poi di dichiarare prima individualmente la propria adesione può essere un modo di rendere inutile lo sciopero. Attorno ai questi nodi – insiste – ruoterà il confronto se il governo intende aprirlo che su questo terreno deve stare molto attento”.
La Cgil è pronta a confrontarsi con il governo. “Su materie come queste se il governo decide, nella sua bontà, di decidere con le organizzazioni sindacali, noi siamo pronti sulla base delle nostre opinioni – dice ancora – cercheremo ovviamente di raccordarci con cio’ che pensano le altre organizzazioni sindacali”. Per Epifani, può anche porsi un problema di democrazia “se uno pensasse di forzare quello che dice la Costituzione. Lo sciopero e’ sempre un diritto di libertà”. Infine, conclude Epifani, “non c’è solo un problema di intenti e talvolta uno sciopero fatto bene aiuta a regolare il conflitto meglio di altre forme improprie”.