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Lavoro, un milione di posti a rischio

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 24, 2009

Confindustria: ci aspettano mesi difficili, servono strumenti di sostegno
 
23/08/2009 |  La Repubblica |  Economia
I sindacati non credono alla ripresa La CGIL: a rischio un milione di posti
 

Le associazioni dei consumatori temono per le famiglie a reddito fisso minori entrate per 980 euro all´anno
L´attività economica sembra essersi stabilizzata e le prospettive per un ritorno alla crescita appaiono buone

ROMA – La strada è ancora tutta in salita. Non convincono le rassicurazioni arrivate dal numero uno della Federal reserve, Ben Bernanke, su una ripresa ormai vicina. La situazione italiana rischia di essere, invece, molto critica soprattutto sul versante occupazionale. Un milione di posti di lavoro sono a rischio fino alla metà del 2010. La previsione è della Cgil sulla base delle stime Ires. E le parole del segretario confederale, Agostino Megale, suonano come un preludio a un autunno molto duro: «La dinamica negativa del Pil, con un -6% nel 2009, ed il passaggio del tasso di disoccupazione dal 6,3% al 9,4% quest´anno ed al 10,3% nel 2010 comporta tra gli 800mila ed un milione di posti di lavoro a rischio sino alla metà dell´anno prossimo». Con un messaggio chiaro all´esecutivo: è necessario «dare immediata attuazione al tavolo anticrisi che da tempo chiediamo» con la convocazione già «a settembre da parte del governo alle parti sociali». Megale lancia poi a Cisl e Uil un appello a fare fronte comune: «L´autunno non può che vedere il tema della crisi e dell´occupazione come tema centrale, sui cui noi del sindacato dovremmo porci l´obiettivo di superare le divisioni, ricostruendo l´unità con Cisl e Uil».
Teme «i colpi di coda di una crisi ancora minacciosa» il leader della Cisl Raffaele Bonanni: «Le aziende – aggiunge – sono stremate. È un anno e mezzo che tirano avanti, non licenziano, sono sotto-capitalizzate e con poche commesse». E per questo indica la strada della detassazione del salario di produttività: «Anzi chiediamo tasse zero sul secondo livello». Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ammette che «siamo in ginocchio e non sarà facile tornare ai livelli di prima». Il problema è che «c´è molta gente – continua – in cassa integrazione: bisogna impedire che si trasformi in licenziamenti». Mentre Federconsumatori e Adusbef stimano che, nello scenario delineato dalla Cgil, per le famiglie a reddito fisso si prospettano minori entrate per 980 euro all´anno con un´ulteriore ricaduta in termini di contrazione dei consumi.
Anche nel mondo imprenditoriale c´è la sensazione che i prossimi saranno «mesi difficili». Il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, riconosce come «un fatto positivo che nella generalità dei Paesi industriali si sia arrestata la caduta e ci sia qualche segnale di ripresa». Ma le aziende, prosegue, «si troveranno nei prossimi mesi in una situazione di grandissima difficoltà, pertanto è cruciale concentrarsi sugli strumenti di sostegno al reddito per i lavoratori e sugli strumenti di sostegno finanziario per le imprese».

GIOVANNI PARENTE

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